lunedì 4 maggio 2009
“Angeli e demoni”. E il Vaticano sceglie il silenzio: «Non vogliamo fargli pubblicità». L'ironia di Vian e Lombardi (Tornielli)
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Riceviamo e con grande piacere pubblichiamo senza commentare :-))
R.
E il Vaticano sceglie il silenzio: «Non vogliamo fargli pubblicità»
Vian: per commentare e fargli pubblicità, voglio che sottoscrivano 1000 abbonamenti all'Osservatore Romano
Lombardi: ho rischiato di essere una delle comparse del film
di Andrea Tornielli
Roma
«Non commento ciò che non ho visto. In ogni caso, sarò disposto a parlare di “Angeli e demoni” se la produzione del film sottoscriverà mille abbonamenti per dieci anni all’Osservatore Romano, da diffondere tra registi, attori, produttori e critici, dato che ci occupiamo anche di cinema...».
Il professor Gian Maria Vian, direttore del quotidiano del Papa, usa l’ironia per non farsi arruolare tra coloro che criticando il nuovo kolossal tratto da un romanzo di Dan Brown, «contribuiscono a fargli pubblicità», come si dice negli ambienti vaticani.
Un film che ha rischiato di avere tra le sue comparse persino il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, il gesuita Federico Lombardi.
«Ho letto il romanzo Angeli e Demoni – aggiunge Vian, e non si può certo dire che regga il confronto con l’Adriano VII di Baron Corvo o con I sotterranei del Vaticano di André Gide, però l’ho trovato divertente, nonostante sia zeppo di errori e ingenuità attribuibili, credo, a una scarsa conoscenza di Roma e della Santa Sede.
È un romanzetto che si legge volentieri, anche se è scritto piuttosto male». Nessuna polemica, nessun abboccamento a ciò che il regista Ron Howard e lo stesso Brown vogliono fortissimamente, vale a dire un attacco pesante e frontale da parte di qualche autorevole esponente d’Oltretevere.
Tre anni dopo l’uscita del «Codice Da Vinci» nei sacri palazzi la strategia appare radicalmente cambiata. Allora si moltiplicarono le sortite contro la pellicola che sferrava un attacco al cuore del cristianesimo e alla storicità dei Vangeli, costruendo un romanzo sulla presunta relazione tra Gesù e la Maddalena.
Scesero in campo i big della Santa Sede: l’allora Segretario dell’ex Sant’Uffizio, l’arcivescovo Angelo Amato, invitò a boicottare il film, chiedendosi che cosa sarebbe successo se le offese, invece che essere dirette contro Gesù, fossero state indirizzate verso il Corano o avessero deriso la Shoah; Padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, parlò della Passione di Cristo «tradita dagli scoop»; il cardinale Francis Arinze, allora prefetto del Culto divino, incitò i cattolici a fare causa a Dan Brown e alla casa di produzione del film; l’arcivescovo di Torino Severino Poletto disse che il romanzo gli faceva «ribrezzo». Howard, il regista, aveva tuonato pubblicamente contro il Vaticano, definendo «fascista» il boicottaggio, felice che l’operazione mediatica fosse andata in porto.
Quell’esperienza ha insegnato e appare ora lontana anni luce. «Angeli e demoni», a differenza del «Codice Da Vinci», non è un film che attacca al cuore la fede cristiana, è soltanto un thriller di «fanta-vaticano», nel quale i cattivi sono una setta segreta che ammazza i cardinali, e il Papa defunto si scopre padre di un figlio avuto in gioventù (nel romanzo era figlio naturale, nel film diventa adottivo).
Ma al di là delle differenze, Oltretevere si è ben avvertito come da settimane la produzione stia cercando commenti, dichiarazioni e – possibilmente – indignate stroncature da parte di qualche porporato, prelato, o personaggio che abbia un qualche incarico vaticano. «Fino a questo momento – confida un monsignore della Segreteria di Stato – sono riusciti soltanto a ottenere un paio di battute di monsignor Antonio Mennonna, centotreenne vescovo emerito di Nardò e Gallipoli, che non basta certo per imbastire una campagna pubblicitaria».
Un «no comment» divertito arriva anche da padre Lombardi, il portavoce vaticano: «Non mi sono occupato del film, diciamo che non siamo affatto interessati... anche se ho rischiato di finire in una delle scene!». Sorride, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede: «L’unica cosa che posso dire è che una sera mi sono trovato in via della Conciliazione illuminata a giorno: c’erano gru altissime, più alte dei palazzi, e la via era completamente bloccata.
Mi sono avvicinato per capire che cosa stava accadendo. In quel momento, vedendomi vestito in clergyman, un operatore mi si è avvicinato, chiedendomi se ero tra le comparse che dovevano partecipare alle riprese di “Angeli e demoni”».
© Copyright Il Giornale, 4 maggio 2009 consultabile online anche qui.
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29 commenti:
Ti dirò, cara Raffa, preferivo Ron Howard versione bravo ragazzo in Happy Days, quando faceva da spalla al grande Fonzie. La versione regista anticristiano, seguace delle "teorie" Dan Brown, è misera e scontata.
Alessia
Questo odio verso la Chiesa Cattolica rasenta il razzismo.
Non è un caso che Dan Brown sia inglese. Infatti, in Gran Bretagna - come 50 anni fa le persone di colore negli USA – i cattolici non possono godere di tutti i loro diritti. Ad un cattolico, ad esempio, è ancora proibito diventare primo ministro (cancelliere) o ereditare la corona. Pensare che l’Inghilterra è considerata la culla delle democrazia... Che vergogna!
Npn so il film comunque il libro contiene molte più cavolate del "Codice da Vinci" es. nel romanzo si dice che un Card. Camerlengo non può diventare Papa per le leggi che regolano il Conclave. Nel corso del ultimo secolo almeno due Camerlenghi sono diventati Papa: Gioacchino Pecci ( Leone XIII) ed Eugenio Pacelli (Pio XII).
E questa e solo quella che ricordo a memoria.
Comunque è incredibile che quelli della produzione non conoscessero il viso di Padre Lombardi.
Approvo la scelta del silenzio della Santa Sede ( ottimo Vian) e a me non viene nessuna voglia di andare a vedere questo film.
Se per quello in Inghilterra un cattolica non può sposare il Principe di Galles...
Comunque questa visione della Chiesa Cattolica, come mi pare, una specie di setta segreta, è propria non solo di Brown ma anche di quasi tutti gli altri scrittori anglo sassoni protestanti ( ancora vecchi rancori rinascimentali di Enrico VIII?)
ma chi ha fatto la sceneggiatura di questo film? sarei curioso di sapere come fa uno a "scoprirsi" padre di un figlio che ha adottato...
per Anonimo
da Wikipedia la sceneggiatura di angeli e demoni è di David Koepp e Akiva Goldman
è vero la cosa è assurda ma penso che l'abbiano fatto per mettere il personaggio in miglior luce ( un prete cattolico che ha un figlio naturale), ma il risultato è grottesco!
scusate. ma quando voi avete visto superman al cinema vi siete convinti che esistesse davvero un pianeta chiamato kripton da dove venivano uomini forzutissimi?
è cinema! è fantasia!
allora se la prendano anche con islamici e ebrei non sempre con cattolici e vaticano.
non vi ricordate tutti quei film sulle crociate dove gli islamici erano tutti brutti e cattivi?
io mi ricordo che il "feroce Saladino" veniva spesso rappresentato come un uomo dotato di intelligenza e saggezza, per quanto militarmente e religiosamente schierato.
Communque il vero atto di libertà sarà quando un regista potrà rappresentare nei cinema di Teheran i "versetti satanici" di Rushdie.
Io sono rimasta fregata questo è il termine esatto, con il " codice da Vinci " che peraltro, avevo acquistato e letto come un giallo essendo appassionata di quel genere ma, devo dire che anche sotto quell'aspetto risulta ridicolo e prevedibile. Per cui, non ho nessuna intenzione di leggere tanto meno vedere, un altro " capolavoro " di Dan Brown.
Perchè non si comincia un pò a divertire con qualche Muftì o qualche Rabbino?
L'unica cosa che veramente mi urta i nervi che la prima venga proiettata all'Auditorium di Roma......... Un luogo nato sicuramente per lasciare spazio a cose molto molto più serie di questa.
E' proprio vero PECUNIA NON OLET.
sì certo! ma nel frattempo godiamoci la nostra di libertà. io ho l'impressioni che a molti piacerebbe una legge che impedisse di girare film come angeli e demoni
Mi sembra che di libertà di gettare fango sui cristiani da chicchessia ce ne sia ed anche troppa.
Non credi caro anonimo che forse anche i cristiani abbiano diritto ad un pò di rispetto? O forse ne hanno diritto soltanto coloro che lavano le offese in maniera violenta?
compimenti a Vian che ha capito come stanno le cose. Credo che il suo sia l'atteggiamento giusto, dal momento che questi stanno facendo di tutto per cercarsi pubblicità. Vuoi mettere quanta ne può derivare al film dall'avere contro il Vaticano cattivo e la Chiesa oscurantista, se non il Papa glaciale in persona? Sono giorni che ci provano a insinuare di essere stati ostacolati dal Vaticano. Se hanno prove, le tirino fuori, con tanto di circostanze, nomi e cognomi. Altrimenti si affidino ad altri spot per la promozione del film.
Ignoriamoli, vi prego... Lasciamo che chi vuole lo veda ma non alimentiamo la curiosità o la discussione attorno al nulla, magari con puntate di Porta a porta sul tema, come avvenuto per il Codice da Vinci.
Cara gemma purtroppo, non siamo immuni dal tempismo di Vespa nel sollevare polveroni attraverso Porta a Porta.
Aspettiamoci qualcosa su questa faccenda.
Ma, forse io lo vedrei più impegnato nel tema del giorno:
Il divorzio della Lario da Berlusconi.
Se pensate che tutte le testate giornalistiche credo che anche oggi abbiano sulle prime pagine questo argomento........... figuriamoci.
Sono passati i tempi in cui valeva la regola che " I panni sporchi si lavavano in casa"
io credo che in italia non manchi il rispetto per i cattolici. e comunque non sono cose che si possono imporre per legge, altrimenti si rischia di diventare come quegli stati dove vige la sharia.
come quelli che criticano sempre i muftì e i rabbini tranne quando si augurano che ci si comporti come loro quando gli fa comodo.
Non mi sembra che in italia ci sia una legge che imponga il rispetto verso i cattolici ed il loro credo anzi..........!
Tutti possono, offendere, insultare, prendere in giro come e quanto vogliono. Allora mi chiedo perchè solo con i cristiani?
La risposta direi è scontata.........."! Perchè porgono sempre l'altra guancia!
a me pare che Howard e co se la stiano cantando da soli. Mi pare che nessuna fonte ufficiale vaticana si sia espressa per chiedere che il film venga boicottato(e spero che a nessuno venga in mente di farlo) e la cosa forse gli sta rugando tanto, ma proprio tanto...
Nessuno vuole imporre nulla per legge, per carità..Si lasci però alla Chiesa e ai cattolici almeno il diritto di dissentire se ci si ritiene coinvolti. Sono giorni che Howard sta chiaramente attaccando e a questo punto la pretesa che tutti stiano zitti mi pare assurda. Accetti almeno le risposte. Mi pare poi alquanto presuntuoso, e lo dico da italiana, sentirgli dire che il suo film è un bello scoop per la città di Roma. Non credo che Roma ne avesse particolarmente bisogno del suo film. Già altri registi ci hanno pensato a celebrarla in maniera eccelsa prima di lui e il suo patrimonio storico e artistico parlano da soli. Semmai l'ha fornita Roma una bella scenografia al suo film mentre, tardando lo scoop per la polemica da parte del Vaticano
(che spero non gli arrivi), sembra quasi che qualcuno stia facendo di tutto per andarsela a cercare, con dichiarazioni del regista, dell'attore protagonista italiano...Di fatto, a parte il sacerdote ultracentenario, parlano solo loro
Cara gemma hai ragione. non voglio essere presuntuosa ma, da romana abitante a Roma e che conosce le bellezze della sua città, posso dire che di questa pubblicità da quattro soldi Roma non ne ha bisogno. Semmai, purtroppo, ne avranno bisogno le casse del suo Comune fortemente disastrate dalla passata gestione; solo così posso giustificare il fatto che si userà l'Auditorium per la proiezione di questo " capolavoro". Auditorium che fra le altre cose, è stato costruito per ben altro scopo almeno questo è quello che ci hanno fatto credere.
Detto questo, mi auguro che tutti evitino lo scontro frontale con gli autori del film. Uno scontro che porterebbe pubblicità solo a loro. A proposito, vorrei dire che nonostante la bagarre sollevata per il Codice da vinci, dopo poco si trovava il dvd originale a meno di dieci euro sui banchetti del mercatino. :-))
La democrazia non può prescindere dal rispetto delle persone.
Non si può scrivere un romanzo o produrre un film per denigrare la Chiesa e poi dire che si tratta solo di un romanzo. Questo atteggiamento è semplicemente una forma mascherata di razzismo. Come cattolico mi sento profondamente offeso.
ce la si prende solo con i cattolici? avete mai sentito un discorso di borghezio? (parlamentare europeo)
ma se si facesse una legge che impedisse di proiettare film come questo, voi sareste daccordo?
No :-)
R.
a me pare che produttori e attori del film si siano scaldati troppo per nulla. Pressioni Vaticane "contro", per un film la cui prima viene proiettata a Roma all'Auditorium???? Mi pare non si possano lamentare...Pretendere poi la bendizione di qualche prelato che accettasse l'invito, mi pare francamente troppo, anche se... fossi in monsignor Fisichella, data la sua prontezza di spirito, un giretto da quelle parti me lo sarei fatto
A me, che vivo a Roma, l'Auditorium sempra proprio il posto adatto. A parte che è brutto, varie volte viene usato per spettacolini e eventi pretestuosi (tipo festival della matematica e lezioni di "storia") E, a detta degli esperti, anche l'acustica lascia desiderare. Saluti, Eufemia.
Per quanto mi riguarda ho trovato entrambi i romanzi molto interessanti. E comuqnue al contrario di quanto si sente dire in giro scritti con dovizia di particolari. Nessuno potrebbe nascondere il fatto che l'Ordine nuovo o degli illuminati sia tutt'ora presente e fortissimo (leggi Massoneria, ndr) avendo acquisito un evidente diverso significato nel corso dei secoli. La Chiesa di malefatte ne ha compiute parecchie. Sarebbe il caso di cominciarne a parlare apertamente senza nascondersi dietro un dito, o meglio dietro un fanatismo che non ha alcun senso.
Moderare i termini.
Il fanatismo è altra cosa.
R.
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