mercoledì 27 maggio 2009

Il vescovo va in prima pagina soltanto se parla di clandestini (Magnaschi)


Vedi anche:

Il Papa: tradisce il Concilio chi lo esalta come punto di rottura con la Tradizione della Chiesa (Izzo)

Il card. Vallini a Benedetto XVI: i pronunciamenti del Papa maliziosamente distorti (Izzo)

Benedetto XVI, Papa della Tradizione: conferenza di Sandro Magister

Il Papa: "Il futuro del cristianesimo e della Chiesa a Roma dipende anche dall'impegno e della testimonianza di ciascuno di noi"

Card. Kasper: Il Papa non è andato allo Yad Vashem da tedesco. Non è politicamente corretto

MONUMENTALE DISCORSO DEL PAPA ALLA DIOCESI DI ROMA

L'Anno sacerdotale un tempo di rinnovamento interiore (Osservatore Romano)

Card. Kasper sul pellegrinaggio di Benedetto XVI in Terra Santa: Non c'è alternativa al dialogo tra i cristiani e con l'ebraismo (Osservatore Romano)

Il pellegrinaggio all'abbazia di Montecassino e alle tombe di san Benedetto e santa Scolastica (Osservatore Romano)

Entusiasmo ancora alle stelle per la visita del Papa a Cassino e Montecassino (Di Brango)

Card. Bagnasco: "Perchè il Cristianesimo non svanisca nell’irrilevanza o nella soggezione verso i moderni potentati, Papa Benedetto mantiene esplicita la novità che proviene dal Vangelo"

Bruno Mastroianni su Martini-Verzé: "Facile fare i preti progressisti con i matrimoni degli altri" (Tempi)

Chiesa e media: un rapporto problematico. Sul viaggio di Benedetto XVI in Africa (17-23 marzo 2009)

Il Papa a Montecassino: «Tradurre la solidarietà in gesti concreti» (Mazza)

Card. Bagnasco: In Medio Oriente il Papa ha richiamato alla responsabilità le religioni (Izzo)

Card. Bagnasco: Gli attacchi pretestuosi al Papa non lo scalfiscono (Izzo)

San Benedetto e la civiltà cristiana (Gennaro Malgeri)

Crisi economica, card. Bagnasco: Siamo ancora nel tunnel. Sui respingimenti: Soluzione controversa e inadeguata (Izzo)

Il Papa a Cassino: "Più sostegno ai disoccupati" (Galeazzi)

Benedetto XVI in Terra Santa: un Papa costruttore di ponti (Citron)

Israele e Palestina: due popoli, forse due Stati, più un terzo incomodo. I cristiani (Respinti e Tirabassi)

Giovanni Maria Vian sulla visita del Papa a Montecassino: Il primato di Cristo (Osservatore Romano)

Card. Bagnasco: "La figura di Benedetto XVI cresce nonostante l'ostilità di cui è stato fatto bersaglio"

E' scomparso Mons. Mario Marini, segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei (Rossi)

Comunicato stampa di Telepace: dal 16 giugno l'emittente trasmetterà in digitale. Ne approfitto per i doverosi ringraziamenti a Telepace...

VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE A CASSINO E MONTECASSINO (24 MAGGIO 2009): LO SPECIALE DEL BLOG

Il vescovo va in prima pagina soltanto se parla di clandestini

I COMMENTI

Di Pierluigi Magnaschi

L'analisi

Viviamo in una repubblica politico-mediatica che si dichiara allergica alle prese di posizione della Chiesa che, da essa, sono sempre giudicate come lesive della laicità della repubblica.
A meno che i vescovi, anziché parlare di bioetica, di aborto, di difesa della vita, di unità della famiglia, di diritto all'educazione dei figli da parte dei genitori, di scuole private e via dicendo, si esibiscano sui temi sociali dichiarando cose ovvie tipo: «I lavoratori non sono una merce», gli «immigrati debbono essere rispettati come persone», «chi lavora ha diritto a un salario dignitoso» e via dicendo.
Nel primo caso, i vescovi sono da evitare come la peste. Nel secondo invece sono considerati delle preziose avanguardie del proletariato.
I radical chic, che aborrono l'insegnamento della Chiesa, anche se non è rivolto a loro, pretendono poi, con i loro maître-à-penser un tanto al metro, di fissare anche l'agenda degli argomenti che sono autorizzati a sviluppare i normalmente da loro aborriti prelati. Per cui i prelati italiani sanno, già in partenza, che, se trattano certi argomenti, i media o li trascurano o li bastonano.
Mentre se trattano altri argomenti, essi, è il caso di dirlo, vengono messi sugli altari.
I radical-chic che in Italia si sono arrogati il compito di difendere la laicità (anche quando questa non viene assolutamente lesa) sono disposti a chiudere un occhio sul diritto di parola da parte dei vescovi solo se questi ultimi seguono il loro spartito, dicono cioè le cose che i radical chic si attendono da loro.
Per esempio, il cardinale di Milano, Dionigi Tettamanzi, non ha esitato di partecipare alla trasmissione tv Che tempo che fa condotta da Fabio Fazio, al fine di pubblicizzare il suo ultimo libro dal titolo: Non c'è futuro senza solidarietà (San Paolo editore) che, da alcuni suoi genuflessi collaboratori intenzionati a fargli del male, è già stato definito «un'enciclica ambrosiana». Tettamanzi ha spiegato, a un Fazio estasiato, che «il futuro ci vedrà, io penso, molto più impegnati dei decenni precedenti in un confronto inter-etnico, inter-culturale e interreligioso» e poi «è meglio essere cristiano senza dirlo che dirlo senza esserlo» e poi ancora «vorrei trasformare il comandamento del decalogo che dice: Non nominare il nome di Dio invano, in questo modo: Non nominare il nome di cristiano invano». Ecco, i radical chic ce l'hanno quasi fatta. Se i cristiani ci sono ancora, l'importante è che non si facciano vedere, non si facciano sentire, non si dichiarino, insomma.
Stiano schissi, come si dice a Milano. Ne è convinto persino il cardinal Tettamanzi.

© Copyright Italia Oggi, 27 maggio 2009 consultabile online anche qui.

1 commento:

sam ha detto...

Mamma mia, meno male che non ho visto la trasmissione!

Ma che cosa vuol dire: "meglio essere cristiano senza dirlo che dirlo senza esserlo"?!

Intanto "meglio" è il superlativo di bene, significa cioè "più bene", e quindi proprio quel messaggio è davvero pessimo e falso in tutti i sensi.
Infatti nè l'una nè l'altra cosa sono "bene" in alcun caso. E la Chiesa non può proporre come bene ciò che è male! La Sacra Scrittura è molto severa in tal senso.
In termini comunicativi l'affermazione si traduce in un invito - neanche troppo subliminale -esattamente contrario al Kerigma cristiano.

Tutto diverso sarebbe dire: "E' peggio (cioè più male) dire di essere cristiano senza esserlo, che esserlo senza dirlo".

E poi che dire della naturale humilitas borromaica che traspare da questa più o meno ironica affermazione: "vorrei trasformare il comandamento del decalogo.."...

Mi autocensuro.

Quanto al resto, è ancora peccato pensare che il Cardinale sia un po' "Fazio-so"?