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VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE A CASSINO E MONTECASSINO (24 MAGGIO 2009): LO SPECIALE DEL BLOG

Riceviamo e con grande piacere pubblichiamo:

PAPA:BAGNASCO, ATTACCHI PRETESTUOSI NON LO SCALFISCONO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 mag.

L'intera Chiesa Italiana ha vissuto "mesi di intensa partecipazione alle tribolazioni che il Papa inopinatamente s'e' trovato ad affrontare per una serie di infelici e prevenute interpretazioni date ad alcuni suoi pronunciamenti".
Lo afferma il presidente dei vescovi italiani Angelo Bagnasco, che torna a condananre gli attacchi politici e mediatici a Benedetto XVI che negli ultimi mesi si sono infittiti con la diffusione incompleta di sue prese di posizione (in particolare sul tema dell'Aids) e le critiche basate su una non oggettiva ricostruzione dei fatti (nel caso della cancellazione delle scomuniche ai vescovi lefebvriani).
Distorsioni che alcuni Parlamenti Europei hanno prese come prestesto. Ma, sottolinea Bagnasco, "l'ostilita' di cui il Pontefice e' stato fatto bersaglio ci ha tuttavia riconsegnato la sua figura cresciuta, se possibile, nella considerazione e nell'amore di fedeli e pastori".
"Resta per noi incomprensibile - continua il presidente della Cei - come l'umilta' e la bonta' d'animo, la finezza e la tranquillita' interiore che contraddistinguono Benedetto XVI possano da taluno non essere colte per cio' che sono".
E' questo, per il card. Bagnasco, "il segreto della popolarita' del Pontefice presso la gente comune: ci sembra di dover osservare - sottolinea - che quanto piu' penetrante si fa la sua parola, tanto piu' egli si trova esposto a reazioni rigide, se non ostili, da parte di taluni ambienti".
Ma il dato essenziale, per il presidente della Cei e' l'impegno del Papa affinche' "il cristianesimo non svanisca nell'irrilevanza o nella soggezione verso i moderni potentati", proclamando esplicitamente che esso "non e' anzitutto una morale, ma una fede".
"Se profeta e' colui che, nelle alterne e complesse vicende della storia, indica Dio e le luci del suo Regno perche' l'umanita' non perda se stessa, allora - conclude - davvero non esitiamo a chiamare profetico questo Papa, il suo magistero, la sua paziente e tenace volonta' di intessere un dialogo salvifico con il mondo odierno".

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