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Da "LA STAMPA" di lunedì 6 luglio 2009
GIACOMO GALEAZZI
CITTÀ DEL VATICANO
Basta con le morti bianche.
«Va garantita a tutti la sicurezza sul lavoro e nello svolgimento della vita quotidiana. Tragedie come quella di Viareggio non devono ripetersi», ammonisce Benedetto XVI nell`Angelus più «politico» degli ultimi tempi. Benedetto XVI, «toccato dalla tragedia di Viareggio», leva la sua voce affinché non venga dimenticato il «dolore di quanti hanno perduto le persone care e gli affetti più intimi, sono rimasti feriti o hanno subìto danni materiali anche gravi».
All`«accorata preghiera per tutte le persone coinvolte nella tragedia», il Pontefice unisce la richiesta a chi ha responsabilità pubbliche di impedire simili drammi.
Per primo «l`Osservatore romano» ha condotto una campagna di mesi contro il mancato rispetto degli standard di sicurezza sul posto di lavoro, pubblicando quotidianamente l`elenco delle vittime.
«Bisogna ascoltare l`appello papale alla sicurezza sui luoghi di lavoro - commenta Cesare Damiano, responsabile del lavoro del Pd -. Ora è la politica che deve fare la sua parte di fronte alle morti quotidiane.
La versione finale del decreto correttivo della legge 81 deve La sinistra attacca: Al governo ha già tradito il Pontefice indebolendo le norme» tenerne conto di fronte al lavoro nero e agli incidenti». Ma Gianni Pagliarini, responsabile Lavoro del Pdci, teme che «il governo abbia già tradito l`auspicio del Papa indebolendo le norme sulla sicurezza».
Chiede «una risposta forte e univoca», anche il governatore del Lazio, Piero Marrazzo, per il quale «non sono più tollerabili zone d`ombra o deroghe che producono incidenti terribili e malattie professionali». Il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri interpreta la preoccupazione di Benedetto XVI come «un`utile esortazione a fare sempre di più», però ricorda che «le mor- ti sul lavoro sono diminuite nell`ultimo anno e in questa legislatura abbiamo ricostituito la commissione parlamentare sugli incidenti lavorativi proprio per monitorare i controlli nei cantieri e l`adeguatezza delle leggi». E si augura che la sollecitudine del Papa «venga ascoltata anche in paesi come la Cina dove la sicurezza sul lavoro è infinitamente minore che in Italia», perché «la distanza di altre tragedie simili o persino più gravi di Viareggio o della Thyssen non le rende meno gravi in termini di perdite di vite umane».
Mentre depreca il «troppo sangue versato nel mondo a causa dell`odio», il Papa indica la sua ricetta anti-crisi economica.
Non era mai successo che l`agenda di un G8 si intrecciasse in modo così stretto con una enciclica papale come sta per avvenire tra la «Caritas in veritate» di Benedetto XVI che sarà presentata domani in Vaticano e il vertice che si apre mercoledì all`Aquila su sviluppo, ambiente e clima.
Una coincidenza Gasparri: da noi le morti sul lavoro sono in calo, mi auguro che lo ascoltino anche in Cina voluta in quest`ultima fase dal Papa, che ne ha affrettato appositamente gli ultimi ritocchi.
«La vita è sacra e appartiene a Dio solo - raccomanda il Papa in piazza San Pietro -.
L`unica risposta al male, secondo l`insegnamento di Cristo, non è nel fare altro male, ma nel praticare il bene». Il Papa ricorda il sangue di Abele, ucciso dal fratello Caino, «che dalla terra grida a Dio». Purtroppo, osserva il Pontefice, «come ieri questo grido continua perché scorrere ancora sangue umano a causa della violenza, dell`ingiustizia e dell`odio».
E si domanda il Papa: «Quando impareranno gli uomini che la vita è sacra e appartiene a Dio solo? Quando comprenderanno che siamo tutti fratelli? Al grido per il sangue versato, che si eleva da tante parti della terra, Dio risponde con il sangue di Cristo che non ha risposto al male con il male, ma con il bene con il suo amore infinito».
Un amore che «ogni uomo, anche in condizioni di estrema miseria morale può percepire e restituire al prossimo».
© Copyright La Stampa, 6 luglio 2009 consultabile online anche qui.
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