giovedì 2 luglio 2009
San Paolo, con parole e immagini. Un volume raccoglie le catechesi di Benedetto XVI (Sir)
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Il Papa chiude l'Anno Paolino: La parola “fede adulta” negli ultimi decenni è diventata uno slogan diffuso...E lo si presenta come “coraggio” di esprimersi contro il Magistero della Chiesa. In realtà, tuttavia, non ci vuole per questo del coraggio, perché si può sempre essere sicuri del pubblico applauso. Coraggio ci vuole piuttosto per aderire alla fede della Chiesa, anche se questa contraddice lo “schema” del mondo contemporaneo. È questo non-conformismo della fede che Paolo chiama una “fede adulta” (Monumentale omelia del Santo Padre)
L'ESAME DEL CARBONIO 14 CONFERMA: IL CORPO CUSTODITO NELLA BASILICA OSTIENSE E' DELL'APOSTOLO PAOLO. ANNUNCIO DEL PAPA E COMMENTI
SAN PAOLO - Con parole e immagini
Un volume raccoglie le catechesi di Benedetto XVI
L’Anno Paolino appena conclusosi “ha contribuito ad avvicinare la figura di Paolo, lo ha reso familiare a molti che si sentivano un po’ intimiditi e si trovavano in difficoltà ad accedere al suo linguaggio così interiormente ricco; ha in qualche modo spezzato il pane del suo messaggio, e non solo a Roma. Ho saputo che nella maggior parte delle diocesi sono state organizzate diverse iniziative di studio e approfondimento del suo pensiero, sempre attuale perché fa capire la bellezza e la ricchezza di Cristo”. È, in sintesi, il bilancio dell’Anno Paolino appena conclusosi, tracciato al SIR dal card. Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato della Città del Vaticano. Intervenuto il 30 giugno a Roma alla presentazione del volume “L’Apostolo Paolo”, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana, il porporato lo ha definito “un intrattenersi con il grande spirito di Paolo, e con Paolo, «il gran vasello dello Spirito Santo», come lo definisce Dante, un dissetarsi del medesimo Spirito”.
Il volume raccoglie le catechesi che, nel corso delle udienze generali del mercoledì, Benedetto XVI ha dedicato durante l’Anno Paolino all’Apostolo delle genti. Venti riflessioni, dal 2 luglio 2008 al 4 febbraio 2009.
Una “storia impetuosa”.
Illustrando l’opera nel corso dell’incontro “Imago veritatis. San Paolo, arte e testimonianza”, il card. Lajolo ha precisato che “non si tratta di una raccolta miscellanea come potrebbe essere una spigolatura di interventi occasionali di Benedetto XVI su San Paolo”, bensì di “un tutto organico, corrispondente ad un piano accuratamente studiato” e la figura di Paolo è “anzitutto inserita nel suo contesto storico, religioso, culturale, è seguita nei momenti salienti della sua storia impetuosa ed avventurosa, ed è presentata poi nei grandi temi teologici del suo pensiero, per concludere infine con una rapida carrellata, attraverso la storia, su come Paolo è stato recepito, interpretato, rifiutato e rivissuto”. Fra i principali temi paolini sviluppati dal Papa la cristologia, la dottrina della giustificazione, l’escatologia, il rapporto di Paolo con Pietro.
L’autorevolezza del card. Ratzinger.
Per quanto riguarda la dottrina della giustificazione, il cardinale ha richiamato “l’accordo di portata storica” firmato il 31 ottobre 1999 tra la Federazione luterana mondiale e la Chiesa cattolica, e ha rammentato: “Fu grazie all’intervento personale dell’allora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, cardinale Joseph Ratzinger, e all’autorevolezza di cui godeva presso Giovanni Paolo II, che fu possibile superare gli ultimi ostacoli dottrinali e trovare la formulazione finale che permise l’accordo”. “In una concezione portata avanti dal razionalismo nei due ultimi secoli – ha quindi notato il presule -, si ama contrapporre il Cristo della fede al Gesù della storia. Questa contrapposizione è tornata ancora attuale in più recenti teorie esegetiche” e Benedetto XVI, che “ne ha trattato con mano maestra all’inizio del suo libro ‘Gesù di Nazareth’, ad essa dà ora una risposta” in termini pastorali. “Il Cristo della fede di Paolo è il Gesù della storia. E come per lui, così anche per Benedetto XVI e per noi”, conclude il card. Lajolo.
Colonna della Chiesa e titolare dell’ortodossia.
“In questo Anno Paolino abbiamo pubblicato sette titoli dedicati a San Paolo, per un totale di circa 40mila volumi, la metà dei quali venduti in meno di due mesi” ha detto il direttore della Lev, don Giuseppe Costa. Le catechesi sull’Apostolo, precisa don Costa, “sono state tradotte e ristampate da almeno 20 editori internazionali, per un totale di almeno 50mila volumi. Ce le ha chieste anche l’editrice della Conferenza episcopale giapponese”.
“Non abbiamo la pretesa di avere fatto chissà cosa, ma continueremo con slancio e passione perché siamo convinti che il libro sia un grande strumento per il ministero e la predicazione”. Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, ha ripercorso l’evoluzione delle immagini di San Paolo nell’arte attraverso i secoli, a partire dallo “ecumene ellenistico romano” che forza “la cultura ferocemente aniconica dell’ebraismo”. Lo studioso si è soffermato in particolare sull’iconografia di Paolo, filosofo e intellettuale, nell’Occidente latino e nell’Oriente ortodosso, greco e slavo, e ha illustrato i modelli fondamentali “ai quali l’Apostolo si è consegnato nell’immaginario cristiano e quindi nelle arti figurative: colonna della Chiesa insieme a Pietro, titolare della sapienza teologica e quindi della ortodossia”. Un accenno, infine, alla Cappella Paolina di Michelangelo appena restaurata e che verrà inaugurata domani con i vespri del Papa. A Sandro Chierici, editor del volume, il compito di scegliere le opere d’arte da accostare ai testi per “dare un volto” a Paolo, “nostro contemporaneo – ha osservato - perché la sua esperienza non è diversa da quella che è proposta oggi a ogni cristiano”. “L’arte - ha detto Chierici - si rivela uno strumento davvero privilegiato, laddove l’artista non parte dal proprio sguardo su ciò che va fissando sulla tela, su una parete o nelle tessere di un mosaico, ma parte da uno sguardo che sente su di sé”; per questo “diventa capace di parlare all’uomo di ogni tempo”.
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