mercoledì 1 luglio 2009
Mons. Fellay: "Il Concilio non è tutto nero, ci sono anche belle pagine. Il problema è l'interpretazione" (Talamanca)
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«La Chiesa tollera le nostre ordinazioni»
Laurence Figà-Talamanca
ECONE (SVIZZERA)
Avanti tutta con le nuove ordinazioni di preti lefebvriani, nonostante il Vaticano abbia ribadito, ancora ieri, di considerarle «illegittime».
Così, senza alcuna esitazione né ripensamento dell'ultimo minuto, il superiore della Fraternità San Pio X, mons. Bernard Fellay, il successore di mons. Marcel Lefebvre, ha ordinato ieri otto nuovi preti e nove diaconi, nella cerimonia tradizionalista più attesa e affollata dell'anno, quella nel seminario-roccaforte di Econe in Svizzera.
Da Roma non è giunto «nessun divieto esplicito» alle ordinazioni di nuovi preti, ha detto Fellay al termine della lunga messa celebrata in latino. Anzi, ha aggiunto, «c'è una sorta di tacita tolleranza: da una parte il Vaticano le definisce illegittime, dall'altra lascia correre, perché ci sono cose molto più importanti» di cui discutere.
D'altronde, aveva detto poco prima nella sua omelia, «stupisce tanto clamore attorno a queste ordinazioni» mentre le chiese sono vuote e «molte anime muoiono di fame spirituale perché non trovano preti a salvarle».
La replica della Santa Sede non si è fatta attendere.
Il portavoce della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha ribadito già ieri in serata che le ordinazioni dei lefebvriani sono «illegittime».
«Non ho niente di nuovo da aggiungere, rispetto a quanto già spiegato nei giorni scorsi – ha detto -: queste ordinazioni sono illegittime».
Per Fellay però il problema non è da ricercarsi nella Fraternità di Econe ma nella Chiesa stessa, che vive «uno stato di necessità e di disordine» tale da consentire la disobbedienza e da poter considerare «sospesa» la legge.
«Come quando hai un ferito grave a bordo della tua macchina, e passi con il semaforo rosso», ha spiegato il vescovo scismatico.
Nessuna retromarcia dunque da parte dei seguaci di mons. Marcel Lefebvre che non si riconoscono nel Concilio Vaticano II (1962 - 1965) e nelle sue aperture alla modernità: «Ci sono certe messe, in cui mi alzo e me ne vado sbattendo la porta», ha raccontato Fellay, concedendo però che «il Concilio non è tutto nero, ci sono anche belle pagine. Il problema è l'interpretazione».
Sulle questioni dottrinali infatti c'è «una discussione profonda» da fare, il dialogo è avviato «nella giusta direzione» e il capo dei cattolici ultraconservatori si dice «ottimista»: la revoca a gennaio della scomunica a lui e ad altri tre vescovi lefebvriani (tra cui il negazionista Richard Williamson, che oggi «studia, prega e tace») è stato il primo passo per creare «un clima più sereno».
«Io non ho paura, credo che riusciremo a trovarci», ha concluso sorridendo.
La messa, durata oltre quattro ore e mezza, è stata seguita in silenzio da migliaia di fedeli di tutte le età, venuti da diversi Paesi europei. Sul prato davanti alla tenda-cappella che ospitava la cerimonia, anche i bambini sono rimasti composti sotto il sole cocente.
Il primo atto della nuova vita da prete degli otto giovani appena ordinati (sette francesi e un belga, tra i 24 e i 30 anni) è stata la benedizione delle loro famiglie.
Poi a Econe è esplosa la festa con la foto di gruppo dei nuovi preti e il pranzo con familiari, seminaristi, sacerdoti e, in ritardo per aver tenuto l'attesa conferenza stampa, il vescovo Bernard Fellay.
© Copyright Gazzetta del sud, 30 giugno 2009
Le principali tappe della controversia con il seminario della fraternità san pio x
Un doloroso scisma che dura ormai da quasi 40 anni
ROMA
L'ordinazione di otto nuovi preti e nove diaconi lefebvriani della Fraternità San Pio X di Econe, in Svizzera, è l'ultima delle tappe di uno scisma doloroso.
1970 – Lefebvre fonda la Fraternità San Pio X, presso il seminario di Econe ed entra presto in contrasto con i vescovi locali perché rifiuta il Concilio.
1975 – Revocata l'autorizzazione vescovile alla fraternità San Pio X; Paolo VI richiama Lefebvre. Ma il vescovo si ribella e ordina tre sacerdoti.
1976 – Lefebvre è sospeso a divinis; non può ordinare sacerdoti (se lo fa, l'ordinazione è valida, ma illecita e può essere punito). Lefebvre continua.
1982 – Giovanni Paolo II incarica il cardinal Ratzinger di cercare una soluzione.
5 maggio 1988 – Raggiunto un accordo fra la commissione di Lefebvre e quella vaticana guidata da Ratzinger. Ma Lefebvre si tira indietro.
16 giugno 1988 – Il Vaticano invita Lefebvre a non ordinare vescovi, e compiere così «un atto scismatico».
30 giugno 1988 – Lefebvre ordina quattro vescovi, e da Roma scattano le scomuniche.
25 marzo 1991 – Lefebvre muore senza riconciliazione col Papa.
12 luglio 1994 – Bernard Fellay è il superiore della San Pio X. I lefebvriani continuano a contestare il concilio, l'ecumenismo, e il rito della Messa.
2000 – In agosto pellegrinaggio di 6.000 lefebvriani a Roma per il Giubileo.
Il 30 dicembre Wojtyla riceve Fellay.
2 maggio 2005 – Muore Giovanni Paolo II. Mons. Fellay esprime cordoglio, ma ribadisce le critiche a Wojtyla.
29 agosto 2005 – Benedetto XVI riceve Fellay a Castelgandolfo.
28 giugno 2007 – Il Papa autorizza la messa secondo il rito di San Pio V, rivisto da Giovanni XXIII. 4 giugno 2008 – Il cardinale Castrillon Hoyos consegna a Fellay le cinque condizioni per il pieno reintegro nella Chiesa.
15 dicembre 2008 – Lettera di Fellay che chiede al Papa la riammissione nella Chiesa.
22 gennaio 2009 – Richard Williamson, uno dei quattro vescovi consacrati da Lefebvre, in un'intervista registrata a novembre 2008, nega l'esistenza delle camere a gas.
24 gennaio 2009 – La Santa Sede annuncia che il Papa ha concesso il perdono pontificio, revocando la scomunica ai vescovi ordinati da Lefebvre, tra i quali il negazionista Williamson.
6 febbraio 2009 – La Fraternità lefebvriana di San Pio X annuncia l'espulsione del negazionista don Abrahamowicz. 9 febbraio 2009 – I lefebvriani annunciano la sostituzione di mons. Williamson alla guida del seminario che, dal 2003, tiene a Buenos Aires.
17 giugno 2009 – Il Vaticano fa sapere che considererà illegittime le nuove ordinazioni sacerdotali previste dalla Fraternità di San Pio X per il 29 giugno.
© Copyright Gazzetta del sud, 30 giugno 2009
Manca la data fondamentale:
10 Marzo 2009: il Santo Padre Benedetto XVI firma la monumentale "Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica riguardo alla remissione della scomunica dei quattro Vescovi consacrati dall’Arcivescovo Lefebvre", documento destinato a diventare pietra miliare della storia della Chiesa Cattolica.
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6 commenti:
Mons. Fellay è un vescovo straordinario...vuole bene al Santo Padre e penso ne sia ricambiato.
Allo stato attuale è chiaro che le ordinazioni formalmente e solo formalmente sono considerate illegittime ma valide...anche se... penso che fosse illegittimo anche quel grande armadio in San Pietro in cui senza alcun rispetto il famigerato Piero Marini rinchiudeva SENZA COPERCHIO E SENZA RISPETTO ALCUNO LE SACRE PARTICOLE CONSACRATE!
Fra non molto le ordinazioni della FSSPX saranno... del tutto legittime, a maggior gloria di DIO!
Pensi che tutti i problemi si risolvano? Forse ne nasceranno di nuovi...
PS. I vescovi straordinari sono quelli che, pur soffrendo,sono restati nella piena comunione con il S. Padre e la Chiesa.
La FSSPio X è sempre stata in comunione con la Chiesa e con il Santo Padre...la vera comunione.Non si può dire lo stesso dei vescovi austriaci e tedeschi e di altri episcopati occidentali...
Ti dirò...quando il Santo Padre Clemente XIV soppresse la Compagnia di Gesù nel 1773 i gesuiti continuarono a sopravvivere in Russia e in Prussia...rifiutarono di sciogliersi e di obbedire a un ordine del Papa che a loro sembrava ingiusto e dannoso per la Salus Animarum ...vissero quindi per un quarantennio in una situazione di illegalità fino a che Pio VII non ripristinò la Compagnia nel 1814!Lo stesso si può dire della FSSPX.
Ricordiamoci che il Papa è il Vicario di Cristo e deve agire con giustizia...non è un tyrannos!
Bravo, ANTONIO
Se il problema è l'interpretazione, il santo padre l'ha spiegata molto bene nel famoso discorso del 22 dicembre 2005 alla curia romana. E ribadito nel discorso d'apertura del convegno della diocesi di roma di quest'anno. Marco
"I vescovi straordinari sono quelli che, pur soffrendo,sono restati nella piena comunione con il S. Padre e la Chiesa." Non concordo. O meglio, concordo solo in parte. Sono stati necessari, ma la straordinatrieta' e' stata quella di tenere accesa per quattro decenni una fiammella che dopo 2000 anni si sarebbe spesnta, e che oggi puo' sperare di tornare ad infiammare l'umanita'.
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