mercoledì 1 luglio 2009

Il Papa e la sua capacità comunicativa...qualche riflessione (Raffaella)


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Il Papa chiude l'Anno Paolino: La parola “fede adulta” negli ultimi decenni è diventata uno slogan diffuso...E lo si presenta come “coraggio” di esprimersi contro il Magistero della Chiesa. In realtà, tuttavia, non ci vuole per questo del coraggio, perché si può sempre essere sicuri del pubblico applauso. Coraggio ci vuole piuttosto per aderire alla fede della Chiesa, anche se questa contraddice lo “schema” del mondo contemporaneo. È questo non-conformismo della fede che Paolo chiama una “fede adulta” (Monumentale omelia del Santo Padre)

L'ESAME DEL CARBONIO 14 CONFERMA: IL CORPO CUSTODITO NELLA BASILICA OSTIENSE E' DELL'APOSTOLO PAOLO. ANNUNCIO DEL PAPA E COMMENTI

Cari amici, in questi giorni abbiamo letto alcune analisi molto interessanti (penso in particolare all'articolo di Salvatore Izzo) sul "nuovo corso" della comunicazione del Santo Padre e della Santa Sede.
Anche io ho notato una certa rinnovata freschezza ed alcune interessanti novita'.
Innanzitutto segnalo che Benedetto XVI viene lasciato finalmente libero di esprimersi in piena liberta' e di parlare direttamente ai fedeli su questioni di primaria importanza.
Questo e' ed e' sempre stato lo stile comunicativo di Joseph Ratzinger che, da grande professore, e' capace di adattare il linguaggio agli interlocutori.
Egli sa parlare ai grandi teologi ma anche ai bambini della prima comunione con una spontaneita' ed una linearita' veramente singolari.
Cio' che colpisce nel Santo Padre e' "l'intima coerenza" del suo pensiero: non c'e' contraddizione fra i discorsi o le omelie.
Benedetto XVI sta componendo un grande mosaico e ciascuno dei suoi interventi costituisce un tassello della grande opera in formazione.
Non c'e' contrapposizione fra i tasselli perche' tutti hanno caratteristiche proprie ma, nello stesso tempo, sono intimamente collegati fra loro.
La novita' di queste ultime settimane e' la grande liberta' di azione del Santo Padre che salta ogni mediazione e parla direttamente ai fedeli e/o ai sacerdoti.
Lo abbiamo visto nella Lettera ai vescovi sulla remissione della scomunica ai Lefebvriani.
Qualcuno l'ha paragonata alla grandiosa Lettera di San Paolo ai Galati.
E' cosi': come Paolo, anche Benedetto parla direttamente agli interlocutori ed usa un linguaggio decisamente innovativo, anticonformista e sicuramente non "curiale".
Non c'e' bisogno di una mediazione: il Papa arriva direttamente alla mente ed al cuore dei fedeli.
Abbiamo notato questo stile anche nella Lettera ai sacerdoti per l'indizione dell'Anno Sacerdotale: parole anche dure, dirette, e molto sincere.
Non c'e' ragione di nascondere i problemi: essi vanno chiamati con il loro nome per essere affrontati.
Lo abbiamo visto anche domenica quando, in prima persona e senza l'intervento di altri, ha svelato i risultati dei test sulla tomba dell'Apostolo delle Genti.
Uno choc per i mass media e sicuramente per molti ecclesiastici...
Il giorno successivo il Papa ha di nuovo stupito tutti annunciando in prima persona la prossima pubblicazione della sua terza enciclica.
Poteva aspettare l'annuncio della sala stampa (dato oggi), ma ha preferito occuparsi della cosa personalmente.
Un nuovo stile di Pontificato, un lavoro che ci fa tornare alle origini del Cristianesimo, quando Pietro e Paolo predicavano alle folle senza mediatori.
In tutto questo la Sala Stampa riacquista, a mio modesto parere, il ruolo che le e' proprio: non interpreta il pensiero del Papa (che sa comunicare benissimo da solo!) ma precisa quando e' necessario.
Degni di nota gli ultimi interventi di Padre Lombardi volti a ribadire, a precisare, anche a controbattere, ma mai ad interpretare.
L'esempio e' la limpida spiegazione dell'illegittimita' delle ordinazioni sacerdotali da parte dei vescovi lefebvriani.
Nessuna polemica, solo una precisazione: tutto e' scritto nella Lettera di Benedetto XVI pubblicata a marzo.
Nulla di piu', nulla di meno.
E' il Papa, e non altri a nome suo, che comunica con il gregge che gli e' affidato.
Non vi nascondo che mi piace moltissimo questo stile comunicativo.
E non posso celare la mia grande emozione per le ultime omelie del Santo Padre.
Tutte (proprio tutte!) sono pietre miliari, tasselli importantissimi.
Penso alla monumentale omelia di domenica con la quale si e' chiuso l'Anno Paolino.
Mi riferisco in particolare al concetto di fede adulta che l'allora cardinale Ratzinger aveva gia' affrontato nell'omelia della Messa "pro eligendo Romano Pontifice" del 18 aprile 2005, che vi invito a rileggere.
E' un classico esempio di intima coerenza del pensiero del Papa: il concetto gia' chiarissimo del 2005 viene precisato ed ulteriormente ampliato nel 2009. ma la base resta la stessa: il Cristiano deve sapere andare controcorrente e non sedersi comodamente su una "fede fai da te" che fa comodo a seconda delle circostanze.
Esemplare anche l'omelia per la Solennita' dei Santi Pietro e Paolo in cui Benedetto XVI ha affrontato cosi' tanti argomenti (dal ruolo del Pastore, al rapporto fra fede e ragione, fino alla concezione di "anima") che e' stato difficilissimo per me scegliere un titolo per il post ad essa dedicato.
Certo! Il Papa e' capace di dare carezze delicatissime e sferzate inaspettate, ma ha ragione Ognibene: e' un anticonformista puro.
Inoltre possiede l'arma tipica delle grandi menti: l'ironia :-)
Che dire di piu'?
Apprezzo moltissimo questo nuovo corso che si va rafforzando e prego che si continui su questa buona strada.
Grazie a tutti per la pazienza
.
Raffaella

16 commenti:

Fabiola ha detto...

Ferrara, in una breve risposta ad un lettore sul Foglio cartaceo di oggi, scrive: "B-XVI? Non so quella dogmatica, ma l'infallibilità intellettuale gli si addice."
Ecco, questo è Benedetto quando lo lasciano arrivare, liberamente, alla mente e al cuore degli uomini.
Del resto, a parte la grazia di stato, il cardinal Joseph Ratzinger e Benedetto XVI sono la stessa persona.

Béatrice Bohly ha detto...

Bellissima riflessione, che provero di tradurre fin da domani.
Grazie!

Béatrice

M. ha detto...

Complimenti Raffa, vaticanista honoris causa!
Analisi splendida...

Il dolce Benedetto nella sua limpida rettitudine è sempre stato fedelissimo e ligio al protocollo (così avevo sentito da qualche beninformato).
Ma evidentemente in questi ultimi tempi - il Papa è lui, e ha tutti i diritti di farlo - ha deciso di scavalcare a pie' pari tutti quanti e di comunicare in modo totalmente diretto.

Come esempio di "informalità pontificia" ancora si pensa alla famosa carezza ai vostri bambini di Papa Giovanni... e forse non ci stiamo accorgendo che Papa Benedetto sta effettuando una riforma epocale dei metodi comunicativi.

Hai fatto un lavoro splendido a raccogliere questa antologia di "blitz" ratzingeriani.
Siamo testimoni in diretta di una pagina grandissima di storia della Chiesa, ed è bello esserne consapevoli insieme.

Dio sia lodato!

euge ha detto...

Cara Raffaella, condivido questa tua analisi. Personalmente, devo dire che la schiettezza, la sincerità con cui Benedetto XVI affronta sia con i sacerdoti e sia con i fedeli gli argomenti diciamo più spinosi, è una delle caratteristiche che mi hanno portato a volergli bene ogni giorno di più. E' questo suao modo di parlare senza interferenze curiali volte a favorire sempre qualcuno, a renderlo più vicino ai cuori della gente ed al mio, più di quanto si possa immaginare. Come tu giustamente hai fatto notare e deve essere così, la Sala Stampa non deve interpretare il pensiero del Papa ma, precisare e ribattere a dovere quando è il momento; questo perchè Benedetto XVI non ha bisogno di difensori si difende da solo con la sua cultura, il suo amore per la Verità e con la sua tenacia nel difenderla ne tantomeno di persone che interpretino il suo pensiero.
Pane al pane e vino al vino! senza sotterugi, senza mezze parole e senza tentativi di tenersi buoni tutti per essere simpatico e piacere alla stampa a tutti i costi. NO! un Papa non può e non deve mai, tradire la Verità per la popolarità alla fine non è questo che rimane nei cuori della gente ma, ben altro.

Gonzalo ha detto...

Grazie.
Uno splendido editoriale, da prima pagina.
Inutile dire che lo condivido in pieno. Complimenti!

Giovanni ha detto...

Forse senza alcuni errori non si sarebbe mai arrivato a questo.

E' proprio vero come diceva Bossuet: “Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini”.

guglielmo ha detto...

Hai ragione Raffaella, le sue omelie sono state grandiose.
Penso che stiamo vivendo in un tempo con tanta confusione ma con tantissime grazie
A volte mi viene in mente un'immagine, vedo il Papa come un seminatore nel campo del Signore, un seminatore che tra tante fatiche riesce a mettere il seme della fede nel cuore di tante persone e con altrettanta fatica a difendere i germogli e le piante da chi vorrebbe estirparle e ucciderle.
Infine, circa il modo di comunicare del Papa, sono ben contento che finalmente la cosa sia passata nelle sue mani, è un gran comunicatore, ma nonostante questo le notizie devono pur sempre passare attraverso le mani deformanti di alcuni giornalisti e i commenti dei soliti personaggi. Ma per un certo verso questo non mi preoccupa più di tanto(certo sarebbe meglio se non succedesse), Gesù sa ricavare qualcosa di buono anche dalle situazioni peggiori; questa almeno è la mia esperienza: ho cominciato a prendere in considerazione il Papa soltanto dopo il discorso di Ratisbona, quando ho avuto "l'illuminazione" di leggere da solo il discorso pronunciato dal Papa, e lì ho capito la grandezza del suo pensiero, la profondità della sua fede, la bellezza del cristianesimo. Da quel momento ad aiutarmi a progredire nella fede è stato per lo più il Papa che con le sue omelie, catechesi, discorsi mi fa scoprire sempre più il volto di Gesù e della Chiesa.
Coraggio Pietro, le tenebre non prevarranno.

Anonimo ha detto...

Bravissima Raffaella,brillante esposizione!

Raffaella ha detto...

Grazie a tutti :-))
R.

Anonimo ha detto...

Grazie mille ! Ma putroppo manca un portavoce che parla nei media di questo splendido pontificato. Questo è il problema.

Raffaella ha detto...

Forse la forza di Papa Benedetto e' proprio quella di non avere bisogno di portavoce :-)
R.

Anonimo ha detto...

Lei ha detto molto bene che il nostro Papa parla benissimo ai fedeli. Questo è un dono. Ma secondo me manca proprio una squadra capace di diffondere questo stesso messagio in modo diverso nei media. Lombardi non riesce a fare un contatto con i giornalisti. Condivido che i fedeli possono ascoltare il buon Pastore, ma devono trovare i mezzi proprie, come Internet. Io prego per questo cambiamento in Vaticano. Ne abbiamo bisogno.

Anonimo ha detto...

Condivido pienamente quanto hai scritto Raffaella e vorrei anche ringraziarti tantissimo per il lavoro che fai ogni giorno.
Penso che qst blog per la completezza delle informazioni sia una fonte ormai imprescindibile per capire e informarsi sul pontificato di Papa Benedetto.

Antonio

Anonimo ha detto...

Brava Raffa!!! Uno splendido ritratto di quell'autentico dono di Dio che è il nostro Papa Benedetto, di nome e di fatto.
Alessia

sam ha detto...

Raffaella ha detto...
Forse la forza di Papa Benedetto e' proprio quella di non avere bisogno di portavoce :-)
R.

E già, Raffaella cara, è lui porta-voce di Dio e grida nel deserto: "Preparate la via del Signore!"

Condivido tutto quello che hai scritto.

Anonimo ha detto...

Caro Papa Benedetto. Gigante del pensiero contemporaneo e Padre della Chiesa, circondato da gracidanti rane curiale degne solo di essere imbavagliate.
Alessia