mercoledì 30 settembre 2009

Il Papa e quel messaggio per tutti: anche per noi. E il pensiero va a Berlusconi...(Accattoli)


Vedi anche:

Perché il Progetto culturale di Ruini è essenziale e non c’è alcun piano B della Cei (Maurizio Crippa)

La preghiera del Papa nel luogo in cui fu ucciso il re patrono della Boemia (Il Tempo)

È strano, ma oggi tocca al Papa difendere la fede nella ragione...(Desiderio)

Continuiamo a pregare per Caterina Socci...Caterina…in sospeso

Il Papa ai giovani: «Non fatevi ammaliare dai paradisi artificiali» (Pinna)

Ennio Morricone loda gli sforzi di Benedetto XVI nella riforma della liturgia: "E' uomo di grande intelligenza, di grande cultura e di grande forza"

L'omaggio di Praga al «professor» Ratzinger (Geninazzi)

In preparazione il Messaggio del Papa su preti e mondo digitale (Izzo)

Giovanni Maria Vian: "Il Papa Kafka e le lingue" (Osservatore Romano)

Il Papa sorprende l’Europa atea, ma qui notano solo Berlusconi (Bruno Mastroianni)

Il Papa: il Cristianesimo è religione di felicità non di mortificazione (Izzo)

Il Papa: "Il sacerdote, certamente uomo della Parola divina e del sacro, deve oggi più che mai essere uomo della gioia e della speranza. Agli uomini che non possono concepire che Dio sia puro amore, egli dirà sempre che la vita vale la pena di essere vissuta e che Cristo le dà tutto il suo senso perché Egli ama gli uomini, tutti gli uomini" (Video Messaggio)

La Cei: per i sacerdoti italiani rischio "professionalizzazione" (Izzo)

Il Papa: «Servono persone credenti e credibili» (Galeazzi)

Testo integrale dell'intervista al card. Castrillòn Hoyos. Con interessanti sorprese (Messainlatino)

Il cardinale arcivescovo di Praga, Miloslav Vlk: la visita del Papa ha riportato la Chiesa ceca al centro della vita sociale (Radio Vaticana)

Il tema scelto da Benedetto XVI per la 44ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Comunicato

Il viaggio del Papa si è felicemente concluso. E' tempo di bilanci: doverosi ringraziamenti e qualche tirata di orecchie

Melloni su Benedetto XVI: la riflessione di Padre Giovanni Scalese

I ragazzi di Starà Boleslav: Quel giovane calore che sa sciogliere gli idoli (Ognibene)

Il j’accuse di Magister. Autorevole vaticanista dice che la realpolitik di Bertone non è in sintonia col Papa (Tiliacos)

Sinodo per l'Africa, intervista con l’arcivescovo di Nairobi, card. Njue: Chiediamo dignità (Sir)

Strana bonaccia sul caso Williamson: il commento di Messainlatino.it

Omelia del Papa su San Venceslao: il commento di vari vaticanisti (Insardà per Liberal)

Che cosa dice alla Cina la Caritas in Veritate (Teresa Enhui Xiao)

Il Papa: «Cristiani credenti e credibili in azione per il bene comune» (Bobbio)

Ratzinger, il Papa maestro. La bellissima definizione del card. Caffarra (Francesco Antonio Grana)

DISCORSI ED OMELIE DEL SANTO PADRE NELLA REPUBBLICA CECA

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE NELLA REPUBBLICA CECA (26-28 SETTEMBRE 2009): LO SPECIALE DEL BLOG

Un messaggio per tutti: anche per noi

E il pensiero va a Berlusconi...

di Luigi Accattoli

C'è oggi bisogno di persone che siano credenti e credibili, pronte a diffondere in ogni ambito della società quei principi e ideali cristiani ai quali si ispira la loro azione»: così parla il Papa da Praga e i media immediatamente riferiscono quelle parole a Berlusconi.
Bisogna dire che gli andavano giuste, ma non erano dirette a lui. La sua immagine pubblica è ormai così compromessa che più di un monito ecclesiastico finisce per cadergli addosso anche quando chi lo formula sta mirando lontano. «Il Papa si rivolge a tutti» ha precisato il padre Lombardi, portavoce vaticano, appena visto il corto circuito mediatico di ieri.
Qualcosa di simile era avvenuto la settimana scorsa con il richiamo del cardinale Angelo Bagnasco a chi “assume” un mandato politico perché lo svolga con “misura e sobrietà”. E in luglio quando il segretario della Cei Mariano Crociata aveva deplorato il “disprezzo esibito” per tutto ciò che è “pudore sobrietà e autocontrollo”.
E già in maggio, quando per primo il cardinale Bagnasco aveva detto – a commento di un fondo di Avvenire che faceva una prima predica al premier – che “il richiamo alla sobrietà e alla responsabilità per tutti è sempre molto positivo”.
Gli uomini di Chiesa – a differenza di Avvenire – evitano ogni riferimento individualizzante, ma gli uditori non hanno dubbi sul bersaglio, sia esso inteso o no dal mittente. Bagnasco e Crociata nei due casi citati avevano – eccome – l’intenzione di raggiungere “anche”quel bersaglio, mentre il Papa di certo non l’aveva ma l’effetto è stato il medesimo.
Si direbbe che ormai il volto e il nome del nostro Primo Ministro attirino – come per un effetto calamita – il biasimo anche preterintenzionale del Magistero. E così nella confusione dei media, che tutto ingrandiscono e semplificano, il rigoroso Papa Benedetto avrebbe “gioito” sabato di incontrare Berlusconi a Ciampino e gli avrebbe puntato contro il dito dalla Repubblica Ceca due giorni dopo.
Va chiarito – ovviamente – che il “biasimo” in questo caso esiste solo per effetto mediatico, mentre il gesto favorevole di sabato c’è stato davvero: era voluto e concordato e aveva precisamente il fine di recuperare al “gradimento” papale – almeno a quello diplomatico – l’immagine del nostro premier dopo la sua chiacchieratissima estate e dopo l’attacco del Giornale, di proprietà del fratello Paolo, al direttore di Avvenire, cioè al portavoce più accreditato dell’episcopato italiano. Che ieri il Papa teologo non mirasse a Berlusconi è più che evidente. Se i nostri politici hanno il discutibile costume di trattare questioni italianissime quando sono all’estero, questa non è la consuetudine dei Papi. Nelle calcolate parole di Benedetto non c’erano i termini “governanti”o “politici” – usati nei titoli da agenzia di stampa – ma solo “persone”.
Dunque egli non ha fatto nulla perché si pensasse a Berlusconi e certo si sarà meravigliato del dirottamento mediatico del suo richiamo.
È vero tuttavia che il nostro premier ha affermato più volte di ispirare la sua “azione” ai “principi cristiani”, arrivando – in campagna elettorale – a chiedere come “un cattolico” potesse votare per il Centrosinistra.
È stato dunque egli stesso ad alzare la bandiera che ora attira i moniti vaganti.
Ma sabato egli aveva segnato un punto tondo nel recupero di immagine presso Pietro che andava cercando da mesi. Grazie all’interesse – più che evidente – delle due parti e all’ottimo collante di Gianni Letta, il recupero è stato più rapido di quanto ognuno ritenesse possibile fino alla vigilia.
Domenica sei settembre Berlusconi non era potuto andare a ricevere il Papa a Viterbo perché le dimissioni di Boffo dalla direzione di Avvenire erano di appena tre giorni prima e tutta l’Italia si chiedeva quale fosse stato in quell’attacco l’interesse più o meno diretto, o comunque il guadagno o la perdita della “squadra”, o “parte”, o “famiglia”berlusconiana dalla quale l’attacco era partito. Sempre a motivo della prode impresa del direttore di ventura che è Feltri, lo stesso Letta aveva dovuto sostituire Berlusconi alla Perdonanza dell’Aquila, il 28 agosto. Quella sera nella città di Celestino V e del terremoto avrebbe dovuto esserci una cena offerta dall’arcivescovo, ospiti il premier e il suo dirimpettaio vaticano cardinale Tarcisio Bertone, ma proprio quel giorno era esplosa la mina anti-Boffo e la cena – preparata dalla diplomazia lettiana – era stata cassata.
Va dunque riconosciuta – alla distanza – la bravura di Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e maggiordomo di Sua Santità, l’unico che oggi riesca a mettere insieme il diavolo e l’acqua santa.
Aiutato nell’opera dall’interesse oggettivo della Chiesa a tenere buona la maggioranza berlusconiana del nostro Parlamento, in vista delle questioni scottanti del testamento biologico, della vita nascente, della famiglia e della scuola cattolica per le quali ogni alternativa parlamentare sarebbe al momento meno favorevole.

© Copyright Liberal, 29 settembre 2009 consultabile online anche qui.

Nessun commento: