martedì 29 settembre 2009
Il Papa: ogni uomo va accolto e rispettato (Muolo)
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Il testo del discorso del Presidente ceco, Klaus, al Papa: "Lei ci ha portato – per utilizzare le sue parole – una nuova speranza! La sua grande fede, il suo coraggio nell’esprimere posizioni che non sono sempre politicamente corrette e condivise da tutti, il suo impegno a favore del rispetto delle idee e dei principi fondamentali della nostra civiltà e della cristianità sono qui per dare a tutti noi un esempio e per incoraggiarci"
Il Papa: "Se i nostri occhi rimangono aperti alla bellezza della creazione di Dio e le nostre menti alla bellezza della sua verità, allora possiamo davvero sperare di rimanere giovani e di costruire un mondo che rifletta qualcosa della bellezza divina, in modo da offrire ispirazione alle future generazioni per fare altrettanto" (Discorso di congedo)
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Il Papa ai giovani cechi: "Come ha fatto con Agostino, il Signore viene incontro a ciascuno di voi. Bussa alla porta della vostra libertà e chiede di essere accolto come amico. Vi vuole rendere felici, riempirvi di umanità e di dignità. La fede cristiana è questo: l’incontro con Cristo, Persona viva che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva" (Messaggio ai giovani)
Il Papa: il '900 ha visto cadere non pochi potenti (Izzo)
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Il Papa: "C’è oggi bisogno di persone che siano "credenti" e "credibili", pronte a diffondere in ogni ambito della società quei principi e ideali cristiani ai quali si ispira la loro azione...L'esempio dei Santi incoraggia chi si dice cristiano ad essere credibile, cioè coerente con i principi e la fede che professa. Non basta infatti apparire buoni ed onesti; occorre esserlo realmente. E buono ed onesto è colui che non copre con il suo io la luce di Dio, non mette davanti se stesso, ma lascia trasparire Dio" (Omelia)
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DISCORSI ED OMELIE DEL SANTO PADRE NELLA REPUBBLICA CECA
VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE NELLA REPUBBLICA CECA (26-28 SETTEMBRE 2009): LO SPECIALE DEL BLOG
Il Papa: ogni uomo va accolto e rispettato
DAL NOSTRO INVIATO A PRAGA
MIMMO MUOLO
Il «Bambino Gesù» simbolo di tutti i bambini e le famiglie del mondo. Specialmente di quelli più in difficoltà.
«Sono loro il futuro e la speranza dell’umanità», dice Benedetto XVI.
La cattedrale di San Vito, costruita sulle tombe dei martiri, come emblema di chi sa testimoniare l’amore di Cristo anche nel momento della persecuzione.
Il percorso che porta il Papa nel cuore della Praga cattolica si affianca, fin dal primo giorno della sua visita pastorale nella Repubblica Ceca, all’altro itinerario, quello più istituzionale e politico, e ne diventa quasi l’anima e il sostegno. Con le parole e i gesti, infatti, il Papa sottolinea in più occasioni le radici cristiane della Repubblica Ceca e non nasconde che «anche oggi non è facile vivere e testimoniare il Vangelo», specie in un clima relativistico ed edonistico.
Ma «Cristo è per tutti», dice il Pontefice. E la Chiesa, ricorda con evidente riferimento alle vicende che hanno portato alla bocciatura del Concordato, «non domanda privilegi, ma solo di poter operare liberamente al servizio di tutti e con spirito evangelico ». Due, in particolare, le tappe strettamente religiose della giornata. Innanzitutto il Pontefice si reca nella chiesa di Santa Maria della Vittoria, dove è custodita la statuetta del Piccolo Gesù tanto cara ai praghesi, alla quale dona una corona in argento dorato. Un incontro animato dalla gioia di tanti bambini, giunti insieme con i loro genitori per vedere il Papa e ascoltare la sua voce.
E Benedetto XVI non manca di cogliere l’occasione. Anzi, egli stesso si fa voce dei tanti bambini «non amati, né accolti, né rispettati » . Quanti di loro, aggiunge, «sono vittime della violenza e di ogni forma di sfruttamento da parte di persone senza scrupoli». «Possano essere riservati ai minori quel rispetto e quell’attenzione loro dovuti».
Dai bambini l’attenzione del Pontefice si sposta sulle famiglie. Poiché l’immagine di Gesù bambino richiama quella del nucleo familiare di Nazaret, Benedetto XVI invoca «il dono dell’unità e della concordia per tutte le famiglie.
Pensiamo – sottolinea – a quelle giovani, che debbono fare tanti sforzi per dare ai figli sicurezza e un avvenire dignitoso. Preghiamo per le famiglie in difficoltà, provate dalla malattia e dal dolore, per quelle in crisi, disunite o lacerate dalla discordia e dall’infedeltà. Tutte le affidiamo al Santo Bambino di Praga, sapendo quanto sia importante la loro stabilità e la loro concordia per il vero progresso della società e per il futuro dell’umanità».
Infine il Papa rivolge un appello all’accoglienza. «Ogni essere umano è figlio di Dio e quindi nostro fratello e, come tale, da accogliere e rispettare. Possa la nostra società comprendere questa realtà. Ogni persona sarebbe allora valorizzata non per quello che ha, ma per quello che è, poiché nel volto di ogni es- sere umano, senza distinzione di razza e cultura, brilla l’immagine di Dio».
Il clima è festoso anche all’esterno della chiesa, dove migliaia di fedeli si sono raccolti per fare ala al passaggio della papamobile. E le stesse scene si verificano verso sera, quando Benedetto XVI varca le porte della grandiosa Cattedrale gotica, per celebrare i vespri insieme con i sacerdoti, i religiosi, i seminaristi e i rappresentanti dei movimenti laicali.
Una vera e propria assemblea ecclesiale dinanzi alla quale papa Ratzinger espone un autentico programma pastorale. Parla di una società, quella ceca, «che reca ancora le ferite causate dall’ideologia atea ed è spesso affascinata dalla moderna mentalità del consumismo edonista, con una pericolosa crisi di valori umani e religiosi e la deriva di un dilagante relativismo etico e culturale».
In questo contesto, ricorda il Pontefice, «si rende urgente un rinnovato impegno da parte di tutte le componenti ecclesiali per rafforzare i valori spirituali e morali nella vita della società odierna» .
Caritas, educazione delle giovani generazioni, pastorale giovanile le priorità pastorali indicate dal Papa. «Le scuole cattoliche promuovano il rispetto dell’uomo ». Un rispetto di cui, al di là delle dichiarazione di principio, tutta l’Europa, e non solo la Repubblica Ceca, ha sempre più necessità.
© Copyright Avvenire, 27 settembre 2009
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