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La ricorrenza di San Venceslao
L'omaggio di Benedetto XVI
Una preghiera dove fu ucciso il re patrono della Boemia
Ieri mattina nella spianata erbosa di Stara Boleslav, sotto un sole ancora estivo, Ratzinger ha celebrato messa in onore del patrono nazionale, San Venceslao, il re boemo divenuto famoso per la sua bontà e rettitudine, ucciso nel 935, proprio in questa località, per mano dei sicari del fratello minore, invidioso della sua popolarità.
Ieri era la ricorrenza liturgica, festa nella Repubblica Ceca. In suo onore sono arrivati a Stara Boleslav 10-15 mila giovani in pellegrinaggio, ed a loro si sono aggiunti altri 30 mila fedeli, per accogliere Benedetto XVI in un benvenuto pieno di affetto e entusiasmo.
Oltre 40 mila persone, ha detto padre Federico Lombardi. Proprio a San Venceslao, all'eroe boemo a cui è dedicata una piazza nel cuore della capitale ceca e a cui è legata la memoria di quella «Primavera di Praga» repressa nel sangue dai sovietici nel 1968, si è ispirato Benedetto XVI per la sua esortazione ai governanti.
San Venceslao, ha spiegato, «è modello di santità per tutti, specialmente per quanti guidano le sorti delle comunità e dei popoli».
Il Papa ha constatato con rammarico come nella società moderna si ricerchi soprattutto «il successo terreno» e «la gloria degli uomini».
L'esempio di San Venceslao, ha proseguito, «incoraggia chi si dice cristiano ad essere credibile, cioè coerente con i principi e la fede che professa. Non basta infatti apparire buoni e onesti; occorre esserlo realmente».
Benedetto XVI prima della messa si è recato nella chiesa di San Venceslao, a pregare e a rendere omaggio ad una reliquia del sovrano boemo, il cui corpo è seppellito nella cattedrale di Praga. Dopo il rito religioso, il Papa è rientrato a Praga per pranzare con i vescovi locali. Nel pomeriggio il commiato dalla città e dalla Repubblica Ceca, con un nuovo saluto al presidente Vaclav.
© Copyright Il Tempo, 29 settembre 2009 consultabile online anche qui.
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