mercoledì 22 aprile 2009

E Papa Ratzinger si svela predicatore (Politi)


Vedi anche:

«Repubblica» e l'inganno dei «due Ratzinger» (Bordero)

E Ratzinger si svela il predicatore

Repubblica — 22 aprile 2009 pagina 44 sezione: CULTURA

MARCO POLITI

Il Ratzinger segreto, quello che pochi conoscono, è il predicatore. I libri del teologo si possono trovare ovunque, i gesti del pontefice regnante sono esposti allo sguardo di tutti, ma per cogliere l' intimo di Benedetto XVI bisogna andare ad ascoltarlo. Non solo nelle basiliche, ma in una chiesa parrocchiale o in una casa di accoglienza per malati.
È lì che rivela - con parole pregnanti e semplici insieme - il suo anelito per un cristianesimo essenziale, puro, non caricato di sovrastrutture.
Questa purezza Ratzinger l' ha ritrovata nell' intensità, con cui nel recente viaggio in Camerun e Angola i fedeli africani si abbandonavano ai canti della messa.
Fossero in latino o nelle diverse lingue locali, erano melodie in cui si manifestava una pienezza di fede che gli è cara.
Perché la «speranza cristiana» - ha esclamato nella ricorrenza della morte di papa Wojtyla - non può essere ridotta a «ideologia, slogan di gruppo, rivestimento esteriore». Cristo non vuole che i credenti recitino la parte dei suoi discepoli.
Né ha senso, ha ricordato altre volte il Papa, presentare il cristianesimo come pacchetto di regole o pretesa egemonica di una «sola» cultura e di un «solo» mondo. La parola che spesso ricorre nel vocabolario del papa tedesco è amore. Che poi è il titolo latino della sua prima enciclica Deus Caritas Est. Per Benedetto XVI essere cristiani consiste fondamentalmente nella «libera adesione dell' amore».
Amore verso Dio inscindibilmente collegato all' amore verso il prossimo. Potrà meravigliare quanti vedono nel Papa prevalentemente il leader, che si espone a polemiche sulla scena internazionale a causa di scelte di governo o giudizi controversi, ma l' animo di Ratzinger, nutrito dell' insegnamento di san Paolo e di sant' Agostino, è realmente orientato verso una fede intima, che anche quando si esprime nell' impegno sociale rimane ancorata ai due cardini dell' esperienza cristiana: la croce e la resurrezione.
Se Cristo non fosse risorto, ha detto a Pasqua riecheggiando l' apostolo Paolo, «il vuoto sarebbe destinato ad avere il sopravvento».
Approdando al suo ottantaduesimo compleanno e iniziando il suo quinto anno di pontificato, Benedetto XVI ha condensato nelle giornate appena trascorse alcuni fra i temi più forti del suo pensiero.
C' è anzitutto la ricerca incessante dell' incontro con il volto di Cristo.
Essere cristiani per Ratzinger è parola vuota se non si traduce nel desiderio e nel bisogno di trovarsi faccia a faccia con quel Volto. Appartenente ad un uomo in carne e ossa, "storico", non mitico.
Nel disorientamento dell' epoca contemporanea bisogna sapersi fermare a contemplare «il volto dell' Uomo dei dolori, che si è fatto carico di tutte le nostre angosce mortali».
Il volto di Cristo, afferma Ratzinger, si riflette in ogni persona umiliata e offesa, ammalata e sofferente, sola, abbandonata e disprezzata. «Ti saresti perduto, se Lui non fosse arrivato», afferma sant' Agostino.
Perché allora non accoglierlo nella propria vita, conclude Benedetto XVI?
Un ruolo particolare, in questa visione, spetta al clero. Ratzinger al fondo respinge tutto ciò che è clericale e affettato.
Nella messa del Giovedì Santo il Papa ha certo polemizzato con il concetto di libertà assoluta propugnata dal filosofo Nietzsche, ma si è anche servito delle sue parole per stigmatizzare le caricature di umiltà e di sottomissione esistenti nella Chiesa e «che non vogliamo imitare».
Qui Ratzinger traccia piuttosto la linea divisoria fra un sacerdozio concepito come professione in cui ci si «autorealizza» oppure come ascesi quotidiana incentrata sul servizio e sull' abbandono a Cristo. Parole impegnative.
Ma che affascinano tanti cattolici e spesso anche seguaci di altre religioni o agnostici.
Diverso si fa il discorso quando entra in scena l' immagine della Chiesa a confronto con la società odierna, vista in preda a materialismo e nichilismo.
Appare una Chiesa sempre in pericolo, assediata dall' odio, attirata verso l' abisso al punto da dare «l' impressione che essa debba affondare», se non fosse continuamente salvata da Cristo. È il momento in cui il pessimismo agostiniano tinge le parole di Ratzinger e forse certe sue scelte di regnante nascono proprio da questo.

© Copyright Repubblica, 22 aprile 2009 consultabile online anche qui.

Davvero soprendente questo editoriale di Politi!
Condivido in particolare questa frase
:

"Ratzinger al fondo respinge tutto ciò che è clericale e affettato".

Concordo! Dicevo con una mia amica che, in fondo, e' Benedetto XVI il piu' "anticlericale" degli intellettuali :-)
Appunto: a mio avviso il Papa non e' "agostiniamente" pessimista, ma realista! Un teologo della sua levatura non puo' non esserlo...

R.

13 commenti:

SERAPHICUS ha detto...

Che cosa è successo a Politi???

Raffaella ha detto...

Ehm...deve avere mangiato una torta con tanta glassa...
Oppure ha parlato con la mia amica durante la notte :-))
R.

gianniz ha detto...

Che la linea "anti" di Repubblica (e di Politi) stia cambiando?
Che si siano accorti che le loro scelte, così ideologiche, possono risultare controproducenti oppure non così "paganti"?
Speriamo che sia così! Speriamo che sia una con-versione effettiva (la profondità del messaggio di Benedetto lo meriterebbe) e non solo un cambiamento determinato dalla necessità di allargare il (loro) "mercato" (in flessione)!

Raffaella ha detto...

Non credo...a volte ci sono questi editoriali, ma la linea e' sempre quella...
R.

SERAPHICUS ha detto...

Devi far conoscere questa tua amica a molti altri, se questo può essere l'effetto...... ;)

Raffaella ha detto...

Anche il blog la conosce :-)
R.

euge ha detto...

Sarebbe bello se la linea di Politi e di Repubblica fosse veramente cambiata.............

Ma, come già una volta dissi Il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Aspettiamoci qualcosa in linea alla tradizione anti Benedetto XVI di Repubblica, per il viaggio in Israele............!

Anonimo ha detto...

Rep. oggi si esibisce anche in un'analisi testuale e gestuale di Giovanni Paolo e Benedetto. Interessante, direi: Due papi a confronto di Michele Smargiassi.
Su rassegna stampa di finesettimana.org
Alessia

massimo ha detto...

scusatemi tutti,ma poche settimane fà è uscito un libro di politi,è indegno.basta leggerlo che il responsabile della tesi accusatoria verso la chiesa dei no è Ratzinger,la sua teologia la sua linea pastorale.politi lo fà 2 o 3 volte l'anno fà questi editoriali fanno parte della linea politica del giornale relativista e nichilista per eccelenza in italia,c'è una bella parte di lettori cattolici da tener buoni.......non la faccio lunga,occorre stare molto attenti questo giornalista e il suo giornale sono molto astuti(oltre che un pò schizoidi tipico degli eredi del 68,i padri della diseducazione e dei disvalori tramutati in valori)Il Papa predica così come dice Politi dal primo giorno del suo mandato;e adesso mi viene a dire del papa "predicatore"si andasse a leggere le catechesi del mercoledì e le liturgie.
e quando era cardinale?mi viene a dire che i libri si trovano?ma li ha letti?i libri di teologia di Ratzinger sono bellissimi a tratti sublimi come gli scritti di Agostino,ma per favore.....politi non ha fatto altrio che schizzare fango addosso al papa da sempre,non ha mai letto niente o è in mala fede;anche in questo editoriale che francamente mi pare una riscrittura della prefazione del libro di Magister "Omelie"benedetto xvi.
non mi fido di politi.
non dico altro.

Scipione ha detto...

"Guardatevi dai Greci anche se portano doni"... ammoniva qualcuno. E non a torto. Nelle viscere, sotto la lucente e mielosa "pelle" di questo articolo/cavallo di Troia, si nascondono al solito pericolosi pensieri, striscianti attacchi... ancora più nocivi proprio perchè subdoli.
Intanto il tono è quello del professorino di sinistra che, come sempre, distribuisce patenti di correttezza, di conformità a verità e giustizia... e questa volta anche al Papa (che sembra finalmente diventato bravo ora che Politi lo pronmuove...); insomma ci viene a dire che tra le pieghe del suo pontificato, ossia qua e là si può scorgere un "Papa accettabile".... ergo nel resto dei casi (e sono la maggioranza) per logica dobbiamo considerarlo "inaccettabile". Poi comunque guarda caso per definire in maniera complessiva la sostanza positiva dell'operato nascosto eminoritario di Sua Santità tira fuori furbescamente l'aggettivo: anti-clericale. Colpo da maestro... un papa se è buono più è anti-clericale... per divenire Santo nell'ottica (e nella speranza?) di Politi (e non solo) dovrebbe definitivamente annientare la Chiesa! Piano con l'accettare certi giudizi... qualsiasi sia il senso che si volgia dare al termine resta il fatto che anti-clericale richiama comunque l'idea di una riforma/attacco alla Chiesa radicale, una riforma/attacco che debba nella migliore delle ipotesi finire per snaturarla, per ridurla a poca cosa... insomma nemmeno in senso lato e nemmeno per battuta si può essere contenti di sentir definire anti-clericale un Papa... specie di questi tempi.

Raffaella ha detto...

Se per anticlericale si intende un Pontefice che si oppone allo "status quo" di certi vescovi e cardinali (anche della curia romana), personalmente sono molto felice che Benedetto XVI sia "anticlericale".
Cio' non significa che abbia cambiato idea su Politi...anzi!
Non dimentico che a dicembre scrisse che l'unica riforma del Papa e' stata, finora, quella relativa alle uniformi della gendarmeria vaticana.
R.

Scipione ha detto...

Certo Raffaella, comprendo benissimo in quale senso tu puoi aver accettato l'espressione... ci mancherebbe altro (non volevo certo criticarti o nemmeno farti un appunto.. sarebbe ridicolo visto quel che fai!), dico solo che i termini hanno una loro forza naturale, e significano prima di tutto ciò che naturalmente significano e poi, solo poi e solo per chi vuooe intenderli in quel dato modo, anche altro. E quando si usano è vano sperare che vengano accolti in senso particolare.. specie se un sottile senso particolare: è sempre il senso generale e comune che prevale. Ricordo che con acutezza più di una volta ho sentito il S.S. Benedetto XVI utilizzare per definire quelli che noi comunemente definiamo beni materiali il termine oggetti... ben sapendo che associare ad essi lò'idea di bene era già un accettarli, rendeva assurda e impossibile la critica... come criticare ciò che è bene anche se materiale? Ovvero poteva finire per comunicare un'ideavrelativa di bene.. esistono beni che sono anche mali ecc. Insomma c'è chi ci gioca con le parole e dissemina i suoi discorsi di.. tranelli. Per essere precisi quindi il Papa, combattendo certe derive anti-clericali di una certa curia.. anti-curia... sarebbe a rigor di termini anti-anti-clericale... ;-)
Un saluto.

Raffaella ha detto...

:-))))
R.