mercoledì 7 ottobre 2009

A più di ventiquattro ore di distanza il Vaticano diffonde la trascrizione letterale delle parole del card. Turkson sul condom (Asca). Troppo tardi!


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SINODO PER L'AFRICA (4-25 OTTOBRE 2009): LO SPECIALE DEL BLOG

Cadono le braccia...siamo all'assurdo! Ormai e' troppo tardi. Si doveva diffondere subito il testo.
Non cambia mai nulla: pressapochismo e ritardi ingiustificabili da parte della Santa Sede
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R.

SINODO AFRICA: VATICANO DIFFONDE TRASCRIZIONE CARD. TURKSON SU CONDOM

Dopo l'ampio dibattito suscitato ieri dalle parole del cardinale ghanese Peter Kodwo Appiah Turkson, durante la conferenza stampa ieri in Vaticano nell'ambito del Sinodo dei vescovi sull'Africa, la Sala Stampa vaticana ha diffuso ieri sera la ''trascrizione letterale'', in inglese, delle parole del cardinale, in seguito alle richieste di ''chiarimenti su quanto effettivamente detto''. Ne risultano alcune differenze rispetto alla traduzione simultanea in italiano fornita ai giornalisti che seguivano la conferenza, con l'inglese dal forte accento del cardinale piu' sfumato rispetto alla versione italiana.
Secondo la traduzione simultanea italiana, il card. Turkson, ad una domanda sull'uso del condom nelle coppie sposate in cui uno dei coniugi fosse sieropositivo, ''io raccomanderei l'uso del preservativo, ma sapendo che anche questo e' un rischio perche' ce ne sono molti in giro di bassa qualita'', aggiungendo poi che per la Chiesa ''e' piu' importante la fedelta' e la lealta' all'interno della coppia, l'astinenza di chi e' stato contagiato e un maggiore investimento sui farmaci antiretrovirali e sulla ricerca''. Nell'intervento integrale, invece, il card. Turkson, parla di una ricerca a campione condotta negli ospedali cattolici del Ghana sull'efficacia dell'uso del preservativo nelle coppie sieropositive: ''Da questa piccola indagine abbiamo scoperto nei nostri ospedali che - spiega - anche quando la gente propone, sapete, l'uso del preservativo, questo diventa efficace solo nelle famiglie in cui c'e' anche la scelta di essere fedeli. L'uso ordinario dei preservativi, solo come difesa dall'Aids, non e' nel nostro caso previsto e apprezzabile. Quando i giovani ricorrono al preservativo, e' solo se va inseme con la fedelta', nelle situazioni in cui uno dei due partner puo' essere infetto da Hiv/Aids.
In questi casi, diciamolo chiaramente: stiamo parlando di un prodotto di fabbrica e ci sono qualita' differenti. Ci sono condom che arrivano in Ghana dove, per il caldo, si rompono durante l'atto sessuale, e in questo caso da' ai poveri un falso senso di sicurezza che facilita piuttosto la diffusione dell'Hiv/Aids. In questi casi, allora siamo riluttanti anche se, sapete, sono relazioni coniugali e di persone fedeli - ha sottolineato il cardinale - la gente e' riluttante a parlarne''. Il cardinale ha insistito molto sulla qualita' dei preservativi che arrivano in Africa, spesso cosi' cattiva da costituire un rischio aggiuntivo piuttosto che una protezione: ''Nella nostra parte del mondo, persino l'uso del preservativo a volte e' rischioso. Rischioso nel senso che avremo casi di preservativi che si rompono durante l'atto sessuale, e sono loro stessi che ce ne vengono a parlare, altrimenti non lo avremmo saputo nei nostri ospedali. Quindi, poiche' le cose stanno cosi', se abbiamo fornito preservativi di massima qualita', nessuno probabilmente ne parlerebbe (con) incertezza, ma cosi' non e'.
In sostanza, spero che la quantita' di risorse disponibili per la produzione di preservativi, se fossero spese per ridurre i prezzi degli anti-retrovirali, saremmo piu' felici in Africa per la disponibilita' degli anti-retrovirali''. ''Usiamo queste risorse - conclude il cardinale - per sostenere la produzione degli anti-retrovirali in modo che siano piu' disponibili per la gente. In questo momento non molti hanno accesso a causa dei costi. Se si hanno i mezzi per abbassare i costi e' probabilmente il grande favore che possiamo fare alle persone che soffrono di Hov/Aids''.

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1 commento:

euge ha detto...

Cadono le braccia...siamo all'assurdo! Ormai e' troppo tardi. Si doveva diffondere subito il testo.
Non cambia mai nulla: pressapochismo e ritardi ingiustificabili da parte della Santa Sede.


A chi lo dici Raffaella. Sembra che facciano del tutto per arrivare in ritardo e far scoppiare volutamente il caso o la polemica di turno.
Ma chi lavora in questo ambito non si sente sminuito nel suo lavoro? Possibile che neanche la dignità lavorativa smuova questi campioni di lentezza?????