martedì 6 ottobre 2009

Il testo dell'intervento del Patriarca Abuna Paulos al Sinodo per l'Africa: Una storia segnata da Dio e dalla sua salvezza (Osservatore Romano)


Vedi anche:

IL RIAVVICINAMENTO FRA CATTOLICI E ORTODOSSI

Il Papa: "In Cristo sappiamo che la riconciliazione è possibile, la giustizia può prevalere, la pace può durare! Questo il messaggio di speranza che siamo chiamati ad annunciare. Questa la promessa che oggi gli abitanti dell'Africa desiderano vedere avverarsi" (Saluto del Santo Padre a Sua Santità Abuna Paulos)

Sinodo africano: leadership senza principi è causa di conflitti (Izzo)

Il Papa: La Chiesa cattolica in Africa continui a contribuire alla costruzione di una società all'insegna di onestà, integrità e solidarietà

La situazione della Chiesa in Etiopia presentata al Sinodo. Il saluto del Papa al Patriarca ortodosso etiope, Paulos (Radio Vaticana)

Il padre sinodale del Madagascar, mons. Razanakolona: la Chiesa deve educare i giovani alla riconciliazione (Radio Vaticana)

Colpo di scena: errore di traduzione sulla presunta apertura del card. Turkson riguardo al condom (Izzo)

La sponda africana della Chiesa di Papa Ratzinger (Accattoli). Da incorniciare!

Confessori a tempo pieno nelle Basiliche papali di Roma (Zenit)

Sinodo, il Papa: "La proclamazione del Vangelo non può essere separata dall’impegno a costruire una società secondo il volere di Dio"

Velenosissimo articolo di Politi. Confermate in pieno le parole del card. Bagnasco

Il Papa: "Continuiamo a lavorare allo sviluppo integrale della gente africana, rafforzare le famiglie che sono il baluardo della società africana"

Il Papa: apriamo tutti i confini all’amore di Dio (Mazza)

Il Papa e i media ostili (Tosatti)

La festa dei Gendarmi e San Michele (Angela Ambrogetti)

Meditazione del Papa sul Primato di Dio: il commento di Alberto Bobbio

Il Papa e l'Africa: l'evangelizzazione possibile (Volontè)

Aldo Maria Valli risponde al card. Bagnasco: la stampa è laica non anticlericale

Sinodo africano, Molte novità rispetto all'assise del 1994 (Osservatore Romano)

Le telecamere del Tg5 nell'orto del Papa (Adnkronos)

Lattice e Papa nero: così oggi i giornaloni oscurano la meditazione dell'unico Papa, quello regnante

Affermazioni del card. Turckson: il commento di Luciano Causa

Il Papa ai Padri sinodali: guardate il mondo nella luce di Dio (Zenit)

Un aiuto per l'Africa attraverso un contributo alla lotta all'Aids o l'adozione a distanza

Sinodo sull'Africa: relazioni e lavori della prima congregazione generale

Canti e melodie che esprimono la vitalità del popolo di Dio alla Messa di apertura del Sinodo (Osservatore Romano)

Vian: ci si può chiedere quanto di questa predicazione chiara e mite di Benedetto XVI troverà spazio nei media...

Benedetto XVI denuncia il "colonialismo" di cui soffre ancora l'Africa (Stéphanie Le Bars)

Il Papa: Dio si dona gratuitamente (Tornielli)

Riflessione "a braccio" del Papa: il servizio del Tg5

Il Papa: "Mi sembra questo un elemento molto importante: il Dio vicino. Le cose della scienza, della tecnica comportano grandi investimenti: le avventure spirituali e materiali sono costose e difficili. Ma Dio si dona gratuitamente. Le cose più grandi della vita — Dio, amore, verità — sono gratuite. Dio si dà nel nostro cuore. Direi che dovremmo spesso meditare questa gratuità di Dio: non c'è bisogno di grandi doni materiali o anche intellettuali per essere vicini a Dio. Dio si dona gratuitamente nel suo amore, è in me nel cuore e sulle labbra" (Meditazione "a braccio")

L'Africa, il Papa e l'AIDS. Sei mesi dopo (Tosatti)

Aids, card. Turkson: sì al condom nelle coppie sposate (Izzo)

Continuiamo a pregare per Caterina Socci. Un altro canto di Caterina, un altro presagio

Il cardinale Bagnasco alla Ccee: parte del mondo culturale e mediatico dipinge falsa "Chiesa del no" (Radio Vaticana)

E sul Papa scende il silenzio della stampa (Lucio Brunelli). Da incorniciare!

Il Papa inaugura i lavori del Sinodo: l'amore di Dio apra in Africa i confini di tribù, etnie e religioni. Il rifiuto di Dio distrugge la pace

Il Papa saluta "a braccio" i Padri sinodali: "I mali si correggono andando alla Verità" (Izzo)

Pseudo Berlicche scrive al nipotino Malacoda sulle prossime mosse contro quello strano "omino bianco" che si chiama Benedetto :-) Da gustare!

Spesso distorte le parole del Papa (Rondoni)

Bagnasco: spesso distorte le parole del Papa offrendo letture scorrette (Galeazzi)

Bagnasco: «I media fanno dire al Papa cose che non dice» (Bobbio)

Quello che nessuno vi ha detto del viaggio del Papa in Rep. Ceca (Messainlatino)

SINODO PER L'AFRICA (4-25 OTTOBRE 2009): LO SPECIALE DEL BLOG

L'intervento di Abuna Paulos nel corso della terza congregazione generale del Sinodo dei vescovi

Una storia segnata da Dio e dalla sua salvezza

Pubblichiamo in una nostra traduzione italiana il testo dell'intervento pronunciato in inglese dal Patriarca Abuna Paulos in apertura della terza congregazione generale del Sinodo dei vescovi per l'Africa.

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, Dio Uno, amen!
Cari partecipanti a questo grande incontro di cardinali e vescovi,
è per me un onore e un privilegio essere stato invitato a questo grande Sinodo e tenere un breve discorso sull'Africa e sulle Chiese in questo continente. Sono grato in particolar modo a Sua Santità, Papa Benedetto XVI, che ha voluto che fossi fra voi oggi e che mi ha testimoniato personalmente il suo amore per l'Africa e il suo rispetto per la Chiesa etiopica ortodossa Tewahedo nel corso del nostro ultimo incontro fraterno qui a Roma nel giugno scorso.
L'Africa è, per grandezza, il secondo continente. È la patria di ogni genere di popolazione con una grande varietà di colori, che vivono in una situazione di armonia e di uguaglianza.
Questo spettro di colori è un dono di Dio all'Africa e aggiunge bellezza al continente. È inoltre la prova che l'Africa è un continente in cui ogni genere di persona vive nell'uguaglianza a prescindere dalla differenza di colore e di razza.
Antropologi, filosofi e accademici hanno confermato che l'Africa in generale e l'Etiopia in particolare sono in effetti la culla del genere umano. E la Sacra Bibbia conferma questa profonda convinzione. La storia, secondo il calendario etiopico, comincia da Adamo e da Noè. Vale a dire che, per gli etiopi, l'inizio del genere umano, il nostro presente e il nostro futuro sono segnati oggi e per sempre da Dio e dalla sua salvezza.
L'Africa, del cui popolo l'antica dignità è incisa sulle pietre dell'obelisco di Axum, delle piramidi egizie, dei monumenti così come nei manoscritti, non è stata solo una sorgente di civiltà. Secondo la Sacra Bibbia, l'Africa è stata anche rifugio per persone colpite dalla fame: è questo il caso degli Ebrei ai tempi di Giacobbe, quando trascorsero sette anni in Egitto.
La Sacra Bibbia afferma che gli ebrei e il profeta Geremia, che soffrirono molto per l'invasione dei babilonesi, trovarono rifugio in Etiopia e in Egitto. Quanti vivevano nella parte mediorientale del mondo trovarono sollievo dalla fame in Etiopia e in Egitto.
Lo stesso Gesù Cristo e Maria Santissima furono accolti in Egitto, mentre fuggivano dalla crudele minaccia di Erode. È evidente che gli africani si prendono cura dell'umanità!
L'Africa continua a essere un continente religioso i cui popoli hanno creduto in Dio onnipotente per secoli. La regina di Saba aveva insegnato ai suoi compatrioti l'Antico Testamento che aveva appreso da Israele. Da allora l'Arca dell'Alleanza si trova in Etiopia, nella città di Axum.
Il figlio della regina di Saba, Menelik I, aveva seguito il suo esempio ed era riuscito a portare l'Arca dell'Alleanza di Mosè in Africa, in Etiopia.
La storia dell'eunuco etiope e della Legge forte e ben organizzata di Mosè, e delle profonde pratiche e culture religiose esistenti in Etiopia, indicano che la Legge di Mosè in Etiopia veniva messa in pratica meglio che in Israele. Se ne può avere una testimonianza ancora adesso, studiando la cultura e lo stile di vita degli etiopi.
È ad Alessandria, in Egitto, che la Sacra Bibbia è stata tradotta in lingue non ebraiche. Questa traduzione africana è conosciuta come la "Versione dei Settanta saggi" (Sebeka Likawunt).
La Sacra Scrittura indica che, come ai tempi remoti dell'Antico Testamento, gli africani hanno l'abitudine di adorare Dio secondo la legge di coscienza del periodo del Nuovo Testamento.
L'allora re dei re etiope, l'imperatore Baldassarre, fu uno dei re che si recò a Betlemme per adorare il Bambino Gesù.
Il Vangelo ci dice che fu un africano, un uomo proveniente dalla Libia di nome Simone di Cirene, a prendere la croce di Gesù, mentre saliva sul Golgota.
E osservate: un eunuco etiope si era recato a Gerusalemme nell'anno 34 per adorare Dio secondo la Legge di Mosè. Per ordine dello Spirito Santo l'eunuco fu battezzato da Filippo. Al suo ritorno in Africa, egli predicò il cristianesimo alla sua nazione. L'Etiopia divenne quindi la seconda nazione dopo Israele a credere in Cristo; e la Chiesa etiopica divenne la prima Chiesa in Africa.
Grandi storie di fede hanno caratterizzato i primi secoli del cristianesimo in Africa, poiché gli africani hanno sempre vissuto una profonda carità e una grande devozione per il Nuovo Testamento.
L'Africa è la regione da cui provengono eminenti studiosi e Padri della Chiesa come sant'Agostino, san Tertulliano, san Cipriano, come pure sant'Atanasio e san Kerlos. Questi Padri vengono venerati sia nel continente che nel mondo.
San Yared, che ha composto bellissimi inni sacri e che il mondo onora per la sua straordinaria creatività, era parimenti originario dell'Africa. San Yared è un figlio dell'Etiopia. I suoi inni rappresentano una delle meraviglie del mondo per cui l'Etiopia è conosciuta ovunque. Le opere di tutti questi Padri caratterizzano l'Africa.
Secondo gli studiosi, è in Africa che è stato definito il primo canone della Sacra Bibbia.
La storia ci ricorda anche il martirio dei cristiani in Nordafrica, quando il loro re, un non credente, alzò la spada contro di loro nel tentativo di distruggere completamente il cristianesimo. Allo stesso tempo cristiani che venivano maltrattati e perseguitati in diverse parti del mondo sono andati in Africa, specialmente in Etiopia, e hanno vissuto in pace in quella regione.
Devoti fedeli etiopi hanno offerto la loro straordinaria ospitalità ai nove santi e ad altre decine di migliaia di cristiani che erano stati perseguitati in Europa orientale e fuggivano in Africa a gruppi. Le abitazioni e le tombe di questi cristiani perseguitati sono state custodite come santuari in diverse parti dell'Etiopia.
In Africa e in Etiopia conserviamo pezzi della Santa Croce. La parte destra della Croce si trova in Etiopia, in un luogo chiamato la Montagna di Goshen.
Anche i cristiani in Africa si sono fatti carico della Croce di Cristo. Penso alla mia Chiesa che ultimamente ha subito una dura persecuzione durante la dittatura comunista, con molti nuovi martiri, tra cui il patriarca Teofilo e, prima di lui, Abuna Petros durante il periodo coloniale. Io stesso, che allora ero vescovo, ho trascorso diversi anni in prigione prima dell'esilio. Quando sono diventato patriarca, al termine del periodo comunista, c'era molto da ricostruire. È stato questo il nostro compito, con l'aiuto di Dio, le preghiere dei nostri monaci e la generosità dei fedeli.
L'Africa è un continente potenzialmente ricco, con un suolo fertile, risorse naturali e una grande varietà di specie vegetali e animali. Ha un buon clima e possiede molti minerali preziosi. Poiché è un continente con molte risorse naturali non ancora sfruttate, molti le tengono gli occhi addosso. È inoltre innegabile che i progressi nella civiltà in altre parti del mondo siano il risultato delle fatiche e delle risorse dell'Africa.
Gli africani hanno fatto tante opere sante per il mondo. Cosa ha fatto il mondo per loro?
L'Africa è stata colonizzata con brutalità e le sue risorse sono state sfruttate. Le nazioni ricche che si sono sviluppate sfruttando l'Africa si ricordano di essa quando hanno bisogno di qualcosa. Non hanno mai sostenuto il continente nella sua lotta per lo sviluppo.
Tutte e ciascuna delle nazioni del continente affrontano diversi problemi e sfide. I problemi possono essere sociali, politici, economici, come pure spirituali.
Mentre lo standard di vita delle popolazioni dell'Africa è più basso rispetto al resto del mondo, vi sono alcuni motivi per cui questi standard già bassi peggiorano e si espandono in tutto il continente. La mancanza di accesso all'educazione rappresenta il problema più grande, perché i giovani non riescono a ricevere un'istruzione adeguata. Nessun Paese e nessun popolo può svilupparsi e prosperare senza istruzione e conoscenza.
Come tutti ben sappiamo, non è stato possibile sconfiggere la pandemia dell'Hiv/Aids nonostante gli sforzi incessanti. Tuttavia dobbiamo incoraggiare tutte quelle esperienze che ci mostrano come guarire e contrastare il male, per dare speranza creando sinergia e fornendo all'Africa le stesse cure che ha ricevuto l'Europa. Allo stesso tempo altri generi di patologie attualmente ci minacciano. Rivolgiamo un appello al mondo a lavorare in armonia a questo riguardo. Il Concilio di Tutte le Chiese in Africa sta facendo ogni sforzo per limitare i problemi che sono emersi nel continente, soprattutto il caos che stanno creando gli estremisti. I capi religiosi del cristianesimo e i fedeli in generale devono essere uniti in questo sforzo.
L'Africa è nella morsa di un pesante debito globale, che né questa, né la generazione futura potranno sostenere.
Come possiamo condannare la guerra civile, di solito combattuta da soldati bambini, che sono le stesse vittime di questi tragici atti di violenza? Come condannare gli spostamenti e le migrazioni visibili e nascoste delle popolazioni?
La legislazione internazionale sui diritti umani afferma che ogni persona sotto i 18 anni non può far parte di un gruppo armato perché "bambino". Tuttavia attualmente alcuni paesi stanno costringendo ad arruolarsi nell'esercito ragazzi al di sotto dei 18 anni. Questa è una palese violazione dei diritti umani. È quindi un dovere per i capi delle Chiese africane gridare con una sola voce che questi comportamenti devono cessare immediatamente.
Per questo vorrei servirmi di questa assise per esortare tutti i capi religiosi a operare per la pace, a proteggere le risorse naturali che Dio ci ha donato e a difendere la vita e l'innocenza dei bambini.
In numerosi Paesi africani, alcune necessità basilari quali il cibo, l'acqua potabile e l'alloggio, non sono disponibili. In generale la maggior parte degli africani vive in una situazione in cui scarseggiano le infrastrutture e i servizi umani fondamentali. Anche se l'Africa si è liberata dal colonialismo da tempo, esistono ancora molte situazioni che la rendono dipendente dai paesi ricchi. L'enorme debito, lo sfruttamento delle sue risorse naturali da parte di pochi, le pratiche agricole tradizionali e l'insufficiente introduzione di moderni sistemi agricoli, la dipendenza delle popolazioni dalle piogge, che incidono negativamente sulla sicurezza alimentare, la migrazione e la fuga di cervelli colpiscono duramente il continente.
Spero che, avendo i Signori cardinali e vescovi africani già trattato precedentemente questi argomenti, oggi questo Sinodo voglia dibattere e proporre possibili soluzioni.
Credo che noi, guide religiose e capi delle Chiese, abbiamo un compito e una responsabilità veramente unici: riconoscere e sostenere, quando lo riteniamo necessario, i suggerimenti che vengono dalle persone, come pure, per contro, respingerli quando contravvengono al rispetto e all'amore per l'uomo, che affondano le proprie radici nel Vangelo.
Ci si aspetta che i cristiani siano messaggeri di cambiamenti nel portare la giustizia, la pace, la riconciliazione e lo sviluppo. È quello che ho visto fare con decisione e umiltà dalla Comunità di Sant'Egidio in tutta l'Africa: frutti di pace e di salvezza sono possibili e contrastano ogni forma di violenza con la forza e l'intelligenza cristiana dell'amore. I capi religiosi africani non devono preoccuparsi solo delle opere sociali, ma anche rispondere alle grandi necessità spirituali degli uomini e delle donne dell'Africa.
L'apostolato e le opere sociali non possono essere trattati separatamente. L'impegno sociale è il senso dell'apostolato. Ogni parola deve tradursi in pratica. Quindi dopo ogni parola e promessa occorre che seguano azioni pratiche. Ci si aspetta inoltre che i religiosi promuovano la consapevolezza delle persone affinché rispettino i diritti umani, la pace e la giustizia. La società ha bisogno degli insegnamenti dei suoi religiosi, per aiutarla a risolvere i suoi problemi nell'unità e a non essere più la vittima di un problema.
Perciò i capi delle Chiese africane, con il potere di Dio onnipotente e dello Spirito Santo, devono dar voce al linguaggio della Chiesa. È inoltre necessario capire quando, come e con chi parlare. Ciò va fatto per la sicurezza delle Chiese.
Sono veramente molto felice di partecipare a questo Sinodo della Chiesa cattolica sull'Africa. Sono africano. La mia Chiesa è la più antica dell'Africa: una Chiesa di martiri, santi e monaci. Offro il mio sostegno come amico e fratello a questo impegno della Chiesa cattolica per l'Africa. Ringrazio Sua Santità per l'invito e gli auguro una lunga vita e un ministero fecondo.
Parliamo al cuore degli africani del Vangelo di Gesù Cristo e Gesù tornerà in Africa, come fece quando era bambino con la Vergine Maria. E con Gesù torneranno la pace, la misericordia e la giustizia.
Che Dio benedica le Chiese in Africa e i loro pastori! Amen!

(©L'Osservatore Romano - 7 ottobre 2009)

Nessun commento: