martedì 18 novembre 2008

Bagnasco su Eluana: «Non sospendere l'idratazione e l'alimentazione». Roccella: «Un glossario sullo stato vegetativo» (Corriere)


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Il sottosegretario Roccella: «Un glossario sullo stato vegetativo»

Bagnasco su Eluana: «Non sospendere l'idratazione e l'alimentazione»

Il presidente della Cei: «Le funzioni vitali non possono essere considerate semplici terapie»

MILANO

Continua l'attesa per Eluana Englaro e le decisioni dei suoi familiari, che stanno contattando una struttura in grado e disponibile ad accogliere la ragazza. E continuano anche le polemiche attorno a un caso che divide le coscienze, ma che nel contempo è diventato oggetto di una battaglia politica. La sentenza della Corte di Cassazione, che di fatto ha dato il via libera alla possibilità di togliere il sondino che consente la nutrizione e l'idratazione della ragazza in coma irreversibile da quasi 17 anni, ha scatenato un fiume di reazioni. Al punto che dagli stessi ambienti vaticani, che pure hanno chiaramente manifestato in questi giorni la loro posizione, arriva, attraverso monsignor Ravasi, un invito a «smorzare le urla».
Il caso, inoltre, ha riaperto il dibattito sugli stati vegetativi e la loro definizione: un team di esperti, coordinati sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella, ha messo a punto un glossario, con «le corrette definizioni di stato vegetativo e stato di minima coscienza».

BAGNASCO - Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Cei, Angelo Bagnasco. Ai microfoni della Radio Vaticana ha affermato che il distacco del sondino che consente l'idratazione e l'alimentazione di Eluana significa «sospendere le funzioni vitali della persone umana al di là della sua situazione fisica di salute».
«Queste funzioni - ha spiegato il porporato - non possono assolutamente essere considerate terapie o farmaci in funzione straordinaria».
Per Bagnasco, inoltre, «è necessaria assoluta cautela sul tema dell'irreversibilità dello stato vegetativo, non solo per il valore intrinseco della vita, anche quando è ferita e quindi richiede maggiore attenzione da parte della società, ma in qualunque altra situazione, che, soprattuto in questo momento, deve suscitare nella società una riflessione molto più attenta».

GLOSSARIO - Dal canto suo, il sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella, ribadisce che «non esiste alcun obbligo per le strutture del Servizio sanitario nazionale di dare attuazione alla sentenza della Cassazione sul caso di Eluana Englaro».
Una presa di posizione arrivata dopo la presentazione a Roma del 'Glossario' messo a punto dal Gruppo di lavoro del ministero sullo stato vegetativo e stato di minima coscienza. «Il testo parla di hospice o di luogo confacente, ma non posso dire io quale sia il più confacente per dare attuazione alla sentenza».
In teoria c'è anche la propria casa, «ma - sottolinea la Roccella - non voglio certo invitare Beppino Englaro a portare sua figlia a casa» per farla morire. Un'ipotesi scartata da Beppe Englaro: «Solo una clinica - ribatte - può farla uscire dal suo stato».

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