lunedì 17 novembre 2008

Card. Ruini: «Non pensavo che si potesse ripetere in Italia un caso come quello di Terry Schiavo»


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«Eluana un caso come Terry Schiavo»

Ruini stupito: «Non lo credevo possibile in Italia Cassazione, una decisione tragicamente sbagliata»

ROMA

«Non pensavo che si potesse ripetere in Italia un caso come quello di Terry Schiavo».
Il cardinale Camillo Ruini commenta la decisione, «tragicamente sbagliata», della Cassazione per la quale il papà di Eluana ha di fatto ottenuto l'autorizzazione a staccare la figlia dalle macchine che la tengono in stato vegetativo da 17 anni. E lo associa a quello della donna della Florida, in coma dal '90 e morta nel 2005, quindici giorni dopo che i giudici avevano autorizzato la sospensione della alimentazione artificiale. Intanto il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, suggerisce ai cattolici di cercare una intesa con i laici per rendere possibile una legge sul testamento biologico, pena andare avanti a colpi di sentenze.

«Grande tristezza»

Ruini dunque, intervenendo alla trasmissione televisiva «A Sua Immagine», rilancia l'idea di consegnare Eluana alle cure delle suore che già la assistono e che si sono offerte di continuare a farlo. Alla base della pronuncia della Cassazione, argomenta il porporato, «c'è un grande equivoco: guardare all'Eluana di oggi come se fosse quella di ieri, invece alla luce di quel che è oggi, Eluana ha esigenze molto modeste, ha bisogno di un po' di cibo e di un po' di acqua». Le suore «la sentono viva» e l'atteggiamento della Chiesa «non poteva essere diverso. Da sempre esistono case della carità che accolgono persone che non hanno uso della ragione. Vengono assistite. A loro modo sono contente. La Chiesa - ha sottolineato il cardinale - non rinuncerà mai a fare questo, né a pregare per loro né, infine, al suo impegno culturale e pubblico, affinché l'uomo capisca di essere soggetto e non soltanto oggetto». Alla «grande tristezza e un certo smarrimento» di fronte alla decisione dei giudici, il porporato aggiunge la «preoccupazione» «certamente per la sorte concreta di Eluana ma potenzialmente anche per chi è nelle stesse condizioni: c'è il rischio che decisioni come questa spingano verso una concezione dell'uomo considerato come un oggetto». Sulla stessa lunghezza d'onda il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia: «Speriamo che all'ultimo momento ci si ripensi. Eluana è in stato vegetativo ma non è un vegetale, ha la sua dignità. Mi sembra di avvertire un prolungamento dell'appello di Madre Teresa: non uccidete i bambini con l'aborto. Se non li volete dateli a me».

«Arrivati a un abisso culturale»

«Se ci sono dei giudici che condannano una persona a morire di fame e sete vuol dire che siamo arrivati a un abisso culturale che non si poteva immaginare», rileva il presidente della Compagnia delle Opere Bernhard Scholz. Intanto il presidente della regione Piemonte, Mercedes Bresso, ha precisato la propria posizione sulla eventualità di ricoverare Eluana in una clinica piemontese per procedere al distacco delle macchine che la mantengono in stato vegetativo: «Essendoci una sentenza, non potrei fare altro che applicarla. Fermo restando, comunque, che bisognerebbe trovare una struttura idonea e un medico disponibile».

© Copyright Eco di Bergamo, 17 novembre 2008

1 commento:

euge ha detto...

Le parole del Cardinal Ruini sono forti e vibranti. Purtroppo, già da qualche anno a questa parte, anche nel nostro paese si sta sempre più facendo strada, la convinzione che la vita umana non abbia alcun valore e che sia un bemne di cui disporre a proprio piacimento. Molti, sono stati i Pontefici che hanno affrontato nelle loro Encicliche questo argomento: io ricordo Paolo VI, Giovanni Paolo II e poi ovviamente Benedetto XVI; ricordo anche le feroci critiche a cui furono sottoposti per essersi pronunciati sulla difesa della vita umana, dal suo concepimento alla sua fine naturale, per essersi pronunciati sulla difesa dei deboli di chi non può difendersi dal bambino che ancora deve affacciarsi al mondo, fino al malato che vorrebbe solo affetto, umanità, rispetto e cure ed invece viene ripagato con la moneta della falsa pietà che nasconde la sua vera faccia quella dell'eutanasia.
Ormai, l'uomo supportato da una sentenza emessa da altri uomini, si è arrogato il potere di sostituirsi a Colui che lo ha creato e che ne decreta anche la sua fine. Ma perchè si è arrivati a questo punto? di chi sono le colpe? Forse di una cattiva informazione? Non credo! Perchè per quello che fa comodo in questa società relativistica, l'informazione c'è e come! Forse è stato dato poco eco nelle parrocchie a questi documenti di Magistero perchè? Perchè c'è sempre una parte della chiesa purtroppo, in continuo contrasto con il magistero e non solo di Benedetto XVI. Ricordo le acerrime critiche mosse all'Enciclica di Giovanni Paolo II " Evangelium Vitae" sul valore e l'inviolabilità della vita umana, dal crd. Martini lo stesso che pochi giorni fa, ha ribadito che non si conosce quando ha inizio e quando finisce una vita. Tutto questo ha creato e crea tuttora non poca confusione non solo nei credenti ma, a maggior ragione, tra coloro che sono indecisi e fragili nel loro credo. Ed ecco che prende il sopravvento la parte più forte: quella che racchiude tutto ciò che conviene, tutto ciò che rappresenta il comodo di ognuno di noi; tutto ciò che rappresenta il nostro egoismo portato all'esasperazione. Allora, l'uomo si sente padrone di se stesso perchè nessuno in modo sufficientemente chiaro ed unanime, gli ha fatto comprendere che nessuno di noi è padrone di se stesso che non possiamo fare della nostra vita quello che vogliamo; non ne possiamo disporre a proprio piacimento. Con questo voglio dire che, qualche colpa, nonostante Le magnifiche encicliche donateci con amore e forza dai su menzionati Pontefici, ma, minate alle radici anche da lotte intestine alla chiesa che tuttora sono presenti, non hanno riportato il risultato sperato. Infatti, fin quando ci sarà che si metterà di traverso agli atti del magistero di qualunque Pontefice e si farà per giunta sostenere e sostenitore di certa stampa che palesemente incoraggia questo aspetto deleterio, ogni insegnamento anche se sacrosanto, cadrà nel nulla.