domenica 16 novembre 2008
Concluso il congresso internazionale sui bambini malati: "Il dolore degli innocenti interpella i Cristiani" (Osservatore Romano)
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Concluso dal cardinale Lozano Barragán alla presenza del Papa il congresso internazionale sui bambini malati
Il dolore degli innocenti interpella i cristiani
Il dolore innocente interroga, provoca ma soprattutto sprona la comunità cristiana a farsi carico della sofferenza del bambino. Dunque nessuno deve sentirsi escluso dalla "pastorale nella cura del bambino che soffre".
Don Andrea Manto, direttore dell'ufficio nazionale per la pastorale sanitaria della Conferenza episcopale italiana, ha così sintetizzato il ruolo che la Chiesa, nel suo complesso, deve interpretare per accompagnare il bambino che soffre. Intervenuto in apertura dei lavori dell'ultima giornata del XXIII congresso internazionale organizzato dal Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, don Manto ha voluto in sostanza far notare che il bambino che soffre evoca un concorso di interventi competenti e solidali, che vanno oltre il reparto ospedaliero ed anche oltre la famiglia, fino ad investire l'ambito più vasto della comunità in cui vive. Naturalmente è necessario che tale ambiente abbia le risorse morali, umane e civili che gli consentano di intercettare e assumere questo ruolo. In questo quadro una missione fondamentale la interpretano "le istituzioni socio-sanitarie di ispirazione cristiana - ha detto don Manto -. In tutto il mondo esse sono testimonianza concreta e fattiva della carità della Chiesa e come opere di Chiesa vanno valorizzate e stimolate ad essere sempre di più segno e profezia".
Di istituzioni sanitarie di ispirazione cristiana aveva parlato poco prima il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, il quale ha presieduto la prima parte dei lavori della mattinata. Dopo aver assicurato tutta la sua attenzione per la riflessione del congresso - la cui fase iniziale ha detto di aver potuto seguire solo grazie ai servizi pubblicati, anche prima dell'inizio, da "L'Osservatore Romano", poiché era impegnato con la delegazione del Brasile - ha rivolto un elogio particolare al Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute per l'importanza "che riveste per la Chiesa l'iniziativa adottata, soprattutto oggi, in un momento in cui si dibatte il delicato problema della rianimazione neonatale dei bambini nati "grandi immaturi"". Ha poi voluto ribadire il suo personale interesse per la cura dei bambini malati "sia quando ero arcivescovo di Genova - ha ricordato - e dunque presidente dell'istituto Gaslini" sia oggi come "Presidente dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù in quanto segretario di Stato di Sua Santità". Il cardinale ha poi riproposto alcuni suoi ricordi personali di incontri con bambini sofferenti. In particolare un episodio occorsogli durante una visita a bambini ricoverati in un ospedale pediatrico. "Ricordo - ha detto - che quando chiesi ad uno di loro cosa avrebbe voluto che io facessi per lui mi ha risposto solo "preghi per me"".
Gli interventi in aula sono stati conclusi questa mattina, sabato 15 novembre, dalle relazioni dei rappresentanti degli ordini e delle congregazioni religiose che si occupano di dare assistenza ai bambini malati nelle loro strutture sanitarie; dai rappresentanti delle numerose associazioni di volontariato che si prendono cura dei bambini sofferenti, e di quanti sostengono i bambini con la loro preghiera, in particolare il presidente dell'associazione medica internazionale di Lourdes ed un cappellano dell'ospedale pediatrico argentino "Ricardo Gutierrez".
La conclusione dei lavori congressuale è avvenuta alla presenza del Papa, durante l'udienza che egli ha concesso ai partecipanti, riuniti nella sala Clementina.
Il cardinale presidente Javier Lozano Barragán, dopo aver ringraziato Benedetto XVI per la sua attenzione e dopo aver presentato i partecipanti, ha illustrato al Papa lo svolgimento del congresso. "Dopo aver introdotto il tema in maniera generale - ha detto -, lo abbiamo studiato in tre fasi: realtà, pensiero e pratica pastorale nella cura dei bambini malati. Nella prima parte, la realtà, abbiamo considerato la storia di questa cura nella Chiesa, l'attuale situazione della mortalità infantile, le malattie di oggi ed il loro impatto nell'ambiente globalizzato; quindi abbiamo riflettuto sull'origine delle suddette malattie, sia sul piano personale, che tecnologico e scientifico, politico ed ecologico. Nella seconda parte, il pensiero, abbiamo esposto i dati della Rivelazione nella Sacra Scrittura e nei Padri della Chiesa, quindi abbiamo ascoltato la testimonianza di alcuni Santi che hanno consacrato la loro vita alla cura dei bambini malati; infine abbiamo riflettuto su questi dati alla luce delle tre virtù teologali e della responsabilità dei cristiani in merito; in seguito abbiamo iniziato un dialogo interreligioso sulla cura dei bambini con rappresentanti dell'Ebraismo, dell'Islamismo, dell'Induismo, del Buddismo, e della Postmodernità. Nella terza parte, la pratica pastorale, abbiamo analizzato i seguenti temi: dal punto di vista religioso, i bambini malati e la Catechesi, la Pastorale sacramentale, la Diocesi e la Parrocchia, gli Ordini e le Congregazioni religiose, il Volontariato, il loro sostegno spirituale, gli aspetti pastorali in rapporto alla Psicologia; dal punto di vista biomedico, i bambini malati e la ricerca, le cure, l'accompagnamento e le istituzioni; dal punto di vista socio-politico, questi bambini ed i mezzi di comunicazione sociale, i sistemi sanitari nazionali ed internazionali, le legislazioni, le migrazioni, le risorse economiche, scientifiche e tecnologiche, le politiche alimentari e l'igiene sociale; dal punto di vista familiare, la famiglia del bambino malato, il personale sanitario e le visite ai bambini infermi.
(©L'Osservatore Romano - 16 novembre 2008)
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