venerdì 15 maggio 2009

A Nazaret il Papa rinnova l'appello a «edificare ponti» e «abbattere i muri» per una pacifica convivenza (Osservatore Romano)


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A Nazaret il Papa rinnova l'appello a «edificare ponti» e «abbattere i muri» per una pacifica convivenza

Iniziative forti e creative per la riconciliazione in Medio Oriente

"Edificare ponti, abbattere muri".
Anche a Nazaret, dove giovedì mattina, 14 maggio, ha celebrato la messa, Benedetto XVI rilancia le prospettive di "pacifica coesistenza" per tutte le popolazioni della Terra Santa e del Medio Oriente.
Davanti a quarantamila persone riunite nella spianata ai piedi del monte del Precipizio il Papa invita a respingere "il potere distruttivo dell'odio e del pregiudizio".
E domanda soprattutto alla comunità cristiana - particolarmente impegnata nel campo educativo e caritativo - di essere "fertile terreno d'incontro, di dialogo, di riconciliazione e di solidarietà" per educare alla pace le nuove generazioni.
Al vescovo greco-melkita Chacour, che all'inizio della celebrazione gli chiede "preghiere e sostegno morale e spirituale" per i profughi costretti a vivere lontano dalle loro case, il Pontefice risponde sottolineando il ruolo dello Stato nel sostegno ai diritti e alla missione educatrice delle famiglie. Alle quali - dice - va assicurata concretamente la possibilità di "vivere e fiorire in condizioni di dignità".
La famiglia - spiega il Papa - è "il primo mattone" di una società accogliente: in essa infatti "ogni persona viene considerata per ciò che è in se stessa e non semplicemente come un mezzo per altri fini". Da Benedetto XVI anche un riconoscimento esplicito del ruolo delle donne nella creazione di una "ecologia umana" che permetta ai bambini di imparare "ad amare e apprezzare gli altri, a essere onesti e rispettosi verso tutti, a praticare le virtù della misericordia e del perdono".
Al dramma delle famiglie dei profughi palestinesi, molte delle quali divise a causa del muro che attraversa i territori, il Pontefice aveva rivolto un pensiero solidale al termine della giornata di martedì a Betlemme. "Benché i muri si possano con facilità costruire - aveva detto - noi tutti sappiamo che non durano per sempre: possono essere abbattuti". A patto che, aveva aggiunto, si rimuovano "i muri che noi costruiamo attorno ai nostri cuori, le barriere che innalziamo contro il nostro prossimo". "Coglierò ogni opportunità - aveva ribadito - per esortare coloro che sono coinvolti nei negoziati di pace a lavorare per una soluzione giusta che rispetti le legittime aspirazioni di israeliani e palestinesi".

(©L'Osservatore Romano - 15 maggio 2009)

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