sabato 26 settembre 2009

Il documentario di Melloni: Come raccontare la Chiesa moderna con Bob Dylan e Livio Berruti (Burini)

Clicca qui per leggere l'articolo di Burini segnalatoci da Alessia.
Pubblichero' il link al documentatio se raitre dovesse metterlo online in modo che ciascuno maturi un'idea personale.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

lefebvriani minuscoli e vocianti?

Giusto: sono una realtà minuscola. Non so se siano più vociantiloro o i bolognesi.

Ma ciò che mi preme sottolineare è questo: hanno sognato di vivere come se il concilio non ci fosse mai stato?

E' vero, allo stesso modo in cui i neoterici sognano ancora di poter vivere come se non ci fossero mai stati i venti concilii precedenti, come se non ci fosse mai stato un magistero precedente, come se non ci fosse mai stata prima d'ora una chiesa degna di questo nome.
Questo Melloni non lo ha detto.


Antonello.

euge ha detto...

Come immaginavo! Il solito Melloni!

Anonimo ha detto...

Io lo speciale l'ho visto e presenta parecchie pecche anche e sopratttutto nella ricostruzione dei lavori dell'assemblea conciliare.

La cosa più scandalosa è come viene presenta la famosa NOTA EXPLICATIVA PRAEVIA alla Lumen gentium.
Lo spettatore capisce in pratica che Paolo VI si sveglia di cattivo umore una mattina e decide di svuotare di contenuto il documento conciliare in via d'approvazione.
In realtà il giorno precedente a Paolo VI viene recapitato un testo di uno dei periti progressisti del concilio in cui si affermava che una volta approvata la Lumen gentium si sarebbe definitivamente superato il primato del Papa sui vescovi.
A quel punto Papa Montini che non aveva dato peso alle proteste dei conservatori si sente tradito,piange e ordina per il giorno dopo che venga notificata la NOTA di SPIEGAZIONE per la quale non ammette discussione.

Per Melloni poi il Concilio si depotenzia dalla sessione del 64' grazie alle cattive lobby dei conservatori che pur essendo in minoranza riescono a fare ostruzionismo.
In realtà è vero l'opposto:
i conservatori riescono a organizzarsi solo nel 64' con il Coetus internationalis patrum,ma i progressisti di Alleanza europea erano organizzati fin dall'inizio e proprio grazie alla loro buona organizzazione e trovandosi inizialmente davanti ad una opposizione frazionata riuscirono ad ottenere la maggioranza dei componenti in quasi tutte le commissioni.

Antonio

Karol ha detto...

eviterei di cascare nello stesso errore che si rimprovera al "solito" Melloni (leggere il Concilio nelle continue contrapposizioni conservatori/progressisti, destra/sinistra ecc, e non perchè non ve ne fossero, ma il respiro dell'evento le trascendeva).
e comunque il documentario era ben fatto, anche se alla fine mi sono addormentato.

Anonimo ha detto...

Quando parlo di progressisti e conservatori lo faccio per semplificare,ovviamente la questione è più complessa.

Antonio