mercoledì 16 settembre 2009

La sala stampa della Santa Sede risponda alle gravi affermazioni contenute in un editoriale di Sartori

L'editoriale si trova qui.
Mi pare che Sartori abbia riportato in modo scorretto le parole pronunciate dal Santo Padre durante il volo per l'Africa.
Non solo: accusa la Santa Sede e la Cei di condizionare le scelte del Parlamento.
Non si permetta Sartori di scrivere sul primo quotidiano italiano che "agli ulti­mi Pontefici è venuto addi­rittura il vezzo di chiedere scusa per errori e anche male azioni di loro prede­cessori".
Benedetto XVI non ha chiesto scusa per i comportamenti di altri Papi, ma, al contrario, ha assunto posizioni forti nei confronti della CHIESA ATTUALE! Sul volo per gli Usa, a proposito di preti pedofili, disse: "Io mi vergogno!". Tempo indicativo presente, non passato prossimo o remoto.
Mi preme che il concetto sia chiaro: il Papa vuole pulizia nella Chiesa di oggi, non in quella del passato.
La sala stampa intervenga IMMEDIATAMENTE esigendo la rettifica e/o il diritto di replica.
O dobbiamo pensare che si attivi solo in materia di liturgia e di Lefebvriani?
L'Osservatore Romano intervenne all'istante quando Mancuso attacco' il cardinale Bertone. Faccia lo stesso anche in questa occasione.
Mi aspetto una presa di posizione forte
.
Raffaella

21 commenti:

sonny ha detto...

Ciao Raffaella. Se aspetti una presa di posizione....campa cavallo, che l'erba cresce ( come dice mia nonna).
Se Giovanni Sartori è il più grande politologo italiano e uno dei più importanti al mondo, io sono Rita Levi Montalcini!
Quanta malafede, quanta bile,che pena...puah!

Raffaella ha detto...

Ciao Sonny, Sartori ha tirato in ballo direttamente il Papa in una questione che non c'entra nulla con il testamento biologico.
Se la sala stampa non dira' una parola, dovremo trarne amarissime conseguenze.
Non si deve dare l'impressione di ribattere solo in certe situazioni e non in altre.
Diciamo che puo' essere anche una buona occasione per richiamare i media alla responsabilita'.
:)
R.

euge ha detto...

Cara Raffaella ho sentito stamattina parlare dell'editoriale di questo " signore". E' una cosa disgustosa quello che riescono a fare contro Benedetto XVI. Sulla Sala Stampa ho delle forti perplessità riguardo al suo intervento ed un suo silenzio, di sicuro non farà che confermare tutti i nostri dubbi ed amarezze. Aspettiamo. Del resto è molto più comodo difendere un atteggiamento " religiosamente corretto " vedi intervento sulla liturgia, piuttosto che difendere il Papa quando viene tirato in ballo suo malgrado.
E' una vergogna.

Doriana ha detto...

Aspetterò al bivio anche l'Osservatore Romano!

Anonimo ha detto...

La Chiesa, e per essa il suo Pontefice, può sbaglia­re? Certo che può sbaglia­re. Tantovero che agli ulti­mi Pontefici è venuto addi­rittura il vezzo di chiedere scusa per errori e anche male azioni di loro prede­cessori.

Riflettete bene su queste parole dell'editoriale.........
Qui ci sono dentro tutti e non solo Benedetto XVI. Visto che viene giudicato un vezzo chiedere scusa per i propri errori era proprio necessario farlo?

Anonimo ha detto...

Bella figuraccia rimedia "l'illustre" politologo Sartori, grazie alla sua smaccata malafede.
Un esempio? Ecco quanto su GPII e, di sponda, Paolo VI nel 2004
http://www.regione.toscana.it/regione/export/RT/sito-RT/Contenuti/sezioni/diritti/Globalizzazione/visualizza_asset.html_1073537016.html
Alessia

Anonimo ha detto...

Non mi meraviglia, siamo in balia del pensiero di questi "baroni", veri e propri "poteri forti" che fanno della loro autorevolezza l'unica fonte di certezza. Vorrei però sottolineare che forse il Prof. dovrebbe rinfrescare il suo concetto di "fideismo", infatti, le affermazioni del Papa sul volo per l'Africa hanno motivazioni tutt'altro che fideistiche. Il problema è proprio qui: la cultura che conta (ma anche la gente comune) ha perso completamente il significato del rapporto tra fede e ragione. Ma forse anche la Chiesa dovrebbe chiedersi il perchè di questa situazione. Il problema ovviamente non è dato dal non saper stare "al passo con i tempi", ma essattamente dal contrario, troppi esponenti della Chiesa (preti e laici) cercano il consenso facile. Troppa sociologia, troppo moralismo svuotato di ogni fondamento. Il risultato è riduzione della fede a sentimento personale, questa signori è la laicità che vorrebbero Sartori e compagnia.

Anonimo ha detto...

Ma tu ancora leggi i giornali?

Tempo e soldi sprecati.
Se pubblichi solo il Magistero del Santo Padre molto basta e avanza! Il resto è quasisempre giornalismo spazzatura

laura ha detto...

Cara Raffaella, nessuno prenderà posizione, anche perché si dovrebbe ribattere ogni momento. La Chiesa e il Santo Padre vengono attaccati di continuo, ora, come sempre.Lascia perdere.

Preghiamo per il Santo Padre. Quanto a pregare per i nemici, proprio non ci riesco

DonPa (Don Paolo) ha detto...

Quando sarà consentito riflettere e parlare serenamente del lungo pontificato di Giovanni Paolo II, così denso di avvenimenti e di scelte, senza essere immediatamente zittiti dai fanatici (e mi scuso per il termine pesante) del "Santo Subito" e del "Papa Magno", allora ci si potrà finalmente accorgere che, insieme a tante cose opportune e giuste e corrette, sono stati commessi anche errori madornali. Uno di questi, secondo me, fu proprio la richiesta di scuse tanto celebrata da certa parte della società civile ed ecclesiastica. Ma è soltanto un'opinione, ovviamente. Quanto a Sartori, facci il suo mestiere di politologo e lasci in pace la Chiesa.

Karol ha detto...

al contrario del vino, invecchiando Sartori peggiora (e il Corsera del "martiniano" DeBortoli pure).

Gianpaolo1951 ha detto...

Caro Don Paolo, come non darLe ragione?!?
Con quel gesto si è generato sconcerto nello “sconcerto”!...
Personalmente, nutro grandissima stima per Papa Giovanni Paolo II e Lo vorrei vedere “Beato” - se non altro per il fatto di aver chiamato e tenuto stretto a Sé il futuro Papa -, ma le fortissime “pressioni” cui era continuamente sottoposto, credo Lo abbiano condizionato oltre misura…
Poi non dobbiamo dimenticare che era una persona molto “mediatica” e, forse, proprio questa Sua caratteristica, Lo ha spinto a compiere quel “particolare” gesto che, ripeto il forse, nelle Sue intenzioni poteva avere tutt’altra “valenza”…
Mi piace pensare che proprio quel “j’accuse” abbia dato la forza al nostro amato Santo Padre Benedetto XVI, di intraprendere la Sua campagna moralizzatrice in seno alla Chiesa!!!

Anonimo ha detto...

"mercoledì 16 settembre 2009
Il Papa: rispondere con amore all'odio e con il perdono all'offesa " Questo papa, caro Santo Padre!
Di fronte alla malafede, alla doppiezza di intenti, all'offesa alla nostra intelligenza con argomentazioni degne di una martiniana ispirazione, che degradano l'onestà intellettuale di chi legge simili quotidiani, disgustata vado a far sbollire il mio sdegno facendo lavori manuali, umili, ma "puri"

Anonimo ha detto...

Sartori? Poveretto!!!

Andrea ha detto...

Ciao Raffella è da un pò che leggo il tuo blog, ma è la prima volta che scrivo. Prima di tutto volevo farti i complimenti per la tua opera utile e interessante. Poi sul caso specifico Sartori è una ulteriore dimostrazione della malafede nei confronti delle parole del Papa che vengono travisate e usate a proprio comodo. Conocrdo poi con quanto detto da don Paolo su Giovanni Paolo II

euge ha detto...

cari amici condivido i vostri post. Come ti capisco Laura!

gemma ha detto...

cara raffaella, in questa occasione dissento un pò dal tuo pensiero. Casi come questo non credo siano da intervento della sala stampa. Se accadesse, si dovrebbe intervenire giornalmente e ne deriverebbe un battibecco continuo, tra proteste di oscurantismo clericale e accusa di censura sule opinioni altrui e limitazione della libertà di stampa. Sartori è la voce, secondo molti autorevole, di un mondo laico che vorrebbe la chiesa relegata all'interiorità del singolo. Sappiamo come la pensano e ad ogni editoriale non ci dicono nulla di nuovo, non per niente il riferimento al preservativo non poteva mancare. Sarebbe più giusto se mentre esprimono la loro lecita opinione non facessero malainformazione, estrapolando a proprio uso e consumo il pensiero altrui, ma non possiamo pretendere la rettifica di un'opinione. Possiamo sperare invece in una risposta sensata e a tono da parte di qualche autorevole voce laica cattolica

Doriana ha detto...

Cara gemma credo che una parte del problema consista proprio in questo: la mancanza di una voce laica cattolica capace di rispondere a tono e con argomentazioni valide.

Mefistofele ha detto...

Io penso che forse qualcuno in gradi di farlo magari cercando bene si trova ma, vi pongo questa domanda:

Chi è quel laico cattolico che ha il coraggio e la voglia di rispondere a tono a chi un giorno si e l'altro pure tira in ballo il Papa e la chiesa perchè non si adeguano al loro pensiero? Sappiamo bene che ne all'interno della chiesa ne, tantomeno fuori, ci sia gente disposta a metterci la faccia.

Fabiola ha detto...

Io vi inviterei a non generalizzare. Ci sono tanti laici cattolici che hanno difeso e difendono il Papa "a viso aperto" e c'è, persino, qualche Vescovo che lo fa.
Il problema è che non godono, di solito, della visibilità riservata agli "altri".
Se domani dovesse uscire, su Avvenire o L'Osservatore, un articolo di Francesco D'Agostino o di Francesco Botturi in risposta all'editoriale di Sartori, chi verrebbe a saperlo, dei lettori del Corriere? Intanto gli stessi che tacitano o nascondono ogni voce "fuori dal coro" si preparano a manifestare perché,in Italia, sarebbe minacciata la libertà di stampa...

Alessandro VI ha detto...

posso comprendere chi dice che una risposta della sala Stampa Vaticana, risulterebbe come l'inizio di un battibecco senza fine oppure, di un tentativo " oscurantista clericale", per azzittire le opinioni altrui. Però, è anche vero secondo me che una puntualizzazione forse sarebbe doverosa. E' Chiaro che la Santa Sede da parte sua non vuole cedere alle provocazioni ma, forse questo eccessivo farsi scorrere le cose addosso, ha portato negli anni, a far si che certi signori si possano permettere di tirare in ballo la chiesa ed il Papa per primo, ad ogni piè sospinto per usarli secondo i propri comodi e necessità.
Considerando poi, che non esistono cattolici laici che siano disposti a metterci la faccia per rispondere a tono e fermamente contro queste provocazioni, è chiaro secondo me che la patata bollente tocchi proprio a coloro che gestiscono la comunicazione tra la Santa Sede ed i media.