martedì 22 settembre 2009

Prolusione di Bagnasco: duro attacco di Repubblica al card. Bertone ed a Vian. I vescovi si guardino da certi "amici"

Clicca qui per leggere il commento di Massimo Giannini.

Alcune considerazioni.
E' "straordinario" vedere come Repubblica si sia posta su tutta la linea dalla parte dei vescovi e come li sostenga contro la Segreteria di Stato vaticana.
Ai vescovi un avvertimento: si guardino da certi amici che non perdono occasione di attaccare la Chiesa italiana ed il Papa.
Si faccia molta attenzione a questo tipo di alleanze.
Oggi sono con "noi", domani con altri...
Esiste davvero questa "guerra" fra Vaticano e Cei? Non lo so...puo' darsi ma mi interessa poco.
Personalmente mi importa solo del Santo Padre, l'unico che riesca a mettere in evidenza il Messaggio di Cristo saltando a pie' pari le considerazioni di opportunita' politica.
Devo dire la verita', cari amici: la prolusione del card. Bagnasco non mi ha entusiasmato.
Innanzitutto non vedo la ragione di spiegare il pensiero del Santo Padre sui lager nazisti a piu' di un mese di distanza dall'Angelus citato.
O si parla subito o si evitano queste prese di posizione non necessarie e comunque tardive.
Parlare dell'attacco a Boffo come di un attacco a tutta la Chiesa Italiana (addirittura ai cattolici italiani!) non e' sufficiente.
Che cosa si intende dire?
Non si spiegano le ragioni delle dimissioni di Boffo.
Se i vescovi sono convinti del fatto che sia stata commessa un'ingiustizia, le dimissioni dell'ex direttore di Avvenire appaiono come una resa della Cei all'opinione pubblica.
Se invece le dimissioni sono state accettate per altri motivi, i vescovi potrebbero essere accusati di mancanza di trasparenza.
In entrambi i casi ne escono malissimo.
Ribadisco il concetto di ieri: con Benedetto XVI e' venuta meno la pratica di tentare di occultare episodi scomodi.
Trasparenza, coerenza, pulizia!
Fedelta', prudenza, bonta': sono queste le caratteristiche che devono appartenere ai vescovi.
Questo articolo di Giannini accusa pesantemente la Segreteria di Stato e il direttore dell'Osservatore.
Vedremo gli sviluppi
.
R.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

In alcune occasioni ho domandato a preti, religiosi e anche a Vescovi il significato di "anime" politicamente così diverse nella Chiesa. Mi è stato quasi sempre risposto che la Chiesa non fa politica partitica, ma semplicemente in essa "convivono sensibilità diverse" perchè molti sono i carismi. BALLE, o meglio è vero che molti sono i carismi, ma non è vero che la Chiesa non fa politica partitica. Il "ruinismo" con la scelta dei "valori non negoziabili" ha dato fastidio a molti all'interno della Chiesa, sopratutto a coloro che non hanno mai negato simpatie a sinistra. Questo è facilmente verificabile in vari Vescovi, in molti ordini religiosi, in alcuni movimenti. Il problema è grave, perchè a parole si dice che non si fa politica partitica, ma poi nei fatti si lavora in altro senso. C'è molto smarrimento nel gregge che, diciamolo chiaramente, non ha più una bussola sicura oltre a Benedetto XVI, il quale però è più o meno velatamente boicottato dai soliti Vescovi, i soliti ordini religiosi e i soliti movimenti. Guarda caso gli stessi che hanno sempre manifestato simpatie a sinistra.

Anonimo ha detto...

Sotto traccia si insinua una divergenza tra il Papa e il suo segretario di Stato.
Alessia

Antonio ha detto...

Resteremo sempre nella palude se non si eliminano le conferenze episcopali sorte con un intento di coordinamento dei vescovi son diventate centro di potere burocratico e di lotta contro il Primato del Romano Pontefice.
Sono antievangeliche e antistoriche.
E poi lasciare a loro la gestione dell'8 per mille è una follia.
Sembrano i vescovi dell'Antico Regime in Francia!

gemma ha detto...

"niente sarà più come prima"...mamma mia...dal tono di questo articolo pare che il Papa della chiesa cattolica si chiami Boffo e non Ratzinger. Con tutti gli attacchi mediatici che abbiamo dovuto subire, quante volte avremmo voluto udire queste parole, ai tempi delle tante offese al Papa...
Non ci è piaciuto l'attacco a Boffo e siamo d'accordo ma la Chiesa non può seguire i parametri del mondo e se Boffo è innocente, accettarne le dimmissioni è stata un'ingiustizia che un'istituzione come la Chiesa cattolica non avrebbe dovuto compiere. Non mi pare coerente accettarne le dimissioni e prendersela con gli eventi e l'opinione pubblica che le hanno determinate. Se gli eventi sono falsi e manipolati, si deve fare di tutto per dimostrarlo, non subire e imprecare, lasciando sempre quell'alone di dubbio che purtroppo da sempre pare circondare questioni interne della Chiesa, ne avvelena la credibilità e alimenta dietrologie, spy story sul Vaticano e su "tutto ciò che la chiesa non ti farebbe mai leggere".

DonPa (Don Paolo) ha detto...

Carissima Raffaella, oggi ti trovo più lucida che mai. Ho il massimo rispetto della gerarchia, e quindi mi dispiace muovere qualche appunto al card. Bagnasco. Tuttavia... Per amore di verità, il suo intervento è stato il solito fritto misto. Un colpo al cerchio, uno alla botte. Quello che veramente mi ha colpito, perché io (e l'ho già scritto) ne ho un'idea completamente diversa, è leggere l'attacco a Boffo che ha portato alle dimissioni come un attacco a tutta la Chiesa. Smettiamola di farci del male da soli! E' ovvio, card. Bagnasco, che la Chiesa ha il diritto di parlare, ci mancherebbe altro! Ma se un giornale trova un atto di un tribunale che dice alcune cose (indipendentemente dalla realtà dei fatti, dalle aule di giustizia non esce "la" Verità ma "una" verità processuale) e lo pubblica, con l'evidenza che ritiene opportuna (mi pare che Panorama l'avesse già pubblicato in piccolo, il Giornale ci ha marciato, questo è vero) il problema non è l'attacco alla Chiesa ma la gestione della vicenda da parte della Chiesa, che ha permesso questo esito. Dunque, mi scuso ancora cardinale, ma da confratello nella fede trovo la sua lettura errata, fuorviante e accomodante. Insomma, è un modo semplice per scaricare ad altri certe responsabilità.

massimo ha detto...

non è un gran articolo,anzi lo giudico almeno"idiota"(cose già dette e ridette,non ha letto la prolusione per intero,e aveva fretta)è passato sopra alla prolusione banalizzando tutto,il tentativo di sto giornalista è variegato,anzitutto che nessuno legga la prolusione,poi in primis(cioè il vero fine della linea editoriale)è screditare l'immagine della gerarchia ai cattolici e ai solerti chierici che comprano questo foglio,poi questo signore mi pare molto preocupato di sottolineare sempre la dogmaticità della sua indagine(è sua l'indagine)e dei loro giudizi e conclusioni sulla vita privata del "pornodittatore"(questo è l'immagine che sta passando,e anche qui ripete,dà per assodato, che i vescovi considerano il metodo e i contenuti di repubblica indiscutibili)il concetto di CEI in conflitto con segreteria di stato serve per dare l'immagine alla gente che la gerarchia è una conbricola politicante che trama e basta,ma sopratutto si vuole indicare Benedetto xvi come incapace di gestire i"suoi" si cerca di far pasare l'immagine di un Papa "solo" ,chiuso,su un altro pianeta.che non governa.
l'articolo qui sopra è un esempio di pedagogia mediatica con il chiaro intento di stabilire definitavemte un giudizio presso l'opinione pubblica,è stato fatto anche con Pio xii.repubblica si comporta come se fosse l'unico vero foglio dove trovare la verità,senza cui non è possibile informazione e dibattito,e mi pare che repubblica sia preoccupata alla fine del fatto che forse un sacco di gente sà informarsi è critica e sopratutto c'è un ansia sul fatto che la popolarità del Papa non è in caduta,anzi.....
così come si teme e molto l'impegno del papa verso la chiesa,vedi l'anno sacerdotale.
I CATTOLICI DEVO A QUESTO PUNTO SAPERE CHIARO E TONDO CHE REPUBBLICA NON è UN GIORNALE SERIO.DIO SALVI I CATTOLICI DALL'ABBRACCIO MORTALE DI QUESTI GIORNALONI.
ciao a tutti massimo s.

Anonimo ha detto...

Da notare che per Libero oggi in prima pagina il cardinale Bagnasco è stato degradato a monsignore! he sia un segnale? ;-) Andrea

Anonimo ha detto...

Raffa, su repubblica, come se non bastasse, tra gli articoli di Politi e Giannini, è stato situato un piccolo box a cura di O.L.R. che dà conto della pesante polemica Magister-Vian (Bertone). Lo spettacolo è decisamente da voltastomaco. Come padre Scalese, anch'io mi sento di invocare un'intervento dalla terza loggia prima che ci piombi addosso un'altro scandalo.
Alessia

Anonimo ha detto...

Guarda questo, Raffa:
"Su questo mattone costruirò la mia Chiesa". La vera ricchezza del Vaticano? I beni immobili - di Franco Bechis per "Libero"
da: http://www.italiachiamaitalia.net

Degno di Curzio Maltese, direi.
Alessia

Raffaella ha detto...

Grazie, Alessia!
Spero che anche questo articolo di Bechis serva a far capire che la Chiesa deve annunciare il Messaggio di Cristo e non fidarsi mai ne' dei partiti ne' dei giornali.
R.

Anonimo ha detto...

Questo pare essere chiaro solo a Papa Benedetto e a pochissimi altri, nella Chiesa, Raffa. I più sono schiavi di mondo e delle sue fascinazioni.
Alessia

Anonimo ha detto...

Condivido il post di Don Paolo. la sensazione mia, di fedele non intruppato in alcun movimento, e' che c'e' molta confusione e che da queste vicende ancora non si e' imparato nulla. Arriveranno altri scivoloni??? Se non si cambia registro, nel senso di una ampia responsabilizzazione personale, cioe' chi sbaglia paga, sia vescovo o laico, e trasparenza, penso proprio di si.

Mi sembra incredibilmente una Chiesa da Rimascimento con mille intrallazzi e fazioni in lotta.

Deludente.

euge ha detto...

La prolusione di Bagnasco è una vera delusione. Si apre con una condanna a spada tratta di tutto ciò che ha portato alle dimissioni di Boffo. Una difesa che ho trovato all'inizio di questa incresciosa storia fuori luogo come la trovo adesso. Riguardo a questa faccenda concordo con ciò che dice gemma nel suo post. Se Boffo era veramente innocente è stata una ingiustizia accettare le dimissioni; se invece dietro c'era altro, mi sarei aspettata un chiarimento dell'interessato nelle sedi opportune non tramite il giornale stesso ed in quel caso, le dimissioni erano un atto dovuto. Onestamente, questa faccenda mi ha dato fastidio ma, di certo non mi ha colpito così profondamente come mi colpiscono gli attacchi che vengono sistematicamente, confezionati contro il Santo Padre e non solo dalle testate testate giornalistiche da cui i vescovi credono di essere spalleggiati ma, soprattutto, dai quei venerati fratelli che, non riescono o non vogliono come dovrebbero, testimoniare nella pratica la loro vicinanza, obbedienza e rispetto verso il Successore di Pietro. Questo è quello che mi fa male come cattolica. Per il resto, è la solita zuppa fatta di parole scontate e concetti che dovrebbero essere approfonditi e soprattutto chiariti.
Non sò a che gioco sta giocando la CEI ed anche Bagnasco tanto armato di buona volonta a ppena ricevuto l'incarico e la nomina a cardinale, per poi,appiattirsi miseramente all'andazzo generale dell'allegra brigata della CEI.
Una delusione piena sotto tutti i punti di vista. Tanta amarezza nel vedere che il nostro Pontefice è circondato da simili eminenze.
Ma, sappiano questi signori che il Papa non è solo come loro vogliono far credere "NON SIAMO QUATTRO GATTI e non portiamo l'anello al naso". I vescovi e non solo, dovrebbero imparare a fidarsi dei fedeli e dei loro pensieri e sentimenti non certo di coloro che offrono amicizia interessata attraverso certi quotidiani.