martedì 25 novembre 2008

Strage di Cristiani in Iraq. Ora il governo si muove (Farina)


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STRAGE DI CRISTIANI IN IRAQ ORA IL GOVERNO SI MUOVE

Da "LIBERO - EDIZIONE MILANO" di martedì 25 novembre 2008

RENATO FARINA

Questa è la breve storia di un`azione decisiva e buona del nostro governo.
Bisognerebbe esserne orgogliosi, farci dei manifesti. L`Italia, attraverso il suo ministro degli Esteri Franco Frattini, ha giocato il suo prestigio e la sua forza per difendere i cristiani perseguitati in Iraq, uccisi, esiliati, trattati come gente di serie B, senza diritti politici. Frattini ha agito con l`autorità del sacrificio dei militari e dei civili uccisi per liberare quel Paese dal tiranno Saddam Hussein.
Nell`ultimo mese Al Qaida ha ammazzato diciassette cattolici caldei e assiri nella città di Mosul, in Iraq. L`ultimo assalto è accaduto il 12 novembre.
Due ragazze, le sorelle Lamia e Walàa Sobhy Salloha, sono state assassinate in casa da una banda di ragazzi seguaci di Osama. La madre Selma Giargis è stata accoltellata, ed è morta l`altro ieri. Alzi la mano chi sapeva di queste vicende.
Ora si sa di più dell`India che dell`Iraq. Ma l`indifferenza dell`Occidente resta spaventosa.

Il caso di Mosul è esemplare.
L una delle poche città dove i cristiani siano rimasti. Nel 2003, in tutto l`Iraq, erano quasi un milione i cattolici di vari riti su 25 milioni, un buon 4 per cento. Sotto Saddam non avevano libertà politiche, ma avevano seminari, scuole, i preti erano persino onorati. A Bagdad c`erano cinquanta parrocchie.
Purtroppo nel 2003 ci si è accontentati, con le armi, di buttare giù il dittatore e di imporre la democrazia. Nello scontro tra Al Qaeda e gli sciiti i vasi di coccio, bersaglio del terrorismo, sono stati i nostri confratelli cristiani, i quali stanno in Iraq da prima dei musulmani.
Parlano l`aramaico, la lin- gua di Gesù, sono parenti di Abramo che veniva da Ur dei caldei. San Tommaso li ha evangelizzati prima che Pietro giungesse a Roma. Ora sono cacciati. Inseguiti. Al Qaeda li uccide, e il governo legittimo, senza che gli americani muovano un dito, li lascia ammazzare e cacciar via. Li lascia? Ho scritto il tempo presente indicativo.
C`è una ragione. Ancora ieri il confine con la Siria era affollato di profughi cristiani.
Occorre insistere. Dopo. il primo fare il secondo passo. In Europa, all`Onu.
Ogni tanto dà soddisfazione vedere che questo nostro scalcagnato Paese raddrizza i torti, difende i deboli, e ci riesce pure, persino obbedendo a un ideale. Non se n`è accorto nessuno, o quasi, in Italia. Ma nel mondo per fortuna sì. La Fran ce Presse ha dato risalto a un`azione improvvisa del governo italiano in campo internazionale.
Traduco. «Bagdad.
Il capo della diplomazia italiana Franco Frattini ha impegnato giovedì scorso a Bagdad il governo iracheno a proteggere le minoranze, specie quelle cristiane...
Ha detto Frattini: "Ringrazio il ministro degli esteri Hoshyar Zebari per aver aderito alla richiesta di tutelare le minoranze, perché questo è un tema importantissimo per l`Italia». Seguono dichiarazioni dei capi iracheni, i quali sottoscrivono, affermano che faranno di tutto per impedire gli assassinii e la cacciata dei cristiani dalla Mesopotamia, manderanno finalmente reparti dì polizia per difenderli, rivedranno la legge che elimina di fatto la presenza cattolica in Iraq. Vedremo. Ma questo passo è importantissimo. Il vicario patriarcale di Bagdad aveva denunciato l`omertà di Unione europea e Onu dinanzi a questo genocidio sanguinoso (da parte di Al Qaeda) e silenzioso (da parte del governo di Al Malìki con il consenso dell`Onu).
Di Bin Laden abbiamo detto.
Aveva già fatto assassinare l`arcivescovo di Mosul, monsignor Faraj Rahho, che era stato rapito durante una via crucis.
Terrorizzando i cristiani li fa fuggire nella pianura della biblica Ninive, dove vivono di stenti. Da Mosul negli ultimi giorni erano state costrette a migrare altre 2500 famiglie. Ne sono rientrate 700: preferiscono il rischio dell`assassinio alla morte per inedia. Il Vaticano si è mosso. Gli altri, dice Warduni, «non hanno mosso un dito».
Anche di fronte a una legge liberticida. Ci sono 440 deputati da eleggere. Il tipo di liste presentate garantisce le varie etnie e religioni. La legge 50 garantiva 15 seggi alle minoranze (per numero non per tradizione):
13 ai cristiani e due ad altri.

Una proporzione penalizzante, ma comunque decente.
Questa legge è stata cambiata in vista delle prossime elezioni.
Ai cristiani: 3 seggi in tutto.
L`Onu che ha detto? Per bocca del suo rappresentante, De Mistura, ha detto: va bene, ottimo.
In realtà una stupidaggine che dimostra una volta di più che lOnu non è il Vangelo, anzi spesso è contro il Vangelo. I cristiani hanno rifiutato l`elemosina, che sarebbe l`equivalente della morte civile.
Ora Frattini ha strappato l`impegno a reintegrare il numero di 13 deputati cristiani.
Occorre che anche l`Unione europea si muova. Ma anche la nostra opinione pubblica. Noi non lo sappiamo o facciamo finta di non saperlo. La guerra per la democrazia nei Paesi islamici, consente adesso di mandare al potere i capi con la volontà del popolo. Peccato che la volontà di questi capi e forse della parte del popolo più fanatica sia di far fuori i cristiani.
Ora l`Italia si dà da fare. E Frattini è stato molto bravo. I diritti umani non sono solo quelli degli islamici.

Difendere i cristiani non è una fissazione italiana dato che c`è il Vaticano a rompere. I cristiani non li difende nessuno, neanche i cristiani d`Occidente.

Eppure sono come i canarini del grisou nelle miniere di zolfo. Se c`è il gas del totalitarismo muoiono prima i canarini.
Anzi i cristiani. Se muore il canarino vuol dire che è morta la libertà. La fuga dei cri stiani da questi Paesi e la loro protesta è segno che qualcosa di gravissimo sta accadendo e che la democrazia non può semplicemente limitarsi al fatto che si svolgano delle elezioni formali ma o implica i diritti fondamentali oppure è una truffa. Questo è il grande punto della questione. Di cui si è fatto carico Frattini.
Adesso sarebbe bello che il ministro stabilisse d`intesa con il Parlamento un osservatorio con lo scopo di verificare lo stato dei diritti umani in qualsiasi luogo abbiamo mandato dei soldati: i quali hanno versato il sangue per la libertà, e non per il ritorno di una dittatura con altre facce. E faccia pressioni sui governi legittimi facendo valere il peso del nostro sacrificio.
Per un attimo godiamoci con soddisfazione l`impegno del nostro governo: unico nel panorama mondiale e ciò rende onore all`Italia e ai nostri caduti in Iraq. Poi riprendiamo la battaglia. Non è mai finita.
La nuova missione dei governo I 17 cristiani iracheni uccisi nel silenzio Strage a Mosul. Ma grazie alla pressione italiana Bagdad si impegna a proteggere le minoranze

© Copyright Libero, 25 novembre 2008 consultabile online anche qui.

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