sabato 29 novembre 2008

Domani, a San Lorenzo, il Papa ricorderà De Gasperi e la veste insanguinata di Pio XII (Izzo)


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R.

PAPA: DOMANI A SAN LORENZO, RICORDERA' DE GASPERI E VESTE INSANGUINATA DI PIO XII

(AGI) - CdV, 29 nov.

Benedetto XVI si rechera' domani in visita pastorale alla parrocchia di San Lorenzo fuori le Mura, accanto al cimitero del Verano, un luogo legato a due grandi personaggi del secolo scorso, Pio XII e Alcide De Gasperi, che ebbero tra loro rapporti non molto facili dopo che il premier - considerato uno dei padri fondatori dell'Unione Europea - rivendico' l'autonomia dei laici cattolici in politica. Entrambi sono stati riconosciuti dalla Chiesa come "Servi di Dio" e sono in attesa della beatificazione (ma tutti e due i processi trovano forti opposizioni).
Per recarsi alla Basilica, il Papa percorrera' lo stesso tragitto compiuto il 19 luglio 1943 da Pio XII che usci' dal Vaticano per manifestare solidarieta' alle vittime del primo bombardamento su Roma.
Quel giorno la veste bianca del suo predecessore si macchiò del sangue di qualcuno dei feriti che egli era andato a confortare per far sentire la sua presenza di padre e di pastore. Una memorabile fotografia ritrae Pio XII assiepato da una folla di volti spauriti mentre allarga le braccia nel caratteristico gesto della
benedizione. E' riconoscibile nell'immagine anche l'allora sostituto della Segreteria di Stato, mons. Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI, che accompagnava il Pontefice.
L'intero quartiere era stato raso al suolo, quasi 3.000 i morti accertati e almeno 6.000 i feriti causati dagli ordigni lanciate dai bombardieri anglo-americani che invece di colpire la stazione ferroviaria, obiettivo strategico, avevano distrutto le case dei civili.
Dalle ore 11,03 alle ore 12,10 l’aviazione statunitense bombardo' gli scali ferroviari del Littorio sulla Salaria e di San Lorenzo e dalle 12,12 alle 13,35 gli aeroporti di del Littorio e Ciampino. L’operazione era stata denominata “Crosspoint”. Si avvicendarono in sei ondate quattro gruppi di B-17 e cinque gruppi di B-24, 362 bombardieri pesanti che colpirono il nodo ferroviario sulla Salaria e quello della stazione di San Lorenzo spingendosi sino allo scalo Tiburtino, a Portonaccio. Poi sopraggiunsero 146 B-26 Marauder e 154 B-25 Mitchell, bombardieri medi che attaccano gli aeroporti di Littorio e Ciampino. Gli aerei volavano a 6.000 metri di quota (in codice twenty angels, venti angeli: 20.000 piedi di altezza) per tenersi al sicuro dalla contraerea italiana. Era la flotta aerea più potente che si fosse mai mossa nei cieli italiani. I caccia Lightning che scendevano spesso a bassa quota mitragliando i grandi slarghi, piazzale del Verano, largo Preneste, piazzale Prenestino. Sulla città in poco più di due ore vennero sganciate 1.060 tonnellate d’esplosivo, 4.000 fra bombe dirompenti e spezzoni incendiari: la maggiore incursione compiuta sino a quel momento sull’Italia anche come tonnellaggio, la più tragica come numero di vittime. Gli aerei statunitensi rientrarono alle basi avendo subito una sola perdita, tre gli aerei da caccia italiani abbattuti.

La causa per la beatificazione di De Gasperi e' stata promossa dalla diocesi di Trento e osteggiata da quella di Bolzano, in particolare proprio dal vescovo Egger, grande amico di Benedetto XVI e recentemente scomparso: in Alto Adige rimproverano a De Gasperi di non aver mantenuto la parola data alla minoranza tirolese. Sostenitori della santità di De Gasperi sono stati indicati due cardinali protagonisti della vita della Chiesa Italiana negli ultimi decenni: Camillo Ruini e Carlo Maria Martini, che lo accostò a Lazzati. "Ma il percorso di De Gasperi verso gli altari mi pare molto accidentato", afferma lo scrittore cattolico Vittorio Messori sottolineando che "disincagliare l'iter di personaggi legati alla politica sarà particolarmente difficile.
Non è detto - spiega l'editorialista del Corriere della Sera - che chiunque abbia vissuto nel mondo non possa diventare santo; però potrebbe essere più complicato per un politico che per un asceta, un mistico, un uomo votato alla vita contemplativa". Per il direttore di Avvenire, Dino Boffo, comunque "la canonizzazione di De Gasperi non sarebbe una valutazione della sua politica, ma della sua virtù, della sua vita personale, che nella politica è certo riverberata ma non ne rappresenta che un aspetto.
Credo davvero - confida il direttore del quotidiano cattolico - che De Gasperi fosse una persona spiritualmente matura, ricca delle virtù cristiane della fede, della speranza, della carità. Credo che un giorno, forse non lontano, arriverà sugli altari".

La visita di Benedetto XVI a San Lorenzo unira' domani il ricordo di questi due grandi personaggi del secolo scorso, che dopo la vittoria della Dc del 1948 si trovarono in conflitto sul tentativo di Luigi Gedda (dirigente dell'Azione Cattolica incaricato in questa operazione da Pacelli) di arginare il Pci con i Comitati Civici. De Gasperi, che da Papa Pacelli era molto stimato (era stato lui stesso ad autorizzarne l’assunzione in Vaticano come Segretario della Biblioteca Apostolica) era contrario a una lista di cattolici senza simboli di partito a cui potessero aderire anche missini e monarchici per salvare il Campidoglio dal pericolo comunista nelle amministrative del 1952.
Pio XII non perdonò il "no" del premier e qualche mese dopo, quando in occasione del suo 30esimo anniversario di matrimonio, e per i voti perpetui della figlia suora, De Gasperi chiese un’udienza privata gliela negò.

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