mercoledì 26 novembre 2008

Oggi, in occasione dell'udienza, entrerà in funzione l'impianto fotovoltaico sulla copertura dell'Aula Paolo VI (Osservatore Romano)


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Prima udienza generale «ecologica» in Vaticano

Prima udienza generale "ecologica" in Vaticano.
L'incontro del Papa con i fedeli in programma mercoledì 26 novembre nell'Aula Paolo VI coinciderà infatti con l'entrata in funzione dell'impianto fotovoltaico realizzato nei mesi scorsi sulle volte dell'edificio. I consumi energetici dell'Aula e dei palazzi limitrofi saranno così coperti - sia pure solo parzialmente - dall'energia prodotta dai 2.400 moduli fotovoltaici installati in sostituzione dei vecchi pannelli di calcestruzzo, nel pieno rispetto dei volumi e dell'aspetto estetico del progetto originario di Pier Luigi Nervi. L'impianto garantirà 300 megawattora (MWh) annui di energia elettrica "pulita", che verranno immessi nella rete vaticana e consentiranno di evitare le emissioni di 225.000 chilogrammi di anidride carbonica, risparmiando circa 80 tonnellate equivalenti di petrolio. Con questa iniziativa si avvia per il Vaticano il piano di conversione alle fonti rinnovabili, che dovrebbero coprire il 20 per cento del fabbisogno energetico complessivo entro il 2020. La cerimonia di inaugurazione si svolgerà presso la Casina di Pio iv, sede delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze Sociali, alla presenza del cardinale Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Interverranno, tra gli altri, Pier Carlo Cuscianna, direttore dei Servizi Tecnici del Governatorato, Livio De Santoli, energy manager dell'università di Roma La Sapienza, e Frank Asbeck, presidente della società tedesca SolarWorld AG, ai quali si deve rispettivamente l'ideazione, lo sviluppo e la realizzazione dell'opera.

(©L'Osservatore Romano - 26 novembre 2008)

Mercoledì 26 entrerà in funzione l'impianto fotovoltaico sulla copertura dell'Aula Paolo VI

Il sole in Vaticano

Lo Stato della Città del Vaticano non ha mancato di manifestare progressivamente la propria attenzione ai sempre più urgenti problemi di natura ambientale che coinvolgono il nostro pianeta. Sulla scia delle esortazioni di Benedetto XVI e del suo predecessore Giovanni Paolo II, orientate alla tutela del patrimonio naturale dell'umanità, il cardinale Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, e il segretario generale monsignor Renato Boccardo, hanno inteso assecondare e sostenere iniziative concrete, mirate alla sostenibilità ambientale.
Il Pontefice in numerosi discorsi e messaggi ha affrontato il tema ambientale ricordando quanto siano ogni giorno più gravi i problemi dei rifornimenti energetici: "In questi anni - ha scritto nel messaggio per la Xl Giornata mondiale della pace 2007 - nuove Nazioni sono entrate con slancio nella produzione industriale, incrementando i bisogni energetici. Ciò sta provocando una corsa alle risorse disponibili che non ha confronti con situazioni precedenti. Nel frattempo, in alcune regioni del pianeta si vivono ancora condizioni di grande arretratezza, in cui lo sviluppo è praticamente inceppato anche a motivo del rialzo dei prezzi dell'energia.
Che ne sarà di quelle popolazioni? Quale genere di sviluppo o di non-sviluppo sarà loro imposto dalla scarsità di rifornimenti energetici? Quali ingiustizie e antagonismi provocherà la corsa alle fonti di energia? E come reagiranno gli esclusi da questa corsa? Sono domande che pongono in evidenza come il rispetto della natura sia strettamente legato alla necessità di tessere tra gli uomini e tra le Nazioni rapporti attenti alla dignità della persona e capaci di soddisfare ai suoi autentici bisogni. La distruzione dell'ambiente, un suo uso improprio o egoistico e l'accaparramento violento delle risorse della terra generano lacerazioni, conflitti e guerre, proprio perché sono frutto di un concetto disumano di sviluppo".
Anche Giovanni Paolo II, in occasione della xxiii Giornata mondiale della Pace, il 1° gennaio 1990, già avvertiva l'urgenza della questione ambientale affermando: "Si avverte ai nostri giorni la crescente consapevolezza che la pace mondiale sia minacciata, oltre che dalla corsa agli armamenti, dai conflitti regionali e dalle ingiustizie tuttora esistenti nei popoli e tra le nazioni, anche dalla mancanza del dovuto rispetto per la natura, dal disordinato sfruttamento delle sue risorse e dal progressivo deterioramento della qualità della vita".
"Di fronte al diffuso degrado ambientale - scriveva ancora Papa Wojtyla - l'umanità si rende ormai conto che non si può continuare ad usare i beni della terra come nel passato. L'opinione pubblica ed i responsabili politici ne sono preoccupati, mentre studiosi delle più diverse discipline ne esaminano le cause. Sta così formandosi una coscienza ecologica, che non deve essere mortificata, ma anzi favorita, in modo che si sviluppi e maturi trovando adeguata espressione in programmi ed iniziative concrete".
Il graduale esaurimento dello strato di ozono e l'"effetto serra" hanno ormai raggiunto dimensioni critiche a causa della crescente diffusione delle industrie, delle grandi concentrazioni urbane e dei consumi energetici. Scarichi industriali, gas prodotti dalla combustione di carburanti fossili, incontrollata deforestazione, uso di alcuni tipi di diserbanti, refrigeranti e propellenti: tutto ciò - com'è noto - nuoce all'atmosfera ed all'ambiente. Ne sono derivati molteplici cambiamenti meteorologici ed atmosferici, i cui effetti vanno dai danni alla salute alla possibile futura sommersione delle terre basse.
"Mentre in alcuni casi il danno forse è ormai irreversibile - sottolineava Giovanni Paolo II - in molti altri esso può ancora essere arrestato. È doveroso, pertanto, che l'intera comunità umana - individui, Stati ed organismi internazionali - assuma seriamente le proprie responsabilità".
In sintonia con tali sollecitazioni i vertici del Governatorato hanno accolto e deciso di sostenere l'intuizione della Direzione dei Servizi Tecnici di trasformare l'esigenza di restauro della copertura dell'Aula delle udienze, intitolata a Paolo VI, in un'occasione per dare il via ad un programma di riconversione dalle fonti convenzionali e fossili a quelle rinnovabili.
L'Aula è dunque il primo esempio di queste scelte e la decisione di realizzare sulla copertura un impianto di conversione dell'energia solare in energia elettrica nasce principalmente dalla compatibilità architettonica di un edificio moderno, assai raro nel tessuto edilizio della Città del Vaticano, dal suo orientamento rispetto agli assi cardinali, dalla configurazione della sua copertura e dall'ampiezza della superficie disponibile, pari a circa 5.000 metri quadrati.
L'idea di Pier Carlo Cuscianna, direttore dei Servizi Tecnici del Governatorato, è stata sviluppata da Livio De Santoli, energy manager dell'Università di Roma La Sapienza, che ha ricevuto l'incarico di sviluppare uno studio preliminare di un impianto fotovoltaico sulla copertura dell'Aula, mentre il progetto esecutivo e la realizzazione dell'opera sono stati curati dalla Società tedesca SolarWorid AG, sotto forma di donazione al Papa e quindi allo Stato della Città del Vaticano da parte del suo presidente Frank Asbeck.
Dopo una fase preliminare di studio ed analisi delle diverse ipotesi, il progetto definitivo, concluso ed approvato nel maggio del 2008, è stato rapidamente trasformato in realtà. Il generatore, della potenza di picco di 221 chilowatt (Kw) è stato realizzato sulla copertura dell'Aula tra il 1° settembre ed il 15 novembre di quest'anno. La vera installazione fotovoltaica ha avuto inizio il 1° ottobre, mentre l'assolato mese di settembre è servito alla rimozione e dismissione degli esistenti tegolini in calcestruzzo della copertura.
I 2.400 moduli fotovoltaici installati sono rivolti esattamente a sud e sono stati installati in sostituzione dei pannelli in calcestruzzo, ormai degradati, riproducendone la dimensione secondo il progetto originario di Pier Luigi Nervi.
Essi assolvono, dunque, la duplice funzione "passiva" di protezione dell'edificio dall'irraggiamento e quella "attiva" di conversione dell'energia solare in elettricità conferendo al valore estetico un esemplare plusvalore ambientale.
La potenza media dei moduli è pari a 90 watt ciascuno e la producibilità è incrementata di circa il 5 per cento dai 2.400 pannelli rivolti verso nord, in alluminio parzialmente riflettente, che sono gli unici visibili dalla cupola di San Pietro, la cui vista panoramica non è stata minimamente intaccata.
L'energia elettrica viene prodotta dal generatore in corrente continua e viene inviata agli apparati inverter che la convertono in alternata e di lì viene trasferita alla cabina di trasformazione, ubicata nella parte basamentale della stessa Aula.
I 300 megawattora (MWh) annui di energia elettrica "pulita", prodotti dal generatore solare, verranno immessi nella rete elettrica Vaticana a parziale copertura dei consumi della stessa Aula e dei palazzi limitrofi ed ogni anno consentiranno di evitare le emissioni in ambiente di 225.000 chilogrammi di anidride carbonica, risparmiando circa 80 tonnellate equivalenti di petrolio (tep).
Il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e la competente Direzione dei Servizi Tecnici vedono in questa prima installazione, unitamente ad un impianto di "solar cooling" attualmente in fase di completamento nella zona "industriale" dello Stato, un'espressione esemplare del proprio orientamento e dello sforzo sostenuto per attuare in Vaticano sistemi di generazione dell'energia da fonti rinnovabili. In un prossimo futuro sono, peraltro, previsti programmi di maggior consistenza, affinché una rilevante percentuale del proprio fabbisogno energetico venga soddisfatta da sistemi di conversione delle fonti rinnovabili altamente innovativi.
A ciò punta lo staff tecnico di Pier Carlo Cuscianna che, al riguardo, sta valutando con attenzione le potenzialità insite nelle diverse aree extraterritoriali dello Stato. In particolare, alcune superfici verranno esaminate nell'ottica dell'utilizzo delle energie alternative di maggiore efficacia e disponibilità, in relazione alle caratteristiche dei siti.
La filiera energetica che si intende realizzare, sulla base di tutte le risorse disponibili, parte da fonti pulite e naturali, passa attraverso sistemi avanzati di conversione e di gestione dei flussi energetici, per soddisfare le utenze stazionarie ed in prospettiva anche i fabbisogni della mobilità interna.
Una sfida di grande fascino quella lanciata dallo Stato della Città del Vaticano che ha il suo primo obiettivo nel conseguimento del 20 per cento di contributo energetico dalle fonti rinnovabili, del 20 per cento di abbattimento delle emissioni di anidride carbonica (CO2) e del 20 per cento di risparmio energetico entro l'anno 2020.
E per una volta la realtà dei fatti potrebbe superare i sogni.

(©L'Osservatore Romano - 26 novembre 2008)

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