martedì 1 settembre 2009

Boffo: Feltri spieghi perché dal suo Giornale è sparito il foglio B

Feltri spieghi perché dal suo Giornale è sparito il foglio B (in PDF)

Dal Gip di Terni smentita al «Giornale»

L’«informativa»: paccottiglia venduta per sentenza di Scavo

Nicotri: nel 2006 chiamai Boffo e lui chiarì

Cari amici, so che ci sono molte difficolta' ad aprire gli articoli di Avvenire. Credo che sia dovuto ad un sovraccarico di utenti.
Dobbiamo portare un po' di pazienza
...
R.

10 commenti:

Antonio ha detto...

E' una vergogna senza fine:il matrimonio è santo e la condanna per molestie esiste.
A Boffo e ai vescovi interessa solo...il potere!

mariateresa ha detto...

ehehehe, cara amica mia. Il primo post di Accattoli è su di te.
Quando si dice la fama....

sam ha detto...

Boffo: Feltri spieghi perchè dal suo Giornale è sparito il foglio B.

sam (fedele sconcertata): Boffo spieghi perchè si è preso la condanna per molestie che risulta dal suo casellario giudiziario e cosa risponde alle accuse non anonime ma firmate di Mario Adinolfi.

E' garantismo chiedere all'imputato di difendersi. Ma Boffo non fa altro che contrattaccare.
Dio mio Signore che pena!

Uniamoci a pregare, pregare, pregare per la Santa Chiesa di Dio.

mariateresa ha detto...

cara sam un po' di gioco dei bussolotti Feltri lo fa. Non c'è dubbio.Visto che il foglio B che è poi l'architrave dell'accusa a Boffo di essere la sentina di tutti i vizi, non è firmato, non ha un'intestazione e in termini comuni si chiama lettera anonima , anche se Feltri lo chiama "documento", allora resta solo l'altro il casellario giudiziale. Di quello Boffo risponderà sicuramente anche perchè andrà in tribunale. Anche se è sperabile che si spieghi prima ancora. Ne parla Bechis oggi su Italia Oggi. Ci sono altre persone coinvolte e il mondo che ruota attorno a Don Gelmini.
Io penso che chiunque contrattaccherebbe.
Comunque oggi , aparte la tonnellata di carta stampata, c'è un'atmosfera di sgonfia.Pronta a rigonfiarsi sicuramente nei prossimi giorni, contro chi non si sa ancora.
Condivido in toto l'articolo di Polito sul Riformista.
Feltrusconi e il giornalismo all'olio di ricino.(non la linea politica del giornale, ma quello che dice sul cosiddetto giornalismo impertinente e d'assalto).
Preghiamo sì, ma tenendo bene gli occhi aperti mentre lo facciamo.

Raffaella ha detto...

Si', la chiave e' proprio il foglio B!
Fra l'altro quel "documento" e' inquietante.
Paradossalmente sarebbe meglio se si trattasse di uno scherzo di pessimo gusto...
Se pero' quel foglio e' stato "costruito" (cosi' pare) le domande che sorgono sono tante.
Chi ha scritto quel foglio? Chi e' l'eventuale mandante? A chi era diretto? Quel "a Sua Eccellenza" a chi si riferisce (sempre che non si tratti di un depistaggio)?
Chi ha inviato a tutti i vescovi la copia di quel foglio?
Come mai compaiono i nomi di due cardinali e di un arcivescovo?
Intimidazione? E perche'?
E' proprio quel foglio B che desta maggiore apprensione.
Non ci sono dubbi invece sulla sentenza e anche io, come Mariateresa, spero che Boffo spieghi bene la sua posizione.
R.

Matz ha detto...

Mi pare che Boffo l'abbia data la sua spiegazione (a cui poi ognuno è libero o no di credere): quelle telefonate non le ha fatte lui ma un collaboratore (poi deceduto) che aveva problemi di tossicodipendenza.

Poi avrebbe patteggiato per evitare di coinvolgere il ragazzo (poi morto per overdose) nella vicenda.

COMUNQUE "l'imputato" ha già avuto il suo processo e la sua condanna, quindi a mio avviso non deve spiegare nulla. I suoi superiori erano a conoscenza del fatto, sembra per cui non capisco chi dice "Boffo deve spiegare"

don Marco (cuoco) ha detto...

Massoneria? Servizi deviati?
forse..... chissà......
Sento puzza di arrosto bruciato!!
A proposito vado avedere se il mio è pronto.
Cmq Cossiga ha ragione, prima si avvelenavano i pozzi, adesso si avvelena il Battistero.
Il Regista?

sam ha detto...

Scusa Matz, ma al momento non mi risulta che quella spiegazione sia stata data ufficialmente da Boffo, ma che sia solo un'indiscrezione di stampa (del Corriere) senza alcuna ufficialità, che non è stata smentita, ma neppure confermata dal diretto interessato e pertanto per ora paragonabile alla velina di Feltri.
Non mi pare una richiesta eccessiva chiedere a Boffo, al di là di quel che si pensa di Feltri e del suo giornalismo, di dirci lui la sua versione una volta per tutte.

Matz ha detto...

Sam, nel momento in cui ha saldato il suo debito con la giustizia e nel momento in cui ha dato le opportune spiegazioni ai suoi superiori, Boffo non ha alcun debito.

Boffo le sue spiegazioni le ha data a chi doveva darle.

Il resto credo sia gossip

sam ha detto...

Caro Matz quanto tu dici varrebbe certamente se Boffo non avesse un ruolo pubblico di primo piano, in rappresentanza di un organismo pubblico di primo piano quale la Conferenza Episcopale Italiana.
Va anche sottolineato che qui non si tratta di indagare su usi e comportamenti privati di alcuno non aventi pubblica rilevanza (anche se sul piano teorico si potrebbe discutere a lungo se nel caso delle istituzioni religiose e morali non abbiano una rilevanza pubblica anche i comportamenti privati), bensì su comportamenti sanzionati dalla giustizia italiana e che pertanto, volente o nolente, hanno assunto una rilevanza pubblica.
Dunque non c'è dubbio abbia già saldato i suoi debiti con la giustizia, ma resta una debito di trasparenza verso il pubblico, strettamente legato alla sua posizione. Le posizioni pubbliche, infatti, comportano onori, prestigio e potere, ma anche dmaggiori e imprescindibili responsabilità da cui i comuni mortali sono solitamente esentati.
In questo senso l'articolo di Messori è pefetto. Se si voleva salvaguardare la privacy di Boffo egli doveva essere posto in una posizione meno esposta sul piano mediatico e pubblico.
Direi che insieme alle preghiere che stiamo ininterrottamente dicendo per la nostra Chiesa, si debba pregare anche per Boffo e per la sua famiglia.
Ma misericordia e solidarietà personale, come diceva questa mattina Padre Livio,non sono alternativi, bensì complementari alla giustizia e alla verità e tutte queste esigenze vanno congiuntamente rispettate.