martedì 29 settembre 2009

I ragazzi di Starà Boleslav: Quel giovane calore che sa sciogliere gli idoli (Ognibene)


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Che cosa dice alla Cina la Caritas in Veritate (Teresa Enhui Xiao)

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Benedetto XVI: la società ha bisogno di persone “credenti” e “credibili” (Zenit)

Il Papa ha detto "politici"? (Tosatti)

Continuiamo a pregare per Caterina Socci...Cate ha dato un segno ma ha bisogno di aiuto!

Il viaggio del Papa nella Repubblica Ceca: "Con le braccia aperte" (Vian)

Il testo del discorso del Presidente ceco, Klaus, al Papa: "Lei ci ha portato – per utilizzare le sue parole – una nuova speranza! La sua grande fede, il suo coraggio nell’esprimere posizioni che non sono sempre politicamente corrette e condivise da tutti, il suo impegno a favore del rispetto delle idee e dei principi fondamentali della nostra civiltà e della cristianità sono qui per dare a tutti noi un esempio e per incoraggiarci"

Il Papa: "Se i nostri occhi rimangono aperti alla bellezza della creazione di Dio e le nostre menti alla bellezza della sua verità, allora possiamo davvero sperare di rimanere giovani e di costruire un mondo che rifletta qualcosa della bellezza divina, in modo da offrire ispirazione alle future generazioni per fare altrettanto" (Discorso di congedo)

Il Papa: «Senza Dio assurdità nella Storia». Folla inattesa nella Repubblica Ceca: 6 abitanti su 10 sono atei (Giansoldati)

Ratzinger, il Papa maestro. La bellissima definizione del card. Caffarra (Francesco Antonio Grana)

Il Papa: i Cristiani siano coerenti in ogni ambito della società (Izzo)

Padre Lombardi: le parole del Papa sono rivolte a tutti. Occorre attenersi fedelmente al testo del suo intervento (Izzo)

Il Papa: servono testimoni credibili, non solo in apparenza (Izzo)

Il Papa ai giovani cechi: "Come ha fatto con Agostino, il Signore viene incontro a ciascuno di voi. Bussa alla porta della vostra libertà e chiede di essere accolto come amico. Vi vuole rendere felici, riempirvi di umanità e di dignità. La fede cristiana è questo: l’incontro con Cristo, Persona viva che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva" (Messaggio ai giovani)

Il Papa: il '900 ha visto cadere non pochi potenti (Izzo)

Il Papa: chi nega Dio non rispetta l'uomo (Izzo)

Il Papa: "C’è oggi bisogno di persone che siano "credenti" e "credibili", pronte a diffondere in ogni ambito della società quei principi e ideali cristiani ai quali si ispira la loro azione...L'esempio dei Santi incoraggia chi si dice cristiano ad essere credibile, cioè coerente con i principi e la fede che professa. Non basta infatti apparire buoni ed onesti; occorre esserlo realmente. E buono ed onesto è colui che non copre con il suo io la luce di Dio, non mette davanti se stesso, ma lascia trasparire Dio" (Omelia)

Il Papa: “Il Vangelo non è un’ideologia” (Galeazzi)

Il Papa animalista e quel ragno impertinente che cammina sulla veste :-)

DISCORSI ED OMELIE DEL SANTO PADRE NELLA REPUBBLICA CECA

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE NELLA REPUBBLICA CECA (26-28 SETTEMBRE 2009): LO SPECIALE DEL BLOG

I RAGAZZI DI STARÀ BORESLAV, MILLE ANNI DOPO

QUEL GIOVANE CALORE CHE SA SCIOGLIERE GLI IDOLI

FRANCESCO OGNIBENE

C’ è un regalo, tra gli altri ricevuti ieri mattina, che deve aver fatto cogliere al Papa di essere stato capito da un Paese che i numeri raccontano come in grande maggioran­za «ateo».
Tra le mani Benedetto XVI si è visto infatti conse­gnare la copia di un’antica effigie mariana celebre in Boe­mia, una Vergine con Bambino.
Ma non è tanto il suo pregio artistico a colpire oggi: dono di santa Ludmilla al giovane ni­pote – quel re Venceslao oggi venerato come patrono della Repubblica Ceca –, l’immagine fu infatti incisa nel metallo ottenuto dalla fusione di alcuni idoli pagani. Venceslao la portò sempre sul petto, fino all’ora del martirio, quando non aveva ancora compiuto trent’anni. Nel crogiolo di una fede che infiamma l’uomo e trasforma la storia, gl’idoli del paga­nesimo sono liquefatti dall’irrompere del Vangelo, che dà for­ma a una civiltà nuova nella quale non si adorano i propri mi­raggi ma si segue una Persona, dal fascino senza fine e sen­za tempo. Quando esce dal labirinto di specchi dove non vede altro che se stesso, l’uomo scopre che il cielo e la terra sono alleati per sempre nella sua stessa vita quotidiana. Questa inimmagi­nabile libertà conquistata a ciascuno di noi è ciò che ha spa­lancato al cristianesimo il cuore di giovani come Venceslao, e che ieri – come infinite altre volte a un incontro con Pietro – ha calamitato sulla spianata di Starà Boleslav quindicimi­la giovani cechi, molti più di quelli che gli scettici osservato­ri locali si attendevano di vedere: in un Paese ateo – di quel­l’ateismo d’oggi, popolato dei più stravaganti idoli – chi vo­lete voglia ascoltare il Papa? I ragazzi di Praga, poi, disincan­tati come sono? Ma già nella notte di domenica la storica spianata mostrava i segni di un fenomeno inatteso: per unirsi a Benedetto mol­ti giovani si andavano infatti accampando su quello stesso suolo che mille anni fa venne bagnato dal sangue di un loro coetaneo, ucciso per un calcolo di potere in odio alla sua di­sarmata fedeltà a Cristo. Una veglia simile a tante vissute nel­le Giornate mondiali della gioventù in giro per il mondo. Niente di diverso, in fondo. Eppure, nel cuore dell’«atea» Boe­mia, ieri è andato in scena il nuovo miracolo delle 'sentinel­le del mattino' capaci di mostrare al loro stesso Paese che non tutto è spiegabile da certi sondaggi superficiali, da taluni so­ciologi sbrigativi, da qualche editorialista saccente. La Boe­mia, l’Europa, non hanno smarrito Dio: sono state inganna­te con un nuovo paganesimo, e tanti figli del nostro compli­cato tempo non vedono l’ora di togliersi di dosso questo ap­piccicoso e umiliante giogo. Hanno bisogno di occasioni, hanno bisogno di una Parola.
Ieri dunque la storia è passata di nuovo da Starà Boleslav, non più attraverso il sangue ma nel felice abbraccio di alcune mi­gliaia di persone nuove e libere nel cuore, che nella mite fi­gura di Papa Benedetto hanno intuito il maestro che cerca­vano, un padre per la vita, e che nella Chiesa stanno trovan­do chi parla loro di Cristo come un incontro che libera, oggi al pari di mille anni fa. «In ogni giovane – ha detto il Papa ai quindicimila della spianata, avanguardia di quella 'mino­ranza creativa' evocata sabato – c’è un’aspirazione alla feli­cità talvolta mescolata a un senso di inquietudine; un’aspi­razione che spesso però l’attuale società dei consumi sfrut­ta in modo falso e alienante». Questa domanda del cuore in­vece «esige una risposta vera ed esaustiva». Per averla in­contrata, Venceslao pagò con la vita. Un piccolo e disarma­to esercito di suoi giovani connazionali vuole risalire la cor­rente dell’ateismo edonista, mostrando che gl’idoli – oggi co­me ieri – al calore del Vangelo finiscono per squagliarsi.

© Copyright Avvenire, 29 settembre 2009

1 commento:

laura ha detto...

sono sicura che il PAPA sia stato molto felice. I giovani hanno bisogno di parloe impegnative e Lui er contentissimo d ivedere la loro risposta. Spettacolo edificante consolante