mercoledì 2 settembre 2009

Che cosa sappiamo o non sappiamo sul "caso" Boffo? (seconda parte)


Cari amici, anche oggi saremo sommersi di notizie e di indiscrezioni sul "caso" Boffo.
Cerchiamo di fare il punto della situazione prima di tuffarci nel fiume di parole
.

CHE COSA DOBBIAMO IGNORARE?

E' ormai chiaro che la "velina" o "foglio B" va ignorata completamente.
Non sappiamo da dove viene, chi l'ha scritta e a chi era destinata.
Inoltre cio' che vi e' scritto non solo non e' provato ma e' stato smentito dal gip di Terni.
Lasciamo da parte quel foglio: l'abbiamo letto, analizzato ed e' venuto il momento di cestinarlo.
Ignoriamo anche tutti i pettegolezzi, le ricostruzioni e le voci di persone e monsignori anonimi che saltano fuori come funghi e rane.
Chi vuole dire la sua si esponga con nome e cognome
.

CHE COSA SAPPIAMO CON CERTEZZA?

Ieri abbiamo letto il decreto penale di condanna a carico di Dino Boffo e le dichiarazioni del Gip di Terni, dottor Panariello.
C'e' materiale su cui riflettere, non nascondiamoci dietro ad un dito!
Rileggiamo le parti salienti
:

IL DECRETO - Nel decreto penale si legge che Dino Boffo è stato imputato «del reato di cui all'articolo 660 c.p. perché, effettuando ripetute chiamate sulle sue utenze telefoniche nel corso delle quali la ingiuriava anche alludendo ai rapporti sessuali con il suo compagno (condotta di reato per la quale è stata presentata remissione di querela) per petulanza e biasimevoli motivi recava molestia a '...omissis...'. In Terni dall'agosto 2001 al gennaio 2002».
Il gip Panariello, parlando con i giornalisti, ha specificato che la frase relativa ai rapporti sessuali fa riferimento a quelli tra la denunciante e il proprio compagno e che nel fascicolo processuale non c'è alcun riferimento alle inclinazioni sessuali del direttore di Avvenire.
Sempre secondo quanto riferito dal gip nel fascicolo conservato al tribunale di Terni sono presenti anche le deposizioni di alcuni testimoni che confermavano la conoscenza tra Boffo e la donna della denuncia.
Il direttore di Avvenire ha sempre sostenuto di non essere l'autore delle telefonate «ma questa tesi - ha detto Panariello - non è stata approfondita poiché evidentemente non ritenuta attendibile da chi indagava».

© Copyright Corriere online

La condanna quindi riguarda effettivamente "ripetute chiamate sulle sue (della donna) utenze telefoniche nel corso delle quali la ingiuriava anche alludendo ai rapporti sessuali con il suo compagno (della donna stessa)".
Non c'e' alcun cenno alle inclinazioni sessuali di Boffo, ma si dice che le telefonate alludono a rapporti sessuali della vittime del reato.
Sembra assodato che il direttore di Avvenire e la vittima del reato si conoscessero.
Infine (e per me e' il dato piu' grave) abbiamo la dichiarazione del Gip il quale ha affermato
:

"Il direttore di Avvenire ha sempre sostenuto di non essere l'autore delle telefonate «ma questa tesi - ha detto Panariello - non è stata approfondita poiché evidentemente non ritenuta attendibile da chi indagava»".

Non mi interessa la velina, non mi interessano le dietrologie, ma qualcuno dovrebbe spiegare proprio l'ultimo punto evidenziato dal Gip.
Come cattolica mi sento di chiedere chiarezza e trasparenza alla Cei.
Non si puo' ignorare i fatti perche' resterebbe un alone di dubbio e di sospetto
.
R.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente sulla necessità di trasparenza e chiarezza, sopratutto da parte della CEI. Aggiungo un pensiero: questa mattina nel solito treno che mi porta al lavoro in una città del Centro-Nord ho avuto il "piacere" di sentire commenti di ogni genere sulla Chiesa e i suoi Vescovi. Nulla di nuovo direte voi. Però mi pare che nel caso in questione debba far riflettere. Come si intende andare a cercare la "pecorella smarrita"? Il problema è tutto dentro la Chiesa: Cardinali che scrivono libri a quattro mani con toni "controcorrente" alla dottrina del Magistero, movimenti che riducono l'amore evangelico a solidarietà senza porsi il problema della verità, teologi o pseudo tali che insegnano al Papa come fare il Papa, Vescovi che più che alla Chiesa di Cristo hanno professato allo "Spirito del Concilio", seminari dove è chic non studiare il Catechismo della Chiesa Cattolica, frati senza saio, preti che operano contorsionismi dialettici per dare un colpo alla botte e uno al cerchio. Adesso mancava anche la questione Boffo, questione di tremendo impatto sull'opinione pubblica e sui fedeli. A me non importa molto dei vari rimpalli su questo e quello, credo che l'allarme sia molto alto: basta con il progressismo e il liberalismo all'interno della Chiesa, rileggetevi il Sillabo tanto vituperato, ma guarda caso profetico.

Antonio Balsamo ha detto...

Getm.ma Sig.ra Raffaella,
il quotidiano Avvenire é screditato, la CEI é screditata....paziena e silenzio (forse la tempesta passerá e tutto si aggiusterá) ma le DIMISSIONI presentate ieri a Roma (ma Bagnasco non vive a GENOVA?) andavano accolte senza alcun indugio...quando terminerá questo stillicidio?
Antonio Balsamo

gianniz ha detto...

"quando terminerá questo stillicidio?"
Sono convinto che non terminerà, anzi continuerà più di prima.
Perché? Perché il dio del nostro tempo, consumista/relativista/nichilista, va magnificato e adorato da tutti. Non solo dalla maggioranza.
Chi crede di poter credere alla “Verità”, soprattutto se cattolico, è un ingenuo e un "minus habens". Come tale, deve essere strapazzato e minimizzato.
Qual è il mezzo migliore per fare questo? Corroderne la credibilità della sua fede e irriderlo.
Questa è, mi sembra, la nuova “crociata" per la difesa del tempio del nostro tempo!
Chi può condurla meglio? I media, ovviamente. Essi sono la "chiesa" del "nuovo dio". I giornalisti, nuova casta sacerdotale, dedicata alla difesa di questo dio e di questo tempio, si sono dati il compito di "evangelizzare" le genti.
E la crociata ha buon gioco! Perché trova facile sponda nel delirio di onniscienza che contraddistingue ogni uomo del nostro tempo (non è vero che ognuno di noi si sente allenatore della nazionale, luminare in medicina, astrofisica, economia e, dimenticavo,... in teologia?). L’umiltà non è più una virtù!
Bisogna anche dire che alcuni "trionfi", alcune "vittorie" della Chiesa nel passato hanno dato enorme fastidio!

Faranno bene gli uomini di Chiesa a convincersi che, invece che litigare come i soliti quattro capponi di Renzo, è prioritario, stringersi tutti attorno a Papa Benedetto e, insieme a lui, che già lo fa con una priorità assoluta, ricominciare ad occuparsi seriamente della fede, della speranza e della carità. Del Vangelo, in una sola parola!
Prenda il largo, la barca di Pietro!

euge ha detto...

"Faranno bene gli uomini di Chiesa a convincersi che, invece che litigare come i soliti quattro capponi di Renzo, è prioritario, stringersi tutti attorno a Papa Benedetto e, insieme a lui, che già lo fa con una priorità assoluta, ricominciare ad occuparsi seriamente della fede, della speranza e della carità. Del Vangelo, in una sola parola!
Prenda il largo, la barca di Pietro!"

Una riflessione sacrasanta la tua Gianniz

paola ha detto...

Assolutamente d'accordo occorre trasparenza e non gridare al killerraggio politico