giovedì 20 novembre 2008
Suor Ildefonsa: La mia conversazione sul testamento biologico usata dalla stampa per accreditare forme di eutanasia
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Un'occasione persa per tacere. Alcune suore vogliono il testamento biologico. Verrà mai il giorno in cui la Chiesa eviterà di farsi del male da sola?
Su segnalazione di Mariateresa leggiamo il testo della lettera inviata da suor Maria Ildefonsa Busatta alla sua Superiora Generale.
Le affermazioni della religiosa sono state usate e stravolte dalla stampa. Si veda il relativo post.
Da un lato invito religiose, religiosi, sacerdoti e vescovi ad essere prudenti ed a non farsi strumentalizzare dalla stampa, di cui ormai dovrebbe essere noto il livello, e, dall'altro, invito i nostri giornaloni a vergognarsi!
Avrei gradito leggere la smentita categorica della religiosa sui giornali di oggi, ma tutto tace.
Che esempio di coerenza e di professionalita'! Complimenti! Ancora una volta il web si dimostra l'unico mezzo di comunicazione democratico.
R.
CASO ENGLARO: IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA DI SUOR MARIA ILDEFONSA BUSATTA
Pubblichiamo il testo integrale della lettera inviata da suor Maria Ildefonsa Busatta alla sua superiora generale, Madre Irene Bizzotto, a riguardo di affermazioni attribuite alla stessa madre Busatta e divulgate dalla stampa di ieri. Il testo che riportiamo di seguito è stato fatto pervenire anche al SIR da don Flavio Peloso, superiore generale dell’Opera Don Orione.
Carissima Madre Maria Irene, sento il bisogno di manifestare a lei il mio vero intendimento nel parlare del tema dell’accanimento terapeutico e testamento biologico per il quale il mio nome è finito sui giornali.
Sono sorpresa e dispiaciuta che la mia conversazione – forse non precisa nelle parole - sia stata ripresa e usata dalla stampa per accreditare forme di volontaria omissione di aiuto medico ai malati gravi che costituiscono forme di eutanasia. Ho passato la mia vita nel soccorrere e aiutare persone con gravi limiti (bimbi, malati, anziani) e mai li ho ritenuti “vegetali” o non degni di essere aiutati a vivere.
Quello che personalmente rifiuto è l’accanimento terapeutico nel senso e nelle forme illustrate dal magistero della Chiesa. Se il testamento biologico di cui si parla oggi avesse per oggetto interventi del tipo eutanasia è chiaro che è da rifiutare. Sono stata abituata con Don Orione a “vedere e servire Cristo nell’uomo” sapendo che “nel più misero degli uomini brilla l’immagine di Dio” e respingo ogni atto o omissione che attenti alla sacralità della vita. Cara Madre, voglia comprendere il mio stato di amarezza nell’essere stata occasione di mala interpretazione su valori sacri e per i quali ho speso e intendo spendere tutta la mia vita. Don Orione mi aiuti a perseverare nella via del bene in piena unità con il magistero della Chiesa.
© Copyright Sir
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1 commento:
Suor Ildefonsa è una religiosa e più dei cristiani semplici, come chi scrive, deve sempre pregare che sia fatta la volontà di Dio.
Essa, invece, non seguendo l'insegnamento di nostro Signore:"Siate semplici come colombe e prudenti come serpenti", appunto molto imprudentemente, in pieno caso Englaro, ha cominciato a parlare di testamento biologico.
Gli episodi narrati dalla stessa non rappresentano alcun "accanimento terapeutico" ma sembrano essere la normale routine per certe patologie.
Nell'orto del Getsemani, Gesù che aveva compreso cosa gli sarebbe accaduto di li a poco, rivolto al Padre, disse:"Padre, se è possibile allontana da me questo calice, ma non la mia volontà sia fatta, ma la tua".
Suor Ildefonsa preghi di fare sempre la volontà di Dio e non la propria (testamento biologico). Ora si lamenta perchè le sue parole sono state male interpretate dalla stampa che ha parlato di eutanasia.
Ma la colpa di quanto sarebbe avvenuto è esclusivamente sua. Lei pensi a fare la religiosa e basta e non cerchi di mettersi in mostra raccontando di quanto nel corso degli anni ha fatto per i malati e per i sofferenti.
Non ha forse detto Gesù che le buone opere vanno fatte nel segreto e che il Padre che vede nel segreto darà la ricompensa? Lei, invece, ha già ricevuto dalla stampa e dall'opinione pubblica una parte della ricompensa.
Laus Deo.
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