lunedì 20 aprile 2009

Vian: vedo lupi anche all'interno della Chiesa (Vecchi)


Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

Il direttore dell’Osservatore

Vian: vedo lupi anche all’interno della Chiesa

Gian Guido Vecchi

CITTÀ DEL VATICANO

«È interessante che il Vangelo di Giovanni parli di 'lupo' e Benedetto XVI, invece, di 'lupi'...». Giovanni Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano, nell’editoriale di ieri ha scritto: «Il Papa non ha paura dei lupi».

E chi sono i lupi, direttore?

«Mi riferivo a ciò che Benedetto XVI disse nella messa di inizio pontificato, 'pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi'.
Talvolta viene dipinto come puramente teologo, distante dalle preoccupazioni della gente. Ed è falso: si presentò come il buon pastore che ama gli uomini a lui affidati come ama Cristo. Ma con un’immagine forte. Il Papa ha una visione molto realistica delle vicende del mondo. L’ostilità può essere esterna ed interna».

Interna?

«Meno di un mese prima, nei testi della Via Crucis, l’allora cardinale Ratzinger aveva esclamato: 'Quanta sporcizia c’è nella Chiesa! Quanta superbia!'».

I lupi sono anche nella Chiesa?

«Sicuramente. E sono quelli che più lo preoccupano, i più pericolosi: quelli che si travestono e stanno nell’ovile. Gli oltranzisti delle due parti che nel caso dei lefebvriani non hanno capito il suo gesto di misericordia. Chi è arrivato a negare la sua amicizia con l’ebraismo. Chi non condivide il suo governo gentile e persuasivo. Chi ha insinuato spaccature nella Curia, divisioni con la Segreteria di Stato, o ha dipinto l’immagine di un pontefice isolato. Chi ha perso influenza. Difatti, nella lettera ai vescovi, Benedetto XVI ha ricordato San Paolo e scritto che 'ancora oggi nella Chiesa c'è il mordersi e il divorarsi a vicenda'».

E i lupi «esterni»?

«C’è una chiusura, specie in una certa intellighenzia, verso un Papa che continua a chiedere si lasci aperto l’orizzonte al trascendente, a Dio, partendo dalla ragione come orizzonte comune. Senza contare gli interessi politici meschini, e quelli economici: le sue denunce, in Africa, hanno dato fastidio a molti Paesi e multinazionali».

E quindi?

«Il Papa è sereno. E sa che la gente lo ama. Per questo ho evocato un’immagine dei Padri: la Chiesa come la luna che riceve luce dal sole. Ci sono fasi diverse, può venire oscurata da crisi, ma poi torna a crescere perché c’è sempre: e sempre riceve luce da Cristo».

© Copyright Corriere della sera, 20 aprile 2009

Piccola annotazione personale: i lupi non sono anche nella Chiesa, sono SOPRATTUTTO nella Chiesa e la curia romana non e' certo libera da questo tipo di "fauna" :-)
R.

3 commenti:

euge ha detto...

Ma va????? Ce ne siamo accorti un pò tardi o sbaglio???????
proprio internamente alla chiesa ci sono gli esemplari più famelici!!!!!!
Condivido il tuo pensiero Raffa peccato che certe persone se ne accorgano sempre in ritardo!

Svegliaaaaa!!!!!

Anonimo ha detto...

Ma il Papa anche si diverte. Saluti, Eufemia
PAPA: REGALO A PRINCIPE CARLO,RICHIESTA DIVORZIO ENRICO VIII

(ANSA) - LONDRA, 20 APR - Quando il principe Carlo d'Inghilterra
e sua moglie Camilla visiteranno il papa in Vaticano, la
prossima settimana, riceveranno dal pontefice un regalo che
ricordera' al principe la storia della divisione tra cattolici
ed anglicani: una copia dell'appello che nel 1530 i lord fecero
a papa Clemente VII per chiedere l'annullamento del matrimonio
di re Enrico VIII e Caterina di Aragona. Lo scrive il Times.
Dal desiderio del sovrano inglese di divorziare e sposare
Anna Bolena nacque lo scisma tra la chiesa anglicana - di cui
Carlo un giorno, da re, sara' il capo - e la Chiesa di Roma.
La copia speciale, rivela il Times, e' fatta dagli editori
Scrinium di Venezia, specializzati nella riproduzione di
documenti rarissimi degli archivi vaticani. Si tratta di un
documento chiave nella storia della frattura
anglicani-cattolici: Clemente VII respinse questa richiesta
dichiarando 'indissolubile' l'unione tra Enrico e Caterina; il
sovrano ando' avanti con il divorzio e sposo' Anna Bolena,
dichiarando quindi la separazione dalla chiesa di Roma.
Per il quotidiano, vista la natura del dono, Carlo - da capo
anglicano e divorziato - ''avra' bisogno di tutto il suo sangue
freddo reale quando scartera' il regalo''.
.(ANSA).

Carla ha detto...

..Ma dài...Può essere? Non sarà mica una bufala?