sabato 2 maggio 2009

Il Papa e Mozart: un discorso da appassionato di musica classica (Sassi)


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Sala Nervi Per il quarto anno del pontificato suona l’Orchestra Verdi di Milano

E il Papa parla di Mozart

Concerto in Vaticano offerto dal presidente Napolitano

Edoardo Sassi

Un discorso da appassionato di musica classica, lui che, come è noto, è anche pianista.
Un discorso condito anche con analisi tecniche, oltre che con alcune metafore fra i brani eseguiti — di Haydn, Mozart, Vivaldi — e una loro sacralità intrinseca. «Eccellente »: così Papa Benedetto XVI ha definito il concerto di un’ora nella Sala Nervi in Vaticano — Aula Paolo VI — che ieri pomeriggio è stato offerto al pontefice dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione del quarto anniversario del suo pontificato.
Sala gremitissima di autorità religiose e civili (tra gli altri, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo), che hanno a lungo applaudito gli interventi del capo dello Stato, subito prima del concerto, e del Papa, che con il suo discorso ha concluso, ringraziando, il pomeriggio musicale: «Un omaggio — ha detto il pontefice rivolto a Napolitano e alla platea — che è riuscito ampiamente non solo a gratificare il senso estetico, ma al tempo stesso a nutrire il nostro spirito, e dunque le sono doppiamente grato».
Prima di lui, il presidente della Repubblica aveva ringraziato pubblicamente Joseph Ratzinger per la sua recente visita in Abruzzo, a L’Aquila e nelle altre zone colpite dal sisma, toccando questo e altri temi che già erano stati oggetto del loro colloquio privato, di circa venticinque minuti, poco prima del concerto.
«Gli italiani — ha detto Napolitano — condividono il suo messaggio di pensiero e di fede e il suo meditato e intenso impegno sui problemi essenziali del nostro tempo e per i problemi che vive la nostra nazione in questo momento».
Il presidente ha poi rivolto i suoi «fervidi auguri di successo» al Papa per l’imminente viaggio in Medio Oriente: «Il suo impegno per la pace e per la giustizia è sicuramente lo spirito della missione che si accinge a compiere in Terra Santa, fra le più attese per molteplici motivi, ma soprattutto per il peculiare contributo che può venire al superamento di lacerazioni e di rischi di guerra, in una regione che è fonte di grave instabilità internazionale».
Sul palco, a eseguire i brani di Franz Joseph Haydn (Sinfonia numero 95 in Do minore), Wolfgang Amadeus Mozart (Sinfonia numero 35 in Re maggiore, detta «Haffner», e Ave verum) e Antonio Vivaldi (Magnificat in Sol minore), l’orchestra sinfonica e il coro «Giuseppe Verdi» di Milano, già protagonisti l’anno scorso in Sala Nervi nella stessa occasione e diretti da due donne, la cinese Xian Zhang ed Erina Gambarini.
Agli elementi di orchestra e coro sono andati gli elogi del papa: «La maestria e l’entusiasmo di ciascuno — ha detto Benedetto XVI — hanno contribuito a un’esecuzione che ha dato veramente nuova vita ai brani proposti, opera di tre autori di prima grandezza».
Poi, l’analisi del pontefice su musica e spiritualità, passando dalla sinfonia di Haydn — «che comincia in tonalità minore di Do, e attraverso un percorso sempre perfettamente equilibrato, ma non privo di drammaticità, giunge alla conclusione in Do maggiore, il che fa pensare all’itinerario dell’anima, rappresentata in modo particolare dal violoncello, verso pace e serenità» — al finale con l’Ave verum mozartiano, «sublime capolavoro » dove, secondo Ratzinger, «la meditazione cede il passo alla contemplazione», anche perché — ha sottolineato il Papa — «Mozart compose questo mottetto poco prima della morte, e in esso si può dire che la musica diventa veramente preghiera, abbandono del cuore a Dio». Infine i saluti: «Cari amici, grazie di essere venuti. Ricordatemi nelle vostre preghiere, perché possa sempre compiere il mio ministero come vuole il Signore. Egli benedica tutti voi e le vostre famiglie. Buona serata a tutti».

© Copyright Corriere della sera, 1° maggio 2009

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