mercoledì 6 maggio 2009

Mons. Marcuzzo: "“Il Papa viene in Terra Santa per confermare i suoi fratelli nella fede" (Sir)


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PAPA IN TERRA SANTA: MONS. MARCUZZO (NAZARETH), “VIENE PER CONFERMARCI NELLA FEDE”

“Il Papa viene in Terra Santa per confermare i suoi fratelli nella fede, radicare la presenza cristiana, rafforzare i nostri rapporti con gli altri”. Così mons. Giacinto Boulos Marcuzzo, vescovo di Nazareth e ausiliare del patriarca di Gerusalemme per Israele, sintetizza il significato del pellegrinaggio di Benedetto XVI in Terra Santa (8-15 maggio 2009). Originario della diocesi di Vittorio Veneto, mons. Marcuzzo è stato intervistato da “L’Azione”, settimanale della diocesi vittoriese, a pochi giorni dalla partenza del Pontefice. Circa l’opportunità della visita del Papa in questo momento, il vescovo spiega che “adesso, anche se ci sono tanti problemi, è un momento meno violento di altri. La prova sta nel gran numero di pellegrini che visitano la nostra terra. C’è un clima di non violenza. E la visita del Papa potrebbe contribuire a migliorare l’atmosfera e la fiducia tra israeliani e palestinesi”. A proposito degli incontri con le autorità, mons. Marcuzzo afferma che “da questo punto di vista il programma è molto equilibrato. In Giordania incontrerà le autorità giordane, in Palestina quelle palestinesi, in Israele quelle israeliane. Ma per noi non è l’aspetto ufficiale-diplomatico quello più importante. Per noi contano soprattutto gli aspetti pastorale (visita alla Chiesa locale), spirituale (il pellegrinaggio nei Luoghi Santi), interreligioso ed ecumenico”.
Il programma del pellegrinaggio del Papa, dice mons. Marcuzzo, prevede “la celebrazione di messe all’aperto in Giordania, a Gerusalemme (nella valle del Cedron davanti alla basilica di Getsemani), e qui a Nazareth sulla montagna del Precipizio”. Il vescovo si sofferma in particolare sui “preparativi” a Nazareth. “Ci ha preso tanto tempo – afferma – la preparazione del luogo della messa all’aperto: una piccola collina, da cui si ha un bel panorama su tutta la bassa Galilea, fino al Golan e alla Giordania. Dietro all’altare del Papa si potrà vedere Nazareth come in una cartolina. Ci sarà posto per 40 mila persone. Inoltre proprio qui a Nazareth ci sarà un incontro specifico con i capi religiosi di tutte le comunità che convivono in Israele: ebrei, musulmani, cristiani non cattolici, drusi... Infine, qui il Papa benedirà la prima pietra del Centro internazionale per la spiritualità della famiglia voluto da Giovanni Paolo II”. A proposito del dialogo tra Chiesa cattolica ed Ebraismo, mons. Marcuzzo non ha dubbi: “Le vicende che hanno provocato tensione, pur essendo importanti, non sono sostanziali per il dialogo. Il fatto stesso che si faccia questo pellegrinaggio e avvengano degli incontri, aiuterà a spazzare via le nuvole che ci sono sopra le nostre relazioni. La visita del Papa mostrerà quanto ebrei e cristiani siano vicini”.

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1 commento:

euge ha detto...

Attenzione a rilasciare certe dichiarazioni. Il Papa in Terra Santa non viene soltanto per confermare i suoi fratelli nella fede come è stato detto da Mons. Marcuzzo. Il Papa viene per tutti!
Essendo il suo un viaggio di

P A C E

Sarebbe opportuno che certi Monsignori lo tenessero a mente prima di lanciarsi in certe dichiarazioni.