martedì 21 luglio 2009
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Per la generazione cui appartiene Benedetto XVI il lavoro di creazione avviene «scrivendo con la penna»
Niente computer: il Papa non è tecnologico
Dovrà aspettare il completo recupero per finire il suo nuovo libro «Gesù di Nazareth»
Elisa Pinna
LES COMBES (VAL D'AOSTA)
Doveva aiutarlo a scrivere la seconda parte del suo libro «Gesù di Nazareth». Ma il computer che gli è stato regalato domenica dal presidente di Telecom, Franco Bernabè, durante l'Angelus domenicale a Romano Canavese in Piemonte, è lì su un tavolo, nello chalet di Les Combes, 1300 metri in quota in Val D'Aosta.
Un dono apprezzato, certo: tuttavia vi è un problema. Il papa «non è abituato a scrivere al pc; non mi sembra così tecnologico», ha riferito ieri ai giornalisti padre Federico Lombardi. Per «Gesù di Nazareth» bisogna dunque aspettare il completo recupero della mano destra.
È una questione di abitudini, di cultura. Per la generazione cui appartiene Benedetto XVI, che ha 82 anni compiuti, il lavoro di creazione avviene «scrivendo con la penna, a mano», osserva il portavoce vaticano. «Solo in un secondo momento, quando si dà una forma più organica alle idee, si passa al computer».
Non che il Papa o il Vaticano sottovalutino la potenza dei nuovi strumenti tecnologici o della rete. Tutt'altro: sin dal 1997 la Santa Sede comunica con il mondo attraverso un sito organizzato con maestria (vatican.va), che partì con tre computer, a cui venne dato il nome degli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele: Michele (colui che sconfisse Satana) per difendere il web pontificio da virus e haker, Gabriele (quello dell'Annunciazione) per portare i messaggi e Raffaele per contenere le informazioni.
«Il computer ha un po' cambiato il mondo e certamente ha cambiato la mia vita», ammise papa Wojtyla nel 1998, incontrando gli studenti della Luiss a Roma. In realtà anche lui usava il pc solo per le email: i testi li componeva a mano. Ma ne comprendeva tutte le potenzialità, tanto che ormai malato e impossibilitato a recarsi di persona in Oceania, nel novembre 2001, per la prima volta nella storia della Chiesa cattolica, inviò via computer un documento post-sinodale.
Tornando alle giornate valdostane di Benedetto XVI e tolta per il momento la possibilità di scrivere, esse sono cadenzate dalla lettura, dalla meditazione, dalla preghiera e dal relax, con piccole passeggiate pomeridiane, sul sentiero che porta dallo chalet all'abitato di Les Combes.
Il Papa, che ha confermato gli impegni pubblici già annunciati (ovvero i Vespri ad Aosta e il prossimo Angelus domenicale a Les Combes), ha invece rinunciato a ulteriori gite in Val D'Aosta, come ha riferito ai giornalisti il sindaco di Les Combes-Introd, Osvaldo Naudin. Intanto padre Lombardi, in una dichiarazione alla Radio Vaticana, ha rintuzzato alcune polemiche sull'efficacia dell'intervento chirurgico praticato dai medici di Aosta a Benedetto XVI.
È stata «la soluzione più ragionevole e la migliore che si poteva prendere», ha detto il portavoce vaticano.
In serata infine, il medico personale di Ratzinger, Patrizio Polisca, ha invitato a cena a Les Combes l'équipe medica che ha operato il Papa in ringraziamento di quanto fatto per il pontefice. L'incontro è avvenuto nella Colonia salesiana, vicino allo chalet pontificio e vi ha partecipato, ha precisato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, il seguito del Papa ma non Benedetto XVI.
© Copyright Gazzetta del sud, 21 luglio 2009
Mah...ve lo dico chiaramente, cari amici: trattandosi di un regalo, la faccenda del pc, forse, andava gestita in altro modo.
E poi, conoscendo un po' il Papa, non escludo che abbia picchiettato sui tasti, anche solo per curiosita' :-)
R.
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8 commenti:
Cara amica mattiniera, ti do perfettamente ragione. Se magari chi di dovere fosse così solerte anche in altri frangenti...insomma hai capito! Buona giornata a tutti.
Buongiorno, Sonny :-))
Che ci fai in piedi a quest'ora? ehehehehehe
Hai visto la foto del card. Tonini?
Buona giornata :-)
R.
buongiorno al canto del gallo.
Via, questa storia non è così importante. Penso che ci sia del vero nella risposta di padre Lombardi che forse ha risposto troppo sinceramente. E poi un conto è scrivere delle mail su un pc, un conto è scrivere un libro.
Ma, in defintiva, che importanza hanno certi discorsi?
Speriamo che stia bene.
Oggi, sigh, mi attende una lunga giornata pesa. Tenete al caldo il blog.
Buona lunga giornata, carissima :-))
R.
Padre Lombardi ha fatto un "bel regalo" al Santo Padre...chi attacca il Papa avrà un altro motivo per farlo passare per un Pontefice "antico"...
Un saluto a tutti
li.pa.
A queste parole, o a questa "notizia", sul Pontefice e il computer sicuramente non è da dare troppo peso. Mi sembra una cosa del tutto normale che un uomo di 82 anni che non ha mai usato né una tastiera né una macchina da scrivere, non cambi abitudine.
Vorrei permettermi un'analogia: quale persona della metà degli anni del Papa potrebbe passare da un momento all'altro da un PC a un MacBook, senza essersi mai occupato delle differenze tra i due sistemi? Siamo seri: che uno scriva o no usando un computer sono fatti suoi. Non credo che il Papa abbia del tempo da perdere, giocando per giorni e giorni con questo aggeggio nuovo nuovo con il suo touchscreen, osservando bene come si aprono le varie finestre e cercando le lettere sulla tastiera. Il suo tempo è troppo prezioso.
Certo : se lo facesse - sarebbe un assiduo frequentatore di questo blog. Così saprebbe sempre quali cose stanno raccontando oggi di lui e delle sua cose; quali fantasie i giornalisti sono capaci di produrre ecc. ecc.
E mi permetto di ricordare un grande giornalista come Indro Montanelli: che per una vita ha usato solo la penna e la sua macchina da scrivere che già all'epoca sembrava un pezzo d'antiquariato. E mai si sarebbe sognato di toccare un computer.
Per quanto riguarda me: vorrei avere il tempo e l'abitudine di scrivere di più con la mia stilografica - e vorrei avere un segretario che poi mi trascrive tutto a macchina.
MA:
E ora arriva il MA:
E' mai possibile che un portavoce pronunci tali parole a proposito del suo capo? Questo è il vero problema.
Ecco...l'ultima frase di Seraphicus vale tutta la giornata :-)
R.
Già Cara raffaella!
Quando si dovrebbe parlare si tace e quando non si dovrebbe si parla!
Mah!
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