lunedì 28 settembre 2009

Melloni: il Papa fa rientrare tutto nel suo schema fede-ragione, quindi non si blocca per convenienze o opportunità (Galeazzi)

Clicca qui per leggere l'intervista di Giacomo Galeazzi a Melloni.

Rivendicare le radici cristiane dell'Europa non e' certo una battaglia per "inerzia". Chi puo' negare che il nostro continente sia stato plasmato dal Cristianesimo?
Trovo veramente bizzarro affermare che "Il Papa è un teologo, segue rigidamente la sua linea di pensiero. Condanna il divorzio perché disorienta i bambini, intanto però nell’episcopato c’è chi si preoccupa di annunciare il Vangelo ai figli delle famiglie allargate".
Questa e' una mera interpretazione di Melloni visto che il Santo Padre ha chiesto ai vescovi brasiliani proprio di non abbandonare i fedeli che vivono in possibili situazioni di conflitto.
Il ritornello del Papa teologo contrapposto ai vescovi pastori non regge piu'
.
R.

6 commenti:

mariateresa ha detto...

ehehehe.
almeno stavolta non ha parlato della "iperfetazione devozionistica".Ha fatto un passo avanti.

Stefano ha detto...

Come ho già cercato di spiegare altrove, ma invano per problemi tecnici, il concetto di “radici cristiane” è un concetto artificiale, arbitrario, che non può essere verosimilmente sostenuto da una onesta analisi storica, in quanto scegli cosa prendere e cosa dimenticare. Alcuni dei traguardi più alti raggiunti dalla nostra civiltà, infatti, non solo non sono stati generati dalla cultura cresciuta all’interno della Chiesa, ma spesso ad Essa sono stati insegnati ed accettati solo in seguito. Pensiamo, ad esempio, alla parità di diritti e al ruolo della donna. Tale conquista non ha trovato posto a lungo nella cultura europea cristiana: non solo perseguitandola come strega, ma soprattutto favorendo spesso esplicitamente una concezione della famiglia che non prevedeva per lei né un’istruzione né alcun ruolo al di fuori di quello di “angelo del focolare”, e ancora non considerandola degna di occupare posizioni di rilievo all’interno della gerarchia ecclesiale. Di fatti solo di recente alcune presenze femminili sono state ammesse al sinodo, come uditrici, e ancora sembra che non siano considerate adatte per la formulazione dei documenti più importanti o per la partecipazione attiva alle alte sfere. Potremmo parlare

Stefano ha detto...

della guerra. Le istanze pacifiste, quelle che hanno davvero acceso gruppi di opposizione alle scelte di guerra, hanno origini ben distanti dall’istituzione cattolica e soltanto parzialmente col Cristianesimo delle origini. Non possiamo, se vogliamo sostenere la tesi del Cristianesimo come “formativo” della coscienza Europea, non considerare i secoli in cui nel nome della nostra religione furono promosse guerre e crociate, fuori e dentro (per es. gli albigesi) l’Europa stessa. Ed anche oggi, se ancora c’è chi crede che essere cristiano e accettare la guerra (attaccandosi alla triade “Dio-patria-famiglia”) possano convivere nella stessa persona significa per forza che la cultura cristiana non è stata e non è abbastanza chiara nel ripudio della guerra. Ancora potremmo parlare della libertà di coscienza, o della considerazione dei popoli ebrei: il ghetto di Roma, fondato da un Papa oltre cinque secoli prima di quello aperto dai fascisti è un triste ma eloquente esempio, senza dimenticare che un atteggiamento apertamente vessatorio e denigratorio nei confronti dei nostri “cugini” era ancora vivo nel ben più recente Papa Pio IX. E si potrebbe andare

Stefano ha detto...

avanti. Ma credo che tanto basti a dimostrare che l’idea che il Cristianesimo, sia attraverso la cultura che sviluppò sia attraverso le Istituzioni che in nome di esso si sono fondate, sia stato all’origine di ciò che oggi è un vanto per la nostra civiltà rappresenta una forzatura, laddove spesso tali conquiste furono raggiunte proprio da quelle correnti Moderniste che, almeno all’inizio, la Chiesa cercò apertamente di combattere. Per cui non resta che chiedersi perché proprio il Pontefice cada in un simile equivoco. Purtroppo, e questo amareggia me ed una parte importante dei cattolici, l’unica spiegazione plausibile sembra quella di una volontà di riaffermazione del prestigio della Chiesa anche a scapito della verità.
Ste

Anonimo ha detto...

Magari il Papa condanna il divorzio perchè è condannato anche nel Vangelo.
Vescovi pastori de che?
Di se stessi.
(non per tutti certo,ma per molti sì)

Antonio

euge ha detto...

Per Antonio


:-)))))))