sabato 20 giugno 2009

Benedetto XVI ricorda Alcide De Gasperi: fu un modello di fede e di coscienza morale, sia di stimolo a coloro che guidano l'Italia (Radio Vaticana)


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Benedetto XVI ricorda Alcide De Gasperi: fu un modello di fede e di coscienza morale, sia di stimolo a coloro che guidano l'Italia

“Dirittura morale”, "fede salda" e “autonomia nelle scelte politiche”. Sono queste le qualità auspicabili in un uomo di Stato che si professi cristiano: qualità che incarnò appieno Alcide De Gasperi.
Lo ha affermato questa mattina Benedetto XVI, che ha ricevuto stamattina in udienza, nella Sala dei Papi in Vaticano, i membri della Fondazione intitolata al grande statista scomparso nel 1954. Il servizio di Alessandro De Carolis:

Si spense il 19 agosto di 55 anni fa mormorando per tre volte il nome di Gesù. Ma i valori cristiani che ispirarono sempre la sua azione politica non furono una bandiera innalzata per fini propagandistici, bensì un limpido orientamento interiore al quale “resterà fedele sino alla morte, anche a costo di sacrifici personali”. E’ un ritratto ammirato e rispettoso quello che Benedetto XVI ha tracciato di Alcide De Gasperi al cospetto, fra gli altri, della figlia, Maria Romana, e del senatore a vita, Giulio Andreotti, che dello statista trentino fu per anni collaboratore. Dotato di “fede salda” e di fine “sensibilità religiosa - ha detto il Papa ricordandone alcuni passaggi biografici - De Gasperi fu colui che “difese la libertà e la democrazia” in Italia, guidando la ricostruzione di un Paese che si lasciava alle spalle il fascismo e le macerie del secondo conflitto mondiale:

“Formato alla scuola del Vangelo, De Gasperi fu capace di tradurre in atti concreti e coerenti la fede che professava. Spiritualità e politica furono in effetti due dimensioni che convissero nella sua persona e ne caratterizzarono l’impegno sociale e spirituale”.
Le “radici di tale solida testimonianza evangelica”, ha proseguito Benedetto XVI, sono il frutto della sua formazione umana e spirituale, alimentata negli anni dal “largo spazio” che il primo presidente del Consiglio della Repubblica italiana diede alla preghiera e al rapporto con Dio, anche nei momenti “più caotici” della sua vita:

“Cari amici, mi piacerebbe soffermarmi ancor più su questo personaggio che ha onorato la Chiesa e l’Italia, ma mi limito a evidenziarne la riconosciuta dirittura morale, basata su un’indiscussa fedeltà ai valori umani e cristiani, come pure la serena coscienza morale che lo guidò nelle scelte della politica”.
L’essere un uomo di fede, ha riconosciuto il Papa, non condizionò l’idea di De Gasperi di un agire sociale e politico che non fosse solamente un esercizio di fede e di virtù. “Conviene creare ed alimentare - dichiarò in un suo discorso - uno strumento adatto ai tempi (…) che abbia (…) una responsabilità autonoma, una fattura e una gestione democratica”. Certo, ha constatato il Pontefice, “in qualche momento non mancarono difficoltà e, forse, anche incomprensioni da parte del mondo ecclesiastico, ma De Gasperi non conobbe tentennamenti nella sua adesione alla Chiesa”:
“Docile ed obbediente alla Chiesa, fu dunque autonomo e responsabile nelle sue scelte politiche, senza servirsi della Chiesa per fini politici e senza mai scendere a compromessi con la sua retta coscienza. Al tramonto dei suoi giorni potrà dire: ‘Ho fatto tutto ciò che era in mio potere, la mia coscienza è in pace’”.

Di fronte a colui che ha definito uno “statista di fama internazionale che con la sua azione politica ha reso servizio alla Chiesa, all’Italia e all’Europa”, Benedetto XVI ha concluso indicando De Gasperi come modello all’attuale classe politica:

“Il ricordo della sua esperienza di governo e della sua testimonianza cristiana siano incoraggiamento e stimolo per coloro che oggi reggono le sorti dell’Italia e degli altri popoli, specialmente per quanti si ispirano al Vangelo”.

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