sabato 29 agosto 2009

Di Giacomo: «La cerimonia a L’Aquila doveva essere monastica e democratica. Invece... » (Palieri)

Clicca qui per leggere l'intervista segnalataci dalla nostra Alessia.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

La tomba Papa del gran rifiuto e' finita sotto le macerie.
Francesco

alberto ha detto...

niente raffaella. Non riesco a scaricare l'articolo di Di Giacomo, forse interessante anche dal punto di vista tecnico legale.
Dubito che i prossimi giorni riesca (forse bisogna abbonarsi).
Se riesco te lo segnalo. Il link (monco) e' qui:
http://edicola.ilsecoloxix.it/Secolo_notizia01OK.asp?IDNotizia=744113&IDCategoria=581

"Il nodo nascostoche indeboliscela chiesa italiana
l'analisi


PROVIAMO, per una volta, a non girare la frittata. Il vocìo sulle presunte disavventure giudiziarie di Dino Boffo, direttore di L'Avvenire, risalgono a circa due anni fa. Si è favoleggiato a lungo sul decreto penale presidenziale che avrebbe chiuso, prima ancora che il giudice rimettesse la querela alla sezione istruttoria, secondo una prassi prevista dall'ordinamento penale italiano. Funziona così: al momento della notifica dell'avvenuta querela, ci si dichiara colpevoli e il presidente del tribunale chiude la vicenda con un decreto che tramuta la pena in sanzione pecuniaria ed evita la menzione sul casellario giudiziario.
segue >> 3

Marina ha detto...

Sono perfettamente daccordo! Il plateau royal di scampi e spigole non era proprio il piatto giusto, né per la ricorrenza, né per per ciò che a L'Aquila si vive da qualche mese. Non ci lamentiamo poi se molte persone si allontanano dalla Chiesa! Quale messaggio ricevono dai nostri ecclesiastici? Non si può predicare bene e razzolare male!
Non si è di certo credibili!
Come cristiana praticante, come donna di fede, sono molto rattristata da tutto ciò...Io cerco sempre di difendere la Chiesa da chi la attacca in continuazione ma purtroppo questi comportamenti non sono giustificabili e difendibili.
Preghiamo amici, preghiamo!

euge ha detto...

Marina, anche io come te sono non solo avvilita e rattristata ma, mi limito a dire incavolata; userei volentieri un altro termine ma, non voglio mancare di rispetto a chi dirige questo blog ed a tutti i nostri amici.
Purtroppo, temo che stando così le cose la chiesa sia indifendibile a meno che i nostri " ecclesiastici" si mettano in testa di non essere uomini di potere ma pastori di anime cosa che credo abbiano irrimediabilmente dimenticato. Ovviamente, non parlo solo delle alte sfere ma, anche, dei semplici preti che, sempre di più assomigliano a dei manager con degli orari di lavoro simili a quelli di chi lavora negli uffici. Tutto, questo il nostro amato Pontefice lo sa ed ecco l'indizione dell'anno sacerdotale per riscoprire ciò che deve essere una missione e non un semplice lavoro; i riferimenti e la celebrazione per l'anniversario del curato D'Ars ma, francamente quale sacerdote oggi, si chiuderebbe ore ed ore nel confessionale? Visto che da molto tempo ormai la confessione è diventata una opzione? Che cosa è diventata nel corso degli ultimi anni la nostra chiesa?
Mi si stringe il cuore sapere il nostro Pontefice vedere assistere a tutto questo inesorabile declino lui che alla chiesa quella vera quella fondata da Cristo ha ddedicato e dedica la sua vita.

Marina ha detto...

Caro Euge, dobbiamo pregare molto perché lo Spirito santo susciti anche in questa nostra epoca figure di santi che sappiano tenere alto il nome della Chiesa.
Pensa a quello che era la Chiesa del medioevo; eppure Essa si è retta grazie a figure come san Francesco...pensa alla Chiesa del 17^secolo; Essa si è retta grazie a figure come san Filippo neri, santa Teresa d'Avila....
Quali saranno i santi di questo tempo? Ognuno di noi può e deve essere santo!
Buona domenica!