lunedì 31 agosto 2009

Riflessioni di Salvatore Izzo per il blog sulle odiose vicende di questi giorni


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Riceviamo e con grandissimo piacere e tanta gratitudine pubblichiamo queste riflessioni di Salvatore Izzo scritte per il blog.
Ringraziamo con tutto il cuore il dottor Izzo per il regalo che ci fa
.
R.

Cara Raffaella, ti chiedo ospitalita' per alcune riflessioni sulle odiose vicende di questi giorni.

1) La documentazione in possesso del Giornale sul direttore di Avvenire Dino Boffo e' la stessa che circola da mesi: un certificato del casellario giudiziale che attesta l'oblazione di un'ammenda e un foglio non intestato e non firmato che contiene accuse infamanti. Se avessero altri ''documenti'', a cominciare dagli atti relativi all'ammenda, a questo punto li avrebbero pubblicati.

2) Come ha spiegato in una lettera aperta il vescovo di Como, mons. Diego Coletti, la decisone di pagare un'ammenda non e' un'ammissione di responsabilta', ma puo' essere espressione della volonta' di non trascinare una lite giudiziaria che puo' avere risvolti dolorosi per altre persone in qualche modo coinvolte.

3) Le stesse informazioni contenute nel certificato erano state a suo tempo pubblicate da Panorama, e dunque erano di pubblico dominio. E' presumibile che il direttore Boffo abbia in quell'occasione dato ampie spiegazioni alla Cei su quanto era accaduto. E che, a sua volta, la Cei stessa ne abbia informato la Segreteria di Stato.

4) Il direttore Feltri sostiene di non aver informato Berlusconi sulla sua iniziativa di screditare Dino Boffo e comunque da Palazzo Chigi non sarebbero potute uscire quelle fotocopie gia' in circolazione. Il Corriere afferma infatti che il dossier era stato inviato a un gran numero di vescovi italiani, mentre non sembra credibile l'ipotesi ventilata ieri da Repubblica di una velina dei servizi, in quanto e' difficile che da questi ambienti possano partire centinaia di lettere anonime destinate a presuli.
Si potrebbe trattare invece di una campagna ''anti-boffo'' orchestrata da qualcuno che non aveva altro a disposizione che il certificato giudiziale, un pc con stampante, buste e francobolli.

5) Le critiche mosse da Boffo al premier - peraltro molto equilibrate, anche se ''forzate'' da altri organi di stampa - sono successive all'avvio di tale campagna e dunque si e' stabilita una singolare sinergia tra chi vuole scrditare il direttore di Avvenire per ragioni sue e la spregiudicata strategia - chiamamiamola cosi' - del nuovo direttore del Giornale in difesa del premier.

6) Non e' affatto una novita' il fatto che la Santa Sede e l'Osservatore Romano abbiano mantenuto un atteggiamento piu' moderato rispetto alla Cei e a Avvenire riguardo alle vicende personali del premier, come siega oggi il prof. Giovanni Maria Vian al Corriere. Era gia' accaduto ai tempi del Governo Prodi, ad esempio, quando alcuni ministri erano stati presenti al Gay pride di piazza San Giovanni mentre venivano lanciate accuse infamanti al Papa e al suo segretario, e il giorno dopo Benedetto XVI ebbe un cordiale colloquio con il premier nel Sacro convento di Assisi. Per non parlare della presenza di Prodi e della Bindi a una messa celebrata dal card. Bertone all'Ardeatino, per testimoniare che non c'erano screzi tra Santa Sede e ''cattolici adulti'' nonostante la Cei avesse condannato con una nota la proposta dei Dico (firmata dalla stessa Bindi) e appoggiato apertamente l'astensione al referendum sulla legge 40. Semplicemente la Santa Sede cerca di non entrare in questioni che sono demandate all'Episcopato (che tuttavia agisce consultandosi con la Segreteria di Stato). Non e' ipocrisia ma semplice rispetto dei ruoli, un po' come avviene - ma e' un esempio improprio - tra Quirinale e Governo.

7) Chi ne esce veramente male da questa vicenda e' la credibilita' dei giornalisti, a cominciare da Feltri e dai suoi collaboratori, ma non solo.
Repubblica e altri quotidiani si sono esercitati, ad esempio, nella ricerca dei mandanti e degli scopi dell'attacco, dimenticando che i fatti sono fatti e le deduzioni sono ipotesi. E' lecito scriverne, ma deve essere chiaro ai lettori che si tratta di scenari tutti da dimostrare: fanta-politica, fanta-vaticano e, contraddizione assoluta, fanta-cronaca.

8) Un'altra considerazione riguarda poi l'attendibilita' che i giornali confericono agli atti giudiziari. Non entro nella vicenda particolare perche' non la conosco, ma il fatto che sul sito del Giornale sia comparsa l'anastatica di un certificato del casellario giudiziario - pomposamente presentata con lo strillo ''Ecco le carte'', mentre non aggiunge nulla a quanto era da tempo di pubblico dominio - dimostra che si vuole attribuire alle carte bollate un valore che non tutti gli atti ovviamente hanno. Intendo dire che se io querelo qualcuno, l'atto di citazione riporta la mia tesi, non necessariamente la verita'. E lo stesso vale per i verbali degli interrogatori - l'imputato tende a difendersi, i testimoni possono sbagliare o addirittura mentire, basti pensare alle ''rivelazioni'' della Mainardi sul caso Orlandi - e per molti altri materiali istruttori. E certamente anche per un'ammenda che magari si accetta di pagare allo scopo di evitare seccature. A partire da quegli atti un giornalista dovrebbe scavare, interrogarsi sull'attendibilita' di quanto vi e' riportato e ben chiarire le distinzioni tra fatti, ipotesi e commenti. La stampa ha il dovere di analizzare criticamente anche le sentenze, figuriamoci le ammende, senza per questo mancare di rispetto ai giudici: il nostro ruolo e' quello di favorire il controllo dei cittadini sui poteri, per tutelare i deboli. E Dio sa quanto ce ne e' bisogno, basta pensare al caso di Eluana. Il guaio, e questa odiosa vicenda lo dimostra, e' che le regole essenziali della professione sono state dimenticate in molte redazioni. Ma non ad Avvenire. Per questo mi auguro - anche se posso capire la sua amarezza - che il direttore Boffo continui nel suo servizio. Riconfermandogli la fiducia il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, certamente, ha agito conoscendo sia la vicenda che ha portato all'ammenda sia il pensiero della Santa Sede in merito.

Grazie per l'ospitalita'

Salvatore Izzo

26 commenti:

massimo ha detto...

grazie per questo contributo,sarebbe da spedire a tutte le redazioni,e mi chiedo dove ha studiato Izzo?gli altri no vero ?
o è questione di persona?
mi sà di sì,e allora mi giunge di nuovo lo sconforto........

Anonimo ha detto...

Queste "notizie" su Boffo hanno cominciato a circolare molto prima delle critiche di Boffo contro Berlusconi. Sono quando la vicenda viene coinvolta nello scontro tra pro- e contro Berlusconi, qualcuno se ne interessa. Ma non potrebbe essere che qualcuno da tempo cerca di denunciare la situazione ma finora aveva solo incontrato muri?

laura ha detto...

grazie per il chiarimento. Forse, inizio a capire qualcosa

SERAPHICUS ha detto...

“Il guaio, e questa odiosa vicenda lo dimostra, e’ che le regole essenziali della professione sono state dimenticate in molte redazioni.”

Giusto. E qui comincia l’attuale “caso”. Ma la stessa cosa l’abbiamo potuta vedere in tante altre occasioni, occasioni che per esempio riguardavano lo stesso Pontefice. Ricordo solo la stupida questione “AIDS e Papa” sollevata durante il volo di Benedetto XVI. in Africa.

Dunque: è tutto giusto. Izzo da il primo piccolo riassunto obiettivo dei fatti avvenuti. Certamente lascia più che perplesso che una cosa nota da tempo (la “velina”, la fotocopia di atti giudiziari ecc) che a suo tempo non suscitò un grande interesse, proprio ora venga usata per causare/inscenare una guerra politica tra chiesa e governo. Le motivazioni sono abbastanza chiare, direi. Chi si è contraddistinto in positivo è la Santa Sede (anche se non posso non avere qualche dubbio che riguarda la “cena disdetta”.)

Premesso ciò: non credo che basti stringere i denti, perché troppo è troppo poco chiaro. Sono fermamente convinto che – oltre a dichiarazioni di solidarietà – solo la trasparenza assoluta possa portare avanti un discorso complesso e anche rischioso.

Vorrei ricordare ciò che ha scritto un lettore e che mi sembra essere degno di nota: (http://paparatzinger2-blograffaella.blogspot.com/2009/08/che-cosa-sappiamo-o-non-sappiamo-del.html):

“avanzo qualche possibile spiegazione giuridica. E' stata pubblicata la "fedina penale", ossia il certificato del casellario, da cui risulta semplicemente che c'è stato un decreto penale di condanna, la pena (ammenda) e il pagamento della stessa.

Ora, il decreto penale è un provvedimento del GIP (giudice per le indagini preliminari) che nei reati minori irroga la pena (ridotta della metà) con decreto, senza processo e senza nemmeno sentire l'imputato. Il quale può, entro 15 giorni, fare opposizione e allora si apre il regolare processo, oppure chiedere il patteggiamento oppure ora, per le sole contravvenzioni (come in questo caso), l'oblazione, che evita di 'spocarsi la fedina'.

In altri termini, col decreto penale il GIP ti propone: se ci eviti la fatica del processo, ti becchi la pena dimezzata. E così è stato, nel caso presente nessuno ha fatto opposizione.

Tuttavia nel decreto penale dev'essere precisato il capo di imputazione, ossia il fatto che costituisce il reato; inoltre per arrivare al decreto penale, devono essere state compiute indagini da cui risulti la fondatezza dell'accusa (ad es., nel caso, i tabulati telefonici). A meno che Feltri sia stato così avventato da aver utilizzato materiale di dubbia autenticità, vien da pensare che abbia in mano il decreto, gli atti di indagine svolti dalla polizia giudiziaria allorché ha accertato i fatti, nonché la querela della persona offesa, e simili: atti tutti che si devono trovare nel fascicolo, archiviato, conclusosi col decreto penale in discorso.

Insomma: la questione sembra sufficientemente chiara, viste anche le non smentite dell'interessato. Il quale non può quindi invocare la presunzione costituzionale di innocenza, dato che la condanna è passata in giudicato. Poi, l'errore giudiziario è sempre possibile; ma se l'asserita verità è che voleva coprire un ragazzo in difficoltà con la droga, beh... questo sarebbe assai stupido: un tossicodipendente se ne frega di una ulteriore condanna bagatellare come quella, mentre Boffo aveva tutto l'interesse, se avesse avuto elementi, per difendersi fino in Cassazione. Ma il ragazzo è morto di overdose, quindi non può smentire e, chi vuole, può far finta di credere che era lui il reo, così come può credere che Berlusconi è di costumi castigati...”

Gonzalo ha detto...

Finalmente.
Grazie Salvatore.

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella, grazie di questo tassello.
Le riflessioni di Salvatore Izzo sono pertinenti, lucide e senza acredine...
forse, questo insegna, che non tutti gli interventi sono sempre da proporre sul blog.
Quelli di Alberto Giannino non sono sereni. Mi ricordo di come trattò in tv il caso, drammatico e penoso, di Padre Fedele, lo definì "indifendibile". Tanto che il moderatore lo riprese. Una rigidità inopportuna che non faceva il bene di nessuno, quando tra l'altro gli accertamenti su Padre Fedele erano ancora in corso d'opera. Chiarezza nel chiamare le cose per nome si, ma linciaggio proprio no. Neanche verso chi ha sbagliato, magari anche pesantemente. Non solo non è cristiano... non è umano.
Comunque grazie.

Francesco

Raffaella ha detto...

Ciao Francesco, ho cercato di dare voce a tutte le campane proprio perche' la faccenda e' poco chiara.
Lo schema di Salvatore Izzo presenta i fatti ed e' molto obiettivo.
Sono rari gli interventi di questo livello.
Dal polverone ciascuno ha tratto le sue conclusioni.
Per questo secondo me era importante elencare tutte le fonti, anche le meno obiettive.
R.

mariateresa ha detto...

grazie per questo contributo di Izzo.Ne sentivo il bisogno.
Spero che comunque ci si attrezzi per i giorni prossimi venturi che non saranno fulgidi.
Rimango ancora stupita dalla voglia di menare le mani che ho riscontrato sulla rete.Da parte di molti.Una cosa è certa: istintivamente appena saltano fuori vicende di questo tipo , la versione più maligna è quella che si impone, come se si preferisse così.
E' un mistero per me.

francesco ha detto...

condivido appieno le osservazioni di Izzo...
conoscendo il dott. Boffo personalmente non avevo dubbi...

SERAPHICUS ha detto...

@ mariateresa:

Il mezzo contro ogni malignità: la trasparenza. Finché manca la trasparenza, tutto è possibile, e le forze infernali possono fare ciò che vogliono. Tanto: possono contare sul fascino del male.

Anch'io temo che questo sia solo un inizio. La parola fine: non sarà scritto per molto tempo.

E' altamente preoccupante che a causa di questo letamaio un evento straordinario come il meeting di Rimini è stato subito accantonato e dimenticato. Dunque: attrezziamoci. Tutti.

E non dimenticare: la trasparenza! Ella è la veste della verità.

Anonimo ha detto...

L'intervento di Izzo è stato molto interessante perchè,caso forse unico,si è attenuto strettamente ai fatti.
Alla luce di questa situazione credo che forse bisogna rivalutare tutta la questione.

Il problema fondamentale è:

-da dove viene la presunta informativa,rivelatasi un semplice pezzo di carta stampato?
-qual'è la sua attendibilità?

A queste domande Boffo dovrebbe rispondere.
Tuttavia nemmeno possiamo dare per provate le accuse in esso riportate(anzi...).


Antonio

livia ha detto...

resta il fatto che boffo è stato condannato via patteggiamento.
spieghi le ragioni che lo hanno indotto a fare tale scelta.
in ogni caso secondo me si deve dimettere per il bene della chiesa.

Anonimo ha detto...

Raffaella,

ti segnalo questo articolo (link1) (link2)

La ricostruzione dei fatti, anche se poco delicata, è terribilmente realistica.

Sconsigliato alle persone troppo colombe e troppo poco serpi...

azzeccagarbugli ha detto...

A volte mi rammarico che questo blog, nato soprattutto per diffondere senza fronzoli il magistero chiaro e cristallino di Papa Benedetto XVI, sia poi così spesso costretto a occuparsi del fango e del letame che a palettate viene distribuito sui media, ma è anche vero che non siamo fatti per girare al largo dalle situazioni spiacevoli e quindi bisogna pur “sporcarsi” le mani. Quindi ringrazio Lella e chi collabora con lei per l’enorme sforzo di completezza nell’informazione e prudenza nel commento, prudenza che non fa rima con reticenza, ma piuttosto si accompagna alla saggezza e al discernimento.
Allo stesso modo ringrazio il dottor Izzo per queste riflessioni che sono, a mio giudizio, molto equilibrate, anche se non credo si possa paragonare un certificato del casellario giudiziario a un atto di citazione o di denuncia-querela, perché il primo proviene da un Ufficio Giudiziario, organo, fino a prova contraria, imparziale, mentre gli altri due sono, per definizione, atti di parte, per se stessi portatori di interessi unilaterali e di tesi unilateralmente esposte, destinati a inquadrarsi nel contesto del contraddittorio e ad essere sottoposti al vaglio dell’Autorità Giudiziaria competente. E se è vero che è stato ritenuto dalla giurisprudenza che né un decreto penale non opposto, né una sentenza di “patteggiamento” possano essere equiparate, se non nei casi strettamente previsti, ad una pronuncia di condanna, s’impone l’interrogativo, come questione soprattutto morale, dell’opportunità di aver lasciato la direzione del quotidiano dei vescovi italiani in mano a una persona che comunque ha dovuto fare i conti con la giustizia, anche per un discorso di credibilità futura.
Senza voler essere forcaioli a tutti i costi, indubbiamente una riflessione va fatta e, in questo, l’opinione di ciascuno di noi può essere aiutata e sollevata solo da comportamenti chiari e inequivocabili che provengano dagli interessati. Il dubbio può essere più dannoso dell’errore in sé commesso in passato
Quella che, invece, viene chiamata “informativa”, se non ha intestazione né sottoscrizione non può nemmeno essere considerata un atto giudiziario in senso proprio ed è chi intende utilizzarla a doverne dimostrare la veridicità e la provenienza, se vogliamo tener presente il principio processuale per cui onus probandi incumbit ei qui dicit. Questo mi sembra, al momento, lo stato delle carte, bollate e non; forse altre ne seguiranno, e allora sarà più facile farsi un quadro completo della situazione, per ora mi pare arduo, anche perché non so dove, da parte di alcuni, finisca il desiderio di verità e inizi il giustizialismo.
Di macchinazioni dei servizi segreti, trame intessute da qualche mastermind dentro e fuori il Vaticano e simili dietrologie non ho né le conoscenze né i mezzi per ipotizzare alcunché, per cui le lascio, appunto, alla fanta-cronaca, in attesa di conferme o di smentite.
Buona giornata a tutto il blog

Anonimo ha detto...

Per LIVIA:

Sulla condanna non ci sono dubbi.
Però non facciamo gli ipocriti.

Quale è la cosa che rende qst storia imbarazzante?
Certamente il fatto che il direttore del quotidiano della Cei sia(FORSE) "un noto omosessuale già attenzionato dalla Polizia".

Qst affermazione però non è contenuta nel casellario giudiziale ma in un semplice foglio di provenienza ignota di cui sarà almeno legittimo dubitare.

Antonio

livia ha detto...

ma boffo non ha smentito la faccenda ma ha detto che non ha fatto lui le telefonate.

Anonimo ha detto...

Infatti dovrebbe chiarire e cmq le dimissioni sarebbero un bel gesto di responsabilità.
La cosa che non mi va giù è quella di dover credere incondizionatamente a un foglio che potrei riprodurre anch'io.

Antonio

Anonimo ha detto...

Quoto azzeccagarbugli.

Antonio

gianniz ha detto...

Mi sembra che Izzo, in questo articolo, si sia dato il ruolo del "pompiere! ". Non mi convince!
Condivido invece l'analisi che hai fatto tu, Raffaella, nel tuo post di questa mattina e l'articolo di Romano. E cerco di spiegarmi.
- L’informativa sul caso sa proprio di “patacca” (le pecche procedurali e giuridiche si sprecano davvero), una patacca, per di più, anonima, come il 99,9% di tutte le patacche. Giusto cestinarla!
- Il certificato della procura di Terni, invece, è autentico!
E fin qui ci siamo, ma siamo solo agli inizi.
Troppi sono gli aspetti sui quali c’è ancora tutto da chiarire.
- I fatti: quelli reali, riportati nel certificato della procura (che, però, si vorrebbe far sembrare “non reali”) e i fatti supposti (che, al contrario, si vorrebbe far sembrar reali). La realtà, o la supposizione, di questi sembra dipendere dalla narrazione di qualcuno (di cui non ho notizia) che afferma che non è Boffo ad aver molestato questa famosa signora, ma è Boffo che ha patteggiato. Ne consegue, a mio modesto parere, che Boffo o è un eroe o è uno stupido! Mi piacerebbe capire se l'uno o l'altro!
- La difesa che Boffo ha fatto di sé stesso. Definirla “evanescente” è misericordioso! Su Avvenire di ieri Boffo sembra preannunciare azioni legali. Lo spero perché per ora è Feltri che sembra avere ragione, sui fatti.
- La “viscerale” e non razionale presa di posizione della Cei e di alcuni vescovi. E’ sufficiente secondo voi assicurare la fiducia a Boffo esprimendo, solo, il disgusto per questa faccenda? Metafora: i lupi si stanno ancora leccando i “baffi” dopo aver pappato questo fior fiore di tenere colombe!
- L’azione dei vescovi e della Cei nel passato remoto e prossimo. Mi riferisco al 2004 (quando Boffo ha patteggiato l’ammenda (ed è stato riconfermato alla guida di Avvenire), mi riferisco ad un mese fa (quando i vescovi hanno ricevuto e cestinato il materiale cui ci si riferisce - dopo averlo letto, spero) e mi riferisco ad ora (quando nel bel mezzo del caos si sa, solo, mantenere Boffo al suo posto senza preoccupazione alcuna, pare, per lo sconcerto di quei quattro più quattro fedeli che sperano ancora con e nella Chiesa). Mi piacerebbe molto capire a quale modello organizzativo e comunicativo si è votata la CEI. E’ vero che la Chiesa Italiana, come la chiesa in generale non è una agenzia come le altre, ma c’è solo quello del “martirio” come modello?

Mi fermo qui anche se sono circondato da mille altri perché e da mille altre domande (cui peraltro Romano, nel suo articolo, sembra anticipare possibili risposte).
Due sole domande per tutte :
- chi ha passato questo materiale a Feltri?
- “cui prodest” questo scandalo? “Cui prodest” in questo momento, agosto settembre 2009, alla riapertura delle camere che si trovano davanti l’approvazione di alcune leggi su temi etici (risparmiatemi l’elenco. Tutti li conosciamo e se lo facessi ci crescerebbe più barba di quanta ne è cresciuta finora!)?

Sì, perchè se non ci sforziamo di capire di più, altro che bavaglio ai cattolici e alla Chiesa! Tutti noi abbiamo intelligenza sufficiente per provare a rileggere gli accadimenti di questi ultimi anni. Soffermiamoci in particolare su quelli da gennaio in poi, se vogliamo risparmiare energie. Le riletture e la riflessione sono, sempre, molto istruttive! Buon lavoro!
E... scusate la lunghezza

Anonimo ha detto...

Parole, parole, parole... Se l'infamante accusa di essere un "omosessuale attenzionato" è falsa venga chiaramente smentita, con forza e limpida lealtà. Il resto si risolverà nei tribunali. Questo è il minimo che la CEI deve a tutti i fedeli. "Il vostro parlare sia sì, sì, no, no tutto il resto viene dal maligno"
Sinceramente a questo punto non mi interessa un fico secco di tutte le congetture sui complotti o i colpi bassi di tutta questa gente asservita ai vari giochi di potere. Sia fatta chiarezza.

Antonio ha detto...

Introibo ad altarem Dei...
Non si trova nessuno che reciti il il salmo 42:Iudica me Deus et discerne causam meam de gente non sancta...
e il mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa...

Anonimo ha detto...

Se avete ragione il vs. amato Boffo rimarra' al suo posto per altri 15 anni, altrimenti caris signori trasparenza, avrete torto....

molto probabilmente l'esplosione di tale caso e' l'effetto indiretto della prima pulizia di B XVI e un regolamento di conti fra le varie fazioni intraecclesiali.

massimo ha detto...

voglio esagerare oggi con i post,e dopo avere ringraziato Raffa per il bel servizio del discermimento come giustamene ci è stato ricordato qui sopra vi indico una mia "sensazione",leggete l'omelia domenicale del sublime burattinaio Scalfari di domenica su rep.come ha iniziato? era irritatissimo,e non lo celava,che il telegiornale di rai uno (del sabato credo)era stato introdotto con la notizia dell'intervento di Tremonti al meeting di CL di Rimini,irritatissimo,con boria biliosa e borghese saccnza ha dato dell'ineffabile al direttore di Rai 1 perchè ha dato spazio a Tremonti e non alla contingenza dello scontro giornalistico in corso di cui repubblica sarebbe la prima vittima,non è così,finge,bisogna leggere tra le righe,era irritato perchè si dava spazio al meeting di CL,e poco spazio alla politica che come una dea illuminata sta suggerendo al paese,non gli frega un fico secco di Tremonti ma del fatto che i cattolici ci sono,eccome,e migliaia di giovani sono a Rimini....leggetevi l'articolo di Socci: http://www.antoniosocci.com/2009/08/accadde-a-rimini-ma-nessuno-ve-lha-detto/
leggete,leggete bene.
bisogna riflettere e usare la ragione come insegna Benedetto.stare saldi di nervi.
signori miei cominciamo a guardare i travi che ci circondano e non troppo le nostre pagliuzze.....
e dico un altro paradosso,ma mi si legga tra le righe,per favore: se Boffo non avesse mai pubblicato quelle lettere dei pretini lettori assidui del giornalone scalfarese e non avesse mai risposto e si fosse continuato a occupare dei problemi veri del paese e della chiesa italiana ............
ma !!! adesso è meglio che stia zitto.
zitto,zitto,zitto..........

Pasquale ha detto...

Dispiace che anche Izzo, sia ricorso a sottili ragionamenti, la verità è una Boffo è stato condannato? si o no? se si , come faccio a credere ai pronunciamenti a favore della famiglia!
Che credibilità avranno soprattutto nsui giovani ghli interventi di Bagnasco e dei Vescovi?

Anonimo ha detto...

Mi spiace di non poter concordare, questa volta, con Izzo che apprezzo e stimo.
Hanno ragione azzeccagarbugli, gianniz e massimo.
Bozzo ha abbozzato delle giustificazioni assolutamente insufficienti. Convochi una conferenza stampa, spieghi le sue ragioni oppure si dimetta.
VIttorio

alberto ha detto...

Non mi convincono ne Izzo ne Seraphicus. Sebbene tutte e due, da parti diverse, apportino interessanti contributi.
A Seraphicus vorrei chiedere: il patteggiamento e' un'ammissione di colpa (almeno a livello "giuridico")?
Pero', vorrei segnalargli, le molestie possono essere molte omo ma piu' facilmente eterosessuali.
Nel primo caso si andrebbe contro una nota vaticana per cui gli omosessuali "non sono in grado di rapportarsi correttamente con uomini e donne" e vengono esclusi dal sacerdozio (e a mio modo di vedere sarebbe logico dalla direzione del giornale Vescovile italiano).
Nel secondo caso, sarebbe un peccato veniale, che non comprometterebbe nulla. La Roccella era pro aborti e adesso fa il family day per la Cei....e gli esempi sarebbero lunghissimi.
Feltri non puo' provare che Boffo sia omosessuale (dato che non e' un reato e pare che negli atti non risulti).
Anche se e' morto voglio ricordare che Baget Bozzo pur trovandosi in pratica nella condizione n 1 ha continuato a fare il sacerdote, scriveva su tutti i giornali cattolici, e, ma quello poco conta su quello di Feltri.
Dopodiche' che la chiesa scelga. Ma non mi stupisce che possano esserci piu' metri e piu' misure.
Inoltre non sempre la verita' "empirica" fa un buon servizio: Gesu' Cristo era un eretico e fu giustamente condannato secondo la religione del suo tempo, eppure fu un abominio agli occhi di Dio.