domenica 11 ottobre 2009

Il Papa: «Giovani, il Vangelo in Africa ha bisogno di voi» (Mazza)


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SINODO PER L'AFRICA (4-25 OTTOBRE 2009): LO SPECIALE DEL BLOG

l’incontro

Il Sinodo dei vescovi ieri sera ha vissuto un momento speciale: il Rosario degli universitari nell’Aula Paolo VI.

Benedetto XVI ha affidato loro la sua enciclica sociale e li ha chiamati a essere «cercatori della verità» al servizio dei popoli del Continente

«Giovani, il Vangelo in Africa ha bisogno di voi»

Il Papa alla veglia degli studenti: carità intellettuale per affrontare le sfide della storia

DA ROMA

SALVATORE MAZZA

La nuova evangelizzazione in Africa conta anche sul «generoso impegno» degli studenti universitari «di Roma e dell’Africa». Ai quali ieri sera, al termine della recita del Rosario nell’aula Paolo VI, Benedetto XVI ha chiesto «di essere nella Chiesa e nella società operatori della carità intellettuale, necessaria per affrontare le grandi sfide della storia contemporanea».
La preghiera ha chiuso la veglia mariana Con l’Africa e per l’Africa, organizzata in occasione della seconda Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei vescovi dalla Segreteria generale del Sinodo dei vescovi e dall’Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma. Assieme ai padri sinodali, così, erano presenti gli universitari degli atenei romani e, in collegamento televisivo via satellite, gli studenti di otto metropoli africane: Il Cairo (Egitto), Nairobi (Kenya), Khartoum (Sudan), Johannesburg (Sud Africa), Onitsha (Nigeria), Kinshasa (Repubblica democratica del Congo), Maputo (Mozambico) e Ouagadougou (Burkina Faso).
«Siate nelle università – ha detto loro Ratzinger, sceso nell’aula delle udienze alle 18 per guidare la recita del Rosario – sinceri e appassionati cercatori della verità, costruendo comunità accademiche di alto livello intellettuale, dove è possibile esercitare e godere di quella razionalità aperta e ampia, che apre la strada all’incontro con Dio. Sappiate creare ponti di collaborazione scientifica e culturale tra i diversi atenei, soprattutto con quelli africani». «A voi, cari studenti africani – ha concluso – rivolgo un particolare invito a vivere il tempo dello studio come preparazione a svolgere un servizio di animazione culturale nei vostri Paesi. La nuova evangelizzazione in Africa conta pure sul vostro generoso impegno».
Al termine del discorso, prima della benedizione finale, Benedetto XVI ha consegnato ai rappresentanti dei giovani una copia della sua ultima enciclica Caritas in veritate .
Subito dopo, mentre il Pontefice lasciava la sala, è iniziata la processione che ha portato la grande croce di legno delle Giornate mondiali della gioventù fino alla sede della Lumsa (Libera università Maria Assunta). Ieri mattina, nella decima Congregazione generale del Sinodo africano, sono continuati gli interventi tesi ad approfondire i diversi temi posti all’attenzione dell’Assemblea. In particolare s’è tornato a parlare di dignità degli emigranti, della situazione della donna africana, dello sfruttamento del continente. A spiccare, in particolare, la proposta lanciata dal cardinale Théodore-Adrien Sarr, arcive- scovo di Dakar, sul «doppio appello» che il Sinodo dovrebbe lanciare: «Uno ai governanti africani affinché pensino di più ai loro popoli e non ad arricchirsi », e l’altro a tutti «i potenti delle nazioni estere », soprattutto a quelli «che hanno influito ed influiscono negativamente sui destini dell’Africa» affinché, riconosciuti «i mali che hanno causato all’Africa », si impegnino per il suo sviluppo e per la giustizia.
Venerdì pomeriggio s’era invece parlato del Darfur. Per fare il punto della drammatica situazione Benedetto XVI ha invitato Rudolf Adada (che era stato responsabile della missione congiunta di pace dell’Onu e dell’Unione africana), il quale ha parlato di quella regione come di «una polveriera» dove «tutti sono contro tutti». Nella discussione libera seguita alla relazione, Adada, rispondendo alle domande di quattro padri sinodali, ha detto che in Sudan «tutti hanno bisogno della Chiesa cattolica» che è un «punto di riferimento» nelle questioni di pace, giustizia e riconciliazione.

Copyright Avvenire, 11 ottobre 2009

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