mercoledì 5 novembre 2008

Barack Obama è il nuovo Presidente degli Stati Uniti: gli auguri della Santa Sede e la nota Sir


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BARACK OBAMA: LOMBARDI (SANTA SEDE), “RISPONDA AD ATTESE DI DIRITTO E GIUSTIZIA

Un augurio al nuovo presidente degli Stati Uniti Barak Obama di “rispondere alle attese e alle speranze che si rivolgono verso di lui, servendo efficacemente il diritto e la giustizia”: è l’auspicio di padre Federico Lombardi, portavoce della Sala Stampa vaticana, nella dichiarazione rilasciata questa mattina alla stampa. “Il compito del nuovo presidente Usa – ha detto p. Lombardi - è di immensa e altissima responsabilità non solo per il suo Paese, ma per tutto il mondo, per l’importanza che gli Usa hanno in tutti i campi della scena mondiale”. “Tutti auguriamo al nuovo presidente Obama – ha sottolineato - di potere rispondere alle attese e alle speranze che si rivolgono verso di lui, servendo efficacemente il diritto e la giustizia, trovando le vie adatte per promuovere la pace nel mondo, favorendo la crescita e la dignità delle persone nel rispetto dei valori umani e spirituali essenziali. I credenti pregano che Dio lo illumini e lo assista nella sua grandissima responsabilità”.

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BARAK OBAMA: NOTA SIR

Pubblichiamo la nota sulla affermazione elettorale di Barak Obama, 44° presidente Usa.

Sia pure annunciata dai sondaggi la squillante affermazione che proietta Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti è un evento periodizzante, per gli Stati Uniti, ovviamente, ma non solo, se il presidente Usa è in realtà il punto di riferimento anche della politica internazionale. Per il colore della pelle, per la sua storia, per la sua età, il quarantaquattresimo presidente degli Stati Uniti afferma qualcosa di nuovo, quel cambiamento che è stato al centro della sua campagna elettorale, quell’empatia con un elettorato bisognoso di punti di riferimento e nello stesso tempo di prospettiva, di slancio, che i morsi della crisi hanno posto in primo piano. Il discorso di Obama infatti affonda le sue radici nella tradizione americana, ma ne afferma nello stesso tempo la proiezione in avanti che le cose oggi richiedono. Individuare le forme, i modi, i programmi del cambiamento e del rinnovamento, ma soprattutto dei nuovi investimenti che questa storia accelerata del ventunesimo secolo reclama, sarà l’opera delle prossime settimane, fino al solenne insediamento. E’ la sfida cruciale, per tradurre in realtà, in concrete politiche, quel rilancio, per quel cambiamento in positivo, per quel recupero di slancio e di prospettiva che oggi trasversalmente si richiedono al nuovo inquilino della Casa Bianca. La crisi finanziaria e poi economica che si aggira per l’Occidente e che di fatto interessa tutta l’economia globalizzata è certamente il primo e fondamentale dossier. Si tratta di rilanciare gli Stati Uniti, ma anche di mettere ordine in un mercato finanziario mondiale che, già nel corso degli anni novanta del secolo scorso faceva emergere “bolle” dagli imprevedibili effetti. Si tratta di un problema economico, ma anche ovviamente di un problema sociale: la “middle class” americana e non solo sta combattendo per molti aspetti in questi anni una complessa battaglia per la sopravvivenza. Il mondo globalizzato ha bisogno di un riferimento, ma ha bisogno anche di un tessuto di relazioni: ecco il secondo dossier planetario per il presidente americano, la governance mondiale, le questioni della pace e della sicurezza. Il viaggio in Europa, tra Berlino e Parigi in particolare, ha permesso al nuovo presidente di toccare con mano l’importanza del rapporto con l’Europa, anche nella proiezione verso il Medio Oriente, dalla Terrasanta all’Afghanistan, da sempre il grande perno delle grandi questioni e delle decisioni geo-politiche. L’Iraq e l’Iran, la guerra da finire e il nucleare da gestire rappresentano oggi le emergenze più vistose. Collegata con i temi della pace c’è poi la questione ambientale planetaria, che può essere un importante volano per nuove relazioni geo politiche globali. L’economia, le questioni geo-politiche, dalla pace all’ambiente: il terzo grande dossier planetario è quella “questione antropologica”, che oggi si pone in termini nuovi e stringenti. Le grandi scelte bio-etiche sulle tecnologie applicate alla vita, la tutela e la promozione della vita e della famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna, rappresentano punti fermi fondamentali per misurarsi positivamente con il futuro, da cui non si può deflettere.

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Il blog fa i migliori auguri a Barack Obama per il lavoro di grande responsabilita' che lo aspetta.
Anche in questa circostanza gli Stati Uniti si sono dimostrati un esempio di sfolgorante democrazia.
Mi hanno colpito molto i discorsi di reciproca stima da parte del neo Presidente e di John McCain.
In Italia tutto cio' non sarebbe possibile...siamo ancora ad un livello di immaturita' preoccupante sotto molti punti di vista
.
R.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Il nostro problema, Raffaella, è che da ormai molti anni non abbiamo una classe politica all'altezza, nel senso più ampio del termine. Figuriamoci un Barack Obama al cui carro molti, in queste ore, si stanno pateticamente aggregando. Ti immagini un politico italiano che, vincitore, concludesse il suo primo discorso da presidente con un God Bless you, God bless Italy, per parafrasare Obama?
Mi auguro vivamente che Obama sia in grado di onorare le grandi speranze che ha acceso.
Alessia

mariateresa ha detto...

e vi immaginate un politico italiano che dice come Mc Cain "prima era un avversario, ora è il mio presidente?"?

Anonimo ha detto...

Comunque, non mi piacciono le posizioni di Obama sui temi eticamente sensibili. Per questo motivo, in coerenza con la mia fede cattolica e l'insegnamento dei Papi, non l'avrei mai votato.
Alessia

euge ha detto...

Cara Alessia sono d'accordissimo con te riguardo al fatto che noi in Italia non abbiamo da nessuna parte si giri lo sguardo una classe politica all'altezza della situazione e sicuramente, i nostri politici non sarebbero mai capaci di parole di stima per i rpopri avversari tenendo conto, che la loro specialità è quella di insultarsi a vicenda ad ogni piè sospinto.
Come ho anticipato in un mio precedente post sull'argomento Obama, voglio aspettare a muovere critiche vorrei prima vederlo affrontare i problemi dell'America nel concreto che sono tanti e tutti impegnativi.
Sappiamo tutti che in campagna elettorale si spara di tutto e di più. Aspettiamo e stiamo a vedere.