giovedì 13 novembre 2008

Recensione del libro di José Miguel García "Il protagonista della storia. Nascita e natura del cristianesimo" (Doninelli)


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Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

Ecco le origini del cristianesimo, con molti fatti e senza opinioni

Luca Doninelli

Se dovessimo dire qual è stato «il» problema centrale di tutta la civiltà umana,il fattore di maggior costruzione e, insieme, di maggiore scandalo in tutta la storia, non potremmo che rispondere: Gesù di Nazareth.
La quantità di libri che si pubblicano ogni anno sull’argomento, taluni buoni, altri calunniosi, disonesti e pieni di sicumera pseudoscientifica, dimostra che la ferita è ancora aperta.
E poco importa se la cultura cattolica è in crisi, se le chiese sono semivuote e se spesso le risposte
degli «addetti ai lavori» cattolici agli attacchi di molti risultano deboli: lo scandalo rimane, ed è uno scandalo che riguarda non tanto un aspetto del pensiero cristiano (che so, la bioetica) o la presunta ingerenza della Chiesa negli affari dello Stato laico,bensì lapersona di Gesù, la sua pretesa di essere il Figlio di Dio, la sua morte, la sua risurrezione, la sua vita presente.
Ma i libri belli non mancano.
Uno di questi, frutto di anni di lavoro e al tempo stesso semplice e avvincente, è Il protagonista della storia. Nascita e natura del cristianesimo di José Miguel García (Bur Rizzoli, pagg. 460, euro 11). Se avete letto i libri di Augias, leggete per lo meno anche questo, e fate i dovuti confronti. Non perché quelli siano contrari alla Chiesa, mentre questo è a suo favore, ma per la differenza di stima della storia e del metodo attraverso il quale la conosciamo.
García esamina attentamente tutte le fonti a nostra disposizione sul cristianesimo, a cominciare da quelle pagane e giudaiche.
Passa poi alle fonti cristiane e ai Vangeli, prendendo in esame i passi nei quali sembra annidarsi una contraddizione e mostrando come, perlopiù, tali apparenti incongruenze siano dovute a una traduzione approssimativa dall’originale.
Miracoli, accuse, processo, morte, testimonianze della risurrezione predicazione paolina, prima diffusione del cristianesimo (il libro si ferma al I secolo): i diversi documenti vengono esaminati con un rigore che comunica innanzitutto una grande passione per la realtà dei fatti.
In questa attenzione e passione per la storia e per i fatti c’è, secondo me, più cristianesimo che non nella determinazione ideologica a piegarli alla propria versione (fosse pure la più cristiana del mondo).
Il libro è scritto per credenti e non credenti,non ha scopi apologetici espliciti e intende soprattutto stabilire alcune verità storiche, tra cui quella dell’unità del fatto cristiano.
Il cristianesimo non è un amalgama fra tendenze e dottrine diverse, ma un unico fatto, un’unica realtà, sia pure riverberata nell’infinita varietà dei caratteri e delle culture.

© Copyright Il Giornale, 12 novembre 2008

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