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La fiaccola, che verrà portata da molti nomi noti, accesa a Gerusalemme
Dalla Terra Santa al Vaticano partita la maratona della Pace
di ORAZIO LA ROCCA
Via alla maratona più grande della storia. E' "Correre sulle orme di San Paolo", la corsa iniziata ieri in Terra Santa con l'accensione della fiaccola davanti alla Grotta della Natività di Betlemme e la conclusione della prima tappa a Gerusalemme. Si concluderà il 27 maggio prossimo in Vaticano, davanti a papa Ratzinger, dopo un percorso di circa 1300 chilometri attraverso le città toccate da San Paolo quando, intorno al 56 D. C., arrivò a Roma passando per la Palestina, Turchia, Malta, Grecia, Sicilia, Calabria, Campania e Lazio.
L'iniziativa - voluta da Benedetto XVI per celebrare anche con un evento sportivo l'anno Paolino 2008-2009 indetto per commemorare i duemila anni della nascita di San Paolo - è stata realizzata dalla Fondazione "Giovanni Paolo II per lo sport" presieduta da Edio Costantini. Vi prendono parte - accanto a migliaia di anonimi maratoneti - campioni sportivi di ieri e di oggi, come l'ex campione del Milan Demetrio Albertini, l'azzurro della Pallavolo Andrea Zorzi e la pluricampionessa olimpica Giovanna Trillini, presenti ieri hanno alla Betlemme-Gerusalemme. Tanti altri campioni dello sport saranno i testimonial delle 24 tappe. Tra i nomi previsti, Giovanni Trapattoni, Roberto Mancini, Arrigo Sacchi, Luca Marcheggiani, Patrizio Oliva, Vincenzo D'Amico, Alessandro Altobelli.
"Ma tanti altri personaggi saranno presenti nel corso di tutta la maratona, un evento che vuole essere momento di festa, di sport e di riflessione sulle orme dell'Apostolo delle genti, San Paolo", ha detto questa mattina a Betlemme il presidente della Fondazione "Giovanni Paolo II per lo Sport" Costantini.
Il via della Maratona ha avuto però un imprevisto diplomatico al confine tra Betlemme (città sotto l'Autorità palestinese) e Gerusalemme. Il sindaco di Betlemme Viktor Batarse, esponente di Hamas che stava correndo insieme a tutti gli altri partecipanti, è stato bloccato al check point, il muro che separa Israele e Palestina ed è stato rimandato indietro dalla vigilanza israeliana. La corsa comunque non si è fermata ed i maratoneti hanno potuto percorrere l'intero tratto di circa 11 chilometri che sapara Betlemme da Gerusalemme. Oggi la maratona proseguirà alla volta di Cesarea. Da dove spiccherà il volo per le altre tappe lungo tutto il Mediterraneo.
"E' una corsa simbolica in nome della pace e della fratellanza che - ha spiegato il presidente nazionale del Centro sportivo italiano Massimo Achini - non va fatta con le gambe, ma con il cuore". "Oggi siamo qui per promuovere lo sport e la pace nell'Anno Paolino e siamo i precursori della venuta in Terra Santa del Santo Padre, per cui il nostro messaggio di pace è ancora più forte ed importante", ha spiegato all'inaugurazione della corsa il vescovo Joseph Clemens, segretario del pontificio Consiglio dei laici, l'ente vaticano patrocinatore della maratona, insieme alla Cei, al Coni, al ministero dello Sport, alla Regione Lazio, alla Provincia di Roma e al Comune di Roma.
© Copyright Repubblica online, 23 aprile 2009 consultabile online anche qui.
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