venerdì 22 maggio 2009

Lo psicologo Cantelmi: la Chiesa è in prima linea nel combattere la pedofilia (Sir e Radio Vaticana)


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PEDOFILIA: CANTELMI (PSICOLOGO), LA CHIESA È "L’ISTITUZIONE PIÙ CORAGGIOSA" NEL COMBATTERLA

“La percentuale di pedofilia nell’ambito della vita celibataria e consacrata non è superiore a quella che si trova in altre categorie. La pedofilia è un problema gravissimo ma non strutturale del celibato”.
A volerlo chiarire è Tonino Cantelmi, presidente dell’Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici, interpellato dal Sir sui casi di abusi sessuali emersi in Irlanda.
“C’è quindi – prosegue lo psichiatra - una criminalizzazione della vita celibataria e consacrata che non ha senso”. Altra considerazione dell’esperto è il numero dei casi di pedofilia emersi in Italia in ambito ecclesiastico.
“Parliamo – sottolinea Cantelmi - di 60 casi in Italia su una popolazione di 400 mila persone che hanno fatto una scelta di vita consacrata. E stiamo parlando di 60 casi emersi in dieci anni, dal 2000 al 2009. E’ chiaro che un prete pedofilo scandalizza molto di più rispetto ad altre categorie. Perché il sacerdote è un uomo di Dio, per cui siamo di fronte ad una forte contraddizione.
Ma da qui a dire che è un problema strutturale della Chiesa, mi sembra non solo eccessivo ma anche una falsità colossale”.
Cantelmi ha fatto parte come esperto della Commissione parlamentare per l’infanzia due legislature fa, e fu impegnato in un’indagine sulla pedofilia in Italia.
“Si calcolò – ricorda - che i pedofili in Italia potessero essere circa 100 mila. Il vero problema quindi è la pedofilia, che esiste e va combattuta”.
E la Chiesa? “La Chiesa – risponde - è l’istituzione più coraggiosa al mondo da questo punto di vista. Ha sempre fatto un discorso molto chiaro e molto serio. Non c’è nessuna copertura.
Lo dimostra il fatto che uno dei motivi fondamentali della presenza degli psicologi nei seminari è proprio questa perché quand’anche ci fosse un solo caso, la scelta della Chiesa italiana è quello di intervenire perché i casi non siano solo pochi ma siano pari a zero. C’è quindi un allerta massima. Ormai tutti i seminari italiani hanno aiuti psicologici e soprattutto non c’è nessun tipo di connivenza.
Su questo la scelta è chiarissima. Lo dimostrano i documenti, le operazioni svolte in questi anni, gli interventi. E’ stato anche elaborato un documento vaticano che prevede la presenza degli psicologi nei seminari.
In Italia, non c’è seminario, non c’è casa di formazione e non c’è congregazione che non abbia al suo interno uno psicologo che aiuti a dirimere tutte le possibili situazioni”.

© Copyright Sir

Lo psicologo Cantelmi: la Chiesa è in prima linea nel combattere la pedofilia

“La percentuale di pedofilia nell’ambito della vita celibataria e consacrata non è superiore a quella che si trova in altre categorie.
La pedofilia è un problema gravissimo ma non strutturale del celibato”.
Lo afferma Tonino Cantelmi, presidente dell’Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici, interpellato dal Sir sui casi di abusi sessuali emersi in Irlanda.
“C’è quindi – prosegue lo psichiatra - una criminalizzazione della vita celibataria e consacrata che non ha senso”.
Altra considerazione dell’esperto è il numero dei casi di pedofilia emersi in Italia in ambito ecclesiastico.
“Parliamo – sottolinea Cantelmi - di 60 casi in Italia su una popolazione di 400 mila persone che hanno fatto una scelta di vita consacrata.
E stiamo parlando di 60 casi emersi in dieci anni, dal 2000 al 2009. E’ chiaro che un prete pedofilo scandalizza molto di più rispetto ad altre categorie.
Perché il sacerdote è un uomo di Dio, per cui siamo di fronte ad una forte contraddizione. Ma da qui a dire che è un problema strutturale della Chiesa, mi sembra non solo eccessivo ma anche una falsità colossale”.
Cantelmi ha fatto parte come esperto della Commissione parlamentare per l’infanzia due legislature fa, e fu impegnato in un’indagine sulla pedofilia in Italia. “Si calcolò – ricorda - che i pedofili in Italia potessero essere circa 100 mila. Il vero problema quindi è la pedofilia, che esiste e va combattuta”.
E la Chiesa? “La Chiesa – risponde - è l’istituzione più coraggiosa al mondo da questo punto di vista. Ha sempre fatto un discorso molto chiaro e molto serio. Non c’è nessuna copertura. Lo dimostra il fatto che uno dei motivi fondamentali della presenza degli psicologi nei seminari è proprio questa perché quand’anche ci fosse un solo caso, la scelta della Chiesa italiana è quello di intervenire perché i casi non siano solo pochi ma siano pari a zero. C’è quindi un allerta massima.
Ormai tutti i seminari italiani hanno aiuti psicologici e soprattutto non c’è nessun tipo di connivenza. Su questo la scelta è chiarissima.
Lo dimostrano i documenti, le operazioni svolte in questi anni, gli interventi. E’ stato anche elaborato un documento vaticano che prevede la presenza degli psicologi nei seminari.
In Italia, non c’è seminario, non c’è casa di formazione e non c’è congregazione che non abbia al suo interno uno psicologo che aiuti a dirimere tutte le possibili situazioni”. (R.P.)

© Copyright Radio Vaticana

7 commenti:

Bastardlurker ha detto...

I numeri mi sembrano un po' confusi.

I sacerdoti in Italia sono 40mila non 400mila.

Secondo le cifre date da una fonte non sospetta, Don Fortunato di Noto, tra i sacerdoti il numero di denunciati per pedofilia è 5 volte superiore a quella della popolazione maschile italiana.

E anche sull'atteggiamento concreto della Chiesa mi permetto di dissentire.

Nonostante la riduzione in stato laicale Don Lelio Cantini è tuttora ospite nel Convitto ecclesiastico della diocesi di Firenze.

A Bolzano, dopo la prescrizione, Don Giorgio Carli è tornato a celebrare messa.

Raffaella ha detto...

Don Cantini e' stato punito dalla Chiesa con il massimo della pena dopo che, per la giustizia penale, il reato si e' prescritto.
Don Giorgio Carli e' stato assolto da un tribunale italiano.
R.

Sterfano ha detto...

Non capisco questo continuo arrampicarsi sugli specchi.
Non fanno prima ad ammettere le colpe e cospargersi il capo di cenere, invece di provare a dire "lo fanno anche nelle altre categorie"?

don Marco (sospettoso) ha detto...

Sterfano nessuno si arrampica sugli specchi, si vuole solo chiarire che non è un problema solo della Chiesa, come taluni vogliono far credere. In ambito familiare accade anche di peggio per non parlare dei viaggi a luci rosse. Tutto qui!!
Ma si sa che in Italia basta che ci sia un medico che sbaglia, allora tutti i medici non capiscono niente, idem per gli avvocati, forze dell'ordine ecc. ecc. ecc.
Le responsabilità personali occorre condannare non le istituzioni, e su quelle occorre severità, ma la favoletta degli bambini che aspettano di diventare adulti per poi dire cose avvenute 20 o 30 anni prima la trovo molto strana, sento puzza di bruciato, e non sarebbe la prima volta che si tenta di fare il: muoia Sansone e tutti i Filistei.
Mi sbaglierò, anzi, spero di sbagliare, ma dietro a certe cose si nasconde sempre lo zampino di qualcuno che puntualmente riappare come una bomba ad orologeria.
Ripeto, a scanso di equivoci: chi ha colpa paghi, ...... ma chi ha colpa, eh?! non ndo cojo cojo!!

don Marco (di prima) ha detto...

per l'amico bastardlurker: 400mila hanno scelto la vita consacrata..... non vuol dire preti!!!!! Ci sono i religiosi e monaci che non hanno ricevuto il sacramento dell'ordine e le religiose che per il momento non dicono messa, magari informati meglio prima di fare una critica campata in aria :)

Bastardlurker ha detto...

1)(Don Cantini)
Resta l'incongruenza di aver ridotto allo stato laicale una persona e di continuare ad ospitarlo in un convitto ecclesiastico.

2) (Don Carli)
Prescrizione non significa assoluzione.

La Cassazione ha confermato il risarcimento economico alla parte civile attestando che il reato fu commesso.

Nessuno potrebbe essere condannato a risarcire un danno che non ha provocato.

3) Cito i dati dell'Annuario Statistico della Chiesa tratti dall'articolo "La Chiesa cattolica"
del Cesnur
http://www.cesnur.org/religioni_italia/c/cattolicesimo_02.htm

In Italia (2005) ci sono
514 vescovi
34.080 sacerdoti secolari
18.188 sacerdoti religiosi
i religiosi maschi (non sacerdoti) sono 3.653

Totale religiosi di sesso maschile
56435

Anche aggiungendo le religiose
105.208

Siamo ben lontani da 400mila consacrati.

Raffaella ha detto...

Fosse stato per me, avrei fatto il fagottino e l'avrei buttato fuori dal convitto insieme al prete, ma la Chiesa non puo' predicare la misericordia e poi abbandonare un novantenne in mezzo alla strada.
Il tipo e' stato condannato al massimo della pena prevista dal codice canonico.
La giustizia italiana non e' riuscita a fare altrettanto.
Per quanto riguarda la prescrizione, si tratta di un istituto a tutela dei diritti di tutti i cittadini.
Dicevano i latini:

"Vigilantibus non dormientibus iura succurrunt"

Si denunci, si urli, si pretenda giustizia ma nei tempi previsti dalla legge.
Solo il processo penale accerta i reati, sempre a garanzia dei cittadini.
R.