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Elisa Pinna
LES COMBES (VAL D'AOSTA)
Spavento nelle vacanze di papa Benedetto XVI che, in una brutta caduta nel suo chalet di montagna, si è rotto il polso destro ed ieri si è dovuto sottoporre ad una riduzione della frattura nell'ospedale di Aosta. Intervento di 25 minuti con anestesia locale «perfettamente riuscito»: il pontefice – ha assicurato il chirurgo che lo ha operato – potrà recuperare con un'adeguata riabilitazione il pieno possesso della mano destra e tornare a scrivere e a suonare, senza problemi.
Nel primo pomeriggio intanto, il Papa è riemerso dal suo "venerdì 17", trascorso nel nosocomio del capoluogo aostano, con il polso ingessato, ma con un gran sorriso rassicurante per la piccola folla di giornalisti che lo aspettava. «Tutto bene, santità?» gli è stato urlato in coro dai reporter. E lui ha fatto cenno di sì, guardando il proprio braccio destro e poi ha benedetto con il sinistro, prima di prendere posto nell'auto nera che lo ha riportato a Les Combes , dove – assicurano i suoi collaboratori – proseguirà le vacanza estive.
La dinamica della caduta, o dello scivolata come preferisce definirla il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, non è stata del tutto chiarita. Benedetto XVI si è fratturato il polso in modo «accidentale», durante la notte, mentre si trovava nella sua camera da letto, al primo piano dello chalet di Les Combes. Il suo medico personale, il cardiologo Patrizio Polisca (che lo segue ovunque come un'ombra) e il suo rianimatore, accorsi dalla vicina colonia dei salesiani, si sono allarmati – riferiscono fonti sanitarie – in un primo momento, ma poi hanno capito che non si trattava di un malore.
Tanto che il pontefice ha trascorso il resto della nottata in alta quota, a 1300 metri, e solo in mattinata – dopo aver celebrato la messa e fatto colazione – ha raggiunto l'ospedale di Aosta. Già al suo arrivo, attorno alle 9,45, ha mostrato di sentirsi bene e di essere in buona forma, perché è sceso dalla macchina e ha percorso a piedi, salutando i pochi passanti attoniti, il lungo corridoio d'ingresso.
Gli è stata fatta una radiografia, che ha accertato una frattura multipla del polso destro, e un check up completo, che ha escluso qualsiasi altro problema di salute.
Classificato, per ragioni di privacy, come «paziente ignoto numero 917», Benedetto XVI ha voluto essere trattato come qualsiasi altra persona, ed ha aspettato il suo turno per la sala operatoria, dove nel frattempo veniva eseguito un più urgente intervento su un paziente affetto da peritonite.
Poi è toccato a lui.
«Un paziente tranquillo, sereno, senza un lamento», lo ha descritto il chirurgo, il primario di ortopedia del "Parini" di Aosta, dott. Amedeo Emmanuel Mancini.
Tecnicamente Ratzinger si è sottoposto ad una "riduzione e sintesi" della frattura: il medico ha spiegato ai giornalisti che l'intervento consiste, previa anestesia locale, nel fare due fori, con una sorta di trapano chirurgico, e nell'infilare a "cielo coperto" (ovvero senza aprire con il bisturi) due fili metallici per mettere in trazione la frattura. Dopodiché, il polso di Benedetto XVI è stato fasciato con una ingessatura in vetroresina leggera.
Il tutto è avvenuto, dall'inizio alla fine, con una grande tranquillità da parte dei medici, del Papa, del suo staff. Nessuna agitazione, nessuna preoccupazione, pur trattandosi di un uomo di 82 anni, con problemi di ipertensione ed episodi cardiocircolatori di un certo rilievo nel passato. Padre Lombardi ha fiducia che il Papa proseguirà la sua vacanza a Les Combes. Il punto interrogativo più vicino riguarda l'Angelus di domenica 19, programmato a Romano Canavese, il paesino dove è nato il segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone. Al momento rimane confermato anche se si tratterà di vedere se Benedetto XVI, con un braccio immobilizzato, se la sentirà di affrontare la trasferta, il caldo e il trambusto della pianura piemontese.
© Copyright Gazzetta del sud, 18 luglio 2009
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