giovedì 10 settembre 2009
Benedetto XVI: facciamo silenzio in noi per ascoltare Dio
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Il Papa: "Questo risulta importante oggi pure per noi, anche se non siamo monaci: saper fare silenzio in noi per ascoltare la voce di Dio, cercare, per così dire un “parlatorio” dove Dio parla con noi: Apprendere la Parola di Dio nella preghiera e nella meditazione è la strada della vita" (Catechesi)
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Da mons. Crociata riferimenti al presente
«La Chiesa si mantenga fuori dal chiacchiericcio mediatico»
E papa Benedetto XVI: facciamo silenzio in noi per ascoltare Dio
CITTà DEL VATICANO
È «importante non solo che l'intera Chiesa universale sia unita, ma che in ognuno di noi sia presente l'universalità della Chiesa e che il servizio del singolo sia espressione dell'universalità»: è l'auspicio che papa Benedetto XVI ha consegnato ieri a migliaia di pellegrini, ricordando – durante l'udienza generale in Vaticano – l'insegnamento di San Pier Damiani, monaco e cardinale dell'XI secolo, collocato anche da Dante nel Paradiso della sua Divina Commedia.
Il suo è stato un discorso ispirato ad un ragionamento spirituale e storico, ma per i fedeli italiani le parole del Papa acquistano un sapore di attualità dopo i giorni di passione e disagio vissuti tra la base e tra le gerarchie ecclesiastiche per la vicenda di Dino Boffo, il direttore dimissionario di "Avvenire", attaccato dal "Giornale" per una sua passata vicenda giudiziaria. Sempre riferendosi al grande asceta contemplativo dell'undicesimo secolo, divenuto cardinale per contribuire alla riforma della Chiesa, il Papa ha poi parlato di un altro insegnamento fondamentale di San Pier Damiani: «saper fare silenzio in noi per ascoltare la voce di Dio, cercare, per così dire, un "parlatoio" dove Dio parla con noi». «Apprendere la parola di Dio nella preghiera e nella meditazione è la strada della vita», ha proseguito, esortando i cristiani a perseguire la santità, «senza nessun compromesso con il male».
Con riferimenti espliciti al presente è stato invece il discorso tenuto ieri da mons. Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, il quale, durante un convegno di teologi tenutosi in Puglia, ha esortato la Chiesa a tenersi fuori dal «chiacchiericcio» mediatico. Il presule ha parlato della «necessità» e della «capacità di stare, in maniera significativa ed efficace, dentro il dibattito culturale, non solo accademico, il che sarebbe già una gran cosa, ma anche sociale».
«Certo – ha però subito avvertito mons. Crociata – non nel vortice del chiacchiericcio vuoto e insensato di cui è sempre saturo l'apparato mediatico, ma nei luoghi e nei tempi, sempre da discernere, in cui diventa possibile seminare e far crescere un germe di riflessione o di seria pensosità».
«Non cerchiamo la spettacolarizzazione, né tantomeno una passerella delle vanità – ha chiarito il presule – ma l'offerta di occasioni che aiutino a rientrare in sé stessi».
© Copyright Gazzetta del sud, 10 settembre 2009
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