Cari amici, noto che tutti i vescovi stanno facendo a gara per esprimere solidarieta' al direttore di Avvenire.
Va benissimo, ma d'ora in poi mi aspetto la stessa sollecitudine e lo stesso ardore anche quando si tratta di stringersi intorno al Santo Padre.
In questi quattro anni Benedetto XVI e' stato oggetto di pressioni, offese, denigrazioni, ma la difesa della maggiorparte dei vescovi, salvo lodevoli eccezioni, si e' mostrata molto debole e/o tardiva.
Questo non mi sta e non mi stara' piu' bene d'ora in poi.
Se i vescovi vogliono rispetto devono mostrarsi in perfetta comunione con Benedetto XVI.
E' ancora vivissimo il ricordo di Ratisbona, della Sapienza, del Summorum Pontificum, della remissione della scomunica ai Lefebvriani, del viaggio in Africa e del famoso filmato della BBC.
Ci ricordiamo di quel filmato, vero Eccellenze ed Eminenze?
Furono i blog a dimostrare che il "crimen sollecitationis" fu scritto sotto il Pontificato di Giovanni XXIII ed a tradurne dal latino le parti essenziali.
In quella occasione i vescovi brillarono per assenza, ma ora sappiamo che sanno tirare fuori la voce se necessario.
Li seguiremo da vicino spronandoli ogni volta che si sembrera' che manchino di sollecitudine filiale verso il Papa.
R.
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17 commenti:
Brava Raffaella!!! Ti straquoto.
Sarò dura e se vuoi Raffaella puoi cancellare il mio post! Ma adesso basta! diciamocelo in faccia i sig. ri vescvovi non hanno alcuna intenzione di essere in comunione con Pietro e sempre per lo stesso motivo. Perchè il Papa il quello che fa e che dice è un libro aperto e la stessa cosa cosa non si può dire ad occhi chiusi per taluni.
Dai vescovi non mi aspetto nulla. Il Papa ha dovuto scrivere una lettere per ricevere un minimo di solidarietà è una vergogna!
Questa non è la Chiesa voluta e fondata bda Cristo ma, soltanto una copia di soggetto politico, fatto di correnti avversarie e di nessun sentimentyo cristiano.
Cara Raffaella,
metti i piedi a terra.
Ormai nessuna Conferenza Episcopale, è intenzionata a sposare in "toto" la linea del Papa.
La Chiesa Comunione ha preso ormai il posto della Chiesa vista in chiave verticista, dove all' apice della piramide sta(va) il Magistero del Romano Pontefice (titolo caduto in disuso!).
Prova ne è la disubbidienza troppo silenziosa della CEI riguardo le scelte in materia liturgica di Papa Bendetto XVI.
Scordatelo! Cosa ti aspetti? Che abbiano lo stesso coraggio e la stessa limpidezza?
Quando si tratta di mettersi in mostra, va bene, ma se c'è pericolo, scappano tutti.
AiutiamoLo con la preghiera e le buone opere
I miei piedi sono talmente a terra che continua a denunciare l'anomalia.
R.
Cara Raffaella è ciò che devi continuare a fare. Per anonimo: credo che proprio perchè siamo con i piedi per terra e gli occhi bene aperti ci accorgiamo di questa anomalia che altri danno per scontata.
Per chiarire:
la disubbidienza dei vescovi italiani è silenziosa , ma spietata e severa. Al contrario dei loro colleghi tedechi che escono alla luce, i nostri pastori stanno invece come "colui che semina la zizzania di notte" hanno paura di uscire troppo allo scoperto, ma colpiscono direttamente al cuore del Pontefice senza che ciò sia eclatante si da far alzare poveroni alla carta stampata. Intanto......alle settimane liturgiche fannoe dicono tutto il contrario del pensiero di Benedetto XVI, avendo cura di mettere i "persuasori occulti" nei posti giusti.
Ritengo che il fumo di Satana, abbia avuto il sopravvento ....ma ciò significa che solo"IL RESTO" rimasto fedele si salverà.
piedi per terra sì, ma anche occhi al Cielo, che non vuol dire, come ad alcuni può sembrare, testa fra le nuvole.
proprio per ciò che hai scritto nei tuoi post successivi, è giusto che questa anomalia che non fa onore alla chiesa venga sempre sottolineata.
I sig.ri vescovi pero non dimentichino che chi vuole bene veramente e fa tesoro degli insegnamenti del Pontefrice, non cadrà nella loro rete di astio nei suoi confronti ma, lo sosterrà sempre con la vicinanza spirituale e la preghiera. Già la preghiera un mezzo potente contro la meschinità e la pura cattiveria.
A proposito di testa tra le nuvole...
I sogni, Raffaella, resteranno purtroppo... SOGNI!
Tanti vescovi (e sacerdoti), spero non tutti, si batteranno all'ultimo sangue per difendere il piccolo (e meschino) potere, molto umano, che ritengono di doversi attribuire. La "dottrina" (tranne quella del CVII, ritenuta da loro l'unico “depositum fidei” veramente infallibile e intoccabile), invece, non li tocca più di tanto perchè la ritengono non già Verita', quindi non disponibile, ma LIBERA e di loro proprietà, quasi personale.
E quindi non hanno bisogno di schierarsi su questo tema. Meschinamente, scelgono di dire la loro, senza aspirazione alcuna all'unità, secondo il loro punto di vista, nelle loro diocesi (e parrocchie). Finito!
Il ruolo magisteriale del Papa, per tanti di loro, non esiste più! Quello di “Papa” è diventato un titolo onorifico! Non più, quindi, un Papa, Vicario di Cristo, ma tanti papi quanti sono i vescovi, ognuno di loro vicario dell'uomo (con tutte le sue fragilità). E così, nonostante l'esempio e gli inviti di Papa Benedetto, le disubbidienze in materia di liturgia (specchio della “lex credendi), eloquentemente, si sprecano!
Sono davvero, e sempre di più, confuso e scandalizzato!
Vieni Signore Gesù! Rischiaraci la Via!
D'accordissimo con Raffaella, ma è evidente che viviamo in un mondo all'incontrario, completamente decadente, se ci vuole più coraggio a difendere il Santo Padre che riluce di Verità, invece che un Direttore di giornale che, a torto o a ragione, è finito nel torbido; se si usa tanta prudenza quando si tratta di appoggiare la sana dottrina e i sacrosanti atti di misericordia di Benedetto XVI, e tanto poca quando si tratta di difendere a spada tratta la vita privata del capo della comunicazione dei Vescovi.
Pensiamo come sarebbe chiara e fresca l'aria se, di fronte al duro attacco di Feltri, Boffo avesse subito rassegnato le proprie dimissioni nelle mani della CEI per senso di responsabilità verso la Chiesa, e contestualmente avesse ufficializzato la sua versione dei fatti da cui - se corrisponde a quella finora "filtrata" sui media - emerge come figura esemplare di cattolico perseguitato per causa della giustizia a seguito di un'opera di bene.
A quel punto la CEI avrebbe potuto solidarizzare con Boffo quanto voleva, rifiutarne le dimissioni e contrattaccare Feltri, Il Giornale ecc. da una posizione di forza limpida e trasparente.
A questa limpidezza e trasparenza ci ha abituato il Santo Padre, ad esempio con la sua lettera ai vescovi di tutto il mondo.
Invece sembra che i vescovi non hanno imparato la lezione del Papa e non ne hanno seguito l'esempio, appoggiando Boffo a condurre una difesa non sul merito delle questioni, ma fatta di contrattacco retorico e partigiano e di solidarietà pelose e trasversali che non solo non depongono a suo favore, ma aumentano in molti la diffidenza e un senso di nausea verso la Chiesa.
Ora non ci resta che distinguere nettamente tra Chiesa e CEI, prendendo atto che c'è un abisso tra la luminosità di pensiero e azione del Santo Padre e il caos primordiale delle gerarchie ecclesiali.
sicuramente ascolteranno il vs. ultimatum!!!
Ma certo che lo ascolteranno...hai dei dubbi?
:-)
Raffaella ha un bel protestare ed esigere, le cose resteranno come sono. La ragione della inviperita e furibonda reazione dei vescovi italiani alle rivelazioni su Boffo e' che difendendo Boffo difendono se stessi. Per il Papa invece... silenzio ai tempi di Ratisbona, fronda e ribellione al Summorum Pontificum, appoggio coperto alle critiche nel caso Williamson. Ahime'.
- Rocky
Aggiungo una cosa importante.
Ringraziamo il buon Dio ci ha dato Papa Benedetto XVI per attraversare questi tempi torbidi.
Prescindo completamente dal caso Boffo, di cui in effetti non si sa ancora nulla di certo e che peraltro riguarderebbe una situazione molto meno grave di altre per cui la Chiesa è ed è stata chiamata nel corso della storia antica e moderna a difendersi.
"Da che pulpito viene la predica" si può intendere verso la Chiesa, ma lo potremmo dire ancor più noi con riguardo al mondo che l'accusa, ma questo è un capitolo che apriremo un'altra volta.
In questo Blog abbiamo sempre preso molto sul serio quanto (San) Joseph Ratzinger, da Cardinale prima e da Papa poi, ha denunciato a più riprese sullo stato reale della Chiesa, quindi, benchè addolorati, non siamo troppo sorpresi quando emerge che le istituzioni eccelesiali non brillino di una gran luce evangelica ed anzi talora siano sprofondate dal comportamento di taluni nella più cupa oscurità.
Noi sappiamo che Benedetto XVI non ignora i mali e gli scandali interni della Chiesa, come non li ignorano i vescovi.
Ma mentre Ratzinger accusa e giunge persino ad accusarsi (si veda la famosa IX Stazione della Via Crucis 2005) del male che esiste nella Chiesa e in tal modo si proietta a superarlo in una logica esemplare di pentimento, penitenza e conversione, i vescovi appaiono piuttosto tutti impegnati a nasconderlo, sembrando più preoccupati del giudizio del mondo che non di quello di Dio.
Questo atteggiamento fa sì che il Papa riesca perfettamente a comunicare e incarnare le verità morali, lungi da ogni ipocrita moralismo.
Comune al Papa e ai vescovi (salvo eccezioni) è certamente l'atteggiamento di condannare il peccato e salvare il peccatore.
In questo senso persino l'azione di Papa Benedetto è apparsa talora troppo prudente a chi, - "per la poca fede" e "senza nulla conoscere" e tra costoro mi ci metto anch'io - spaventato dalla cancrena e dal rischio mortale dei tempi (escatologici), si aspetterebbe a volte una maggiore decisione nell'effettuare tagli drastici e amputazioni.
Ma il Santo Padre guarda le cose molto dall'alto, con gli occhi di Dio. La sua opera non è rivolta a qualche persona, ma all'intero corpo della Chiesa, che è il Corpo mistico ferito di Cristo.
In questo senso il Santo Padre ci sta educando tutti a una sintesi di giustizia e misericordia realmente divina.
Dunque la pulizia della Chiesa si sta configurando come una cifra caratteristica della missione di Benedetto XVI, ma in questo impegno di trasparenza e pulizia vediamo il nostro amato Papa molto solo e distante dai suoi confratelli e sottoposti nell'Episcopato.
Tuttavia ci conforta la certezza dell'appoggio amoroso che il Santo Padre gode da parte del Signore e della Madonna, nonchè dei più piccoli della Chiesa militante e dei più grandi della Chiesa trionfante.
Caro Rocky e con questo? Cosa dovremmo fare secondo te? Incrociare le braccia e fare finta di nulla?
E' proprio questo atteggiamento rinunciatario ed appiattito sulla consuetudine perchè tanto non cambia nulla che, anche esponenti di altre religioni si permettono di attaccare non solo la nostra religione ma, anche chi la segue e cioè noi fedeli ed il Papa.
Forse è giunto il momento che i cattolici quelli veri, facciano sentire la loro voce e dimostrino ai signori vescovi, che non tutti sono disposti per far loro piacere, a portare il famoso anello al naso.
E' giusto protestare e far sentire la nostra voce sempre quando ce ne sarà bisogno, contro questo modo di agire dei vescovi; apparteniamo alla chiesa cattolica e quindi pretendiamo che i vescovi si comportino come membri della chiesa cattolica quella vera non quella basata sui poteri e sulla smania di protagonismo.
desidero esprimere il mio grazie per il livello del blog.
grazie Raffa per aver applicato un grande discernimento nella scelta degli articoli.
mi associo al fatto che mi aspetto nel futuro,che i vescovi facciano qudrato e si facciano sentire come in questa occasione quando a essere vilipeso e attaccato dovesse essere il Papa.
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