martedì 1 settembre 2009

Il retroscena: Quella tensione tra la Santa Sede e la Cei (Tornielli)


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Il retroscena
Quella tensione tra la Santa Sede e la Cei


di Andrea Tornielli

La telefonata di solidarietà che il cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone ha fatto al direttore di Avvenire Dino Boffo due giorni fa, manifestandogli la vicinanza sua come pure quella del pontefice, è sembrata suggellare la ferma e indignata reazione del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, quella del suo predecessore, Camillo Ruini, quella dell’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori.
E ha anticipato la dichiarazione pubblica con la quale ieri sera anche il cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi ha manifestato la sua stima a Boffo.
Ma al di là della solidarietà espressa al direttore del quotidiano cattolico, e al di là dello stesso caso discusso in questi giorni, diversi segnali attestano l’emergere di due approcci diversi - quello d’Oltretevere e quello della Cei - come pure l’esistenza di tensioni interne.
Lo dimostrano, senza ombra di dubbio, le parole del direttore dell’Osservatore Romano, Gian Maria Vian, che ieri al Corriere della Sera, dopo avere offerto anch’egli solidarietà a Boffo, ha preso le distanze dal quotidiano della Cei, definendo «esagerato e imprudente» un editoriale di Avvenire nel quale si evocava la Shoah per descrivere il naufragio degli eritrei al largo di Lampedusa. La presa di distanze di Vian dalle ultime uscite del giornale diretto da Boffo, uscite critiche verso il governo, è qualcosa di più di una querelle tra direttori. Vian, scelto dal Papa alla guida del quotidiano d’Oltrevere, è infatti uomo di fiducia del Segretario di Stato.
Sull’Osservatore Romano, il pomeriggio di giovedì scorso, vigilia della festa della Perdonanza all’Aquila, ha pubblicato un’intervista al cardinale Bertone che rappresentava anche una mano tesa al governo. E ancora ieri lo stesso Vian ricordava che i rapporti tra Santa Sede e Italia «sono buoni», anzi «eccellenti»; ed elogiava la responsabilità di Berlusconi nel voler evitare strumentalizzazioni politiche cancellando la sua possibile presenza a Viterbo il prossimo 6 settembre, per la visita del Papa, e poi evitando di presenziare alla Perdonanza.
Santa Sede e Conferenza episcopale cercano di agire all’unisono, ma negli ultimi mesi è indubbio che la Segreteria di Stato avrebbe preferito un approccio più soft e meno interventista sulla politica italiana. L’Osservatore Romano - per una scelta rivendicata con «ottime ragioni» dal suo direttore e attribuibile al suo editore - non ha dedicato una riga alle vicende private che hanno coinvolto il Cavaliere, così come ha tenuto un profilo molto basso sul caso Boffo.
Sullo sfondo di queste divergenze c’è il cambiamento per certi versi epocale, che ha chiuso l’era Ruini, durata più di tre lustri. Per la successione al «cardinal sottile», indiscusso protagonista della vita ecclesiale italiana così come delle sue ricadute politiche, Bertone aveva inizialmente suggerito al Papa di scegliere un vescovo del Sud, non cardinale. Questa proposta era stata vagliata insieme alla candidatura portata avanti da Ruini, che si era indirizzato sul patriarca di Venezia, Angelo Scola. Alla fine si era trovata una soluzione concordata nella scelta di Bagnasco. Il 25 marzo 2007, nel momento in cui Bagnasco assumeva la presidenza della Cei, Bertone gli inviava una lettera rivendicando «la rispettosa guida della Santa Sede, nonché mia personale... per quanto concerne i rapporti con le istituzioni politiche».
Era il segno di un cambiamento, della volontà della Santa Sede di riportare Oltretevere la cabina di regia dei rapporti con la politica. Bagnasco - avvalendosi dell’aiuto di Dino Boffo, che in questi anni è stato ben più di un semplice direttore di testata, e ha contribuito all’elaborazione della strategia culturale e politica della Conferenza episcopale - ha raccolto la non facile eredità ruiniana, ha stabilito un ottimo rapporto personale con Benedetto XVI, ha completato il «rodaggio» nel nuovo incarico, ha gestito il passaggio di consegne tra le vecchia e nuova segreteria (con il cambio tra l’uscente Betori, promosso a Firenze, e l’arrivo di mons. Mariano Crociata). Ma nei rapporti tra la presidenza Cei e la Segreteria di Stato il barometro non segna bel tempo.

© Copyright Il Giornale, 1° settembre 2009 consultabile online anche qui.

Il problema secondo me sta proprio nella confusione fra ruolo della Cei e ruolo della Santa Sede.
Si mettano i puntini sulle "i" in modo che ci sia trasparenza e coerenza.
Questa confusione, questi distinguo, queste continue tensioni, questi giochini di potere, anche certe disubbidienze al Santo Padre, sono uno scandalo per i fedeli
.
R.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Sull'affaire Boffo resta solo da attendere il "chiarimento chiaro" sulle accuse che gli sono piovute sulla testa. Certo che le difese della CEI e la telefonata di Bertone mi fanno pensare che forse qualche montatura ci sia stata (spero). La questione delle diverse "linee" tenute dalla CEI e Oltretevere nei rapporti con il Governo mi pare, invece, la conseguenza di un fatto incontrovertibile: all'interno della Chiesa ci sono due faide. La finiscano i Vescovi di dire che sono equidistanti. Non se ne può più della solita frase "ci sono varie sensibilità", foglia di fico dietro cui nascondere una vera e propria battaglia ecclesiastica che coinvolge vescovi, monsignori, prelati vari, preti di strada, Istituti di teologia, interi ordini. Il Signore doni forza e coraggio al Santo Padre perchè raddrizzi quel timone da troppo tempo in balia delle onde e dei venti.

Anonimo ha detto...

Per troppi anni(20?25?)la Chiesa ha difettato del Timoniere(sempre in viaggio e proteso a curare gli aspetti mediatici),per troppi anni la Chiesa e' stata in mano ad una cricca di Cardinali(Sodano,Ruini e Re)ed ai loro fiancheggiatori(Marini e Givisc,nel ruolo di "badanti").Con Papa Ratzinger la musica ora cambia.Fonti certe mi dicono che il nostro amatissimo Pontefice abbia da tempo una grande ammirazione per Cavour,non per le sue idee massoniche ma per la sua finissima strategia politica:quella del "carciofo"che si mangia foglia dopo foglia.Eugenio

Caterina63 ha detto...

Seppur la linea adottata dall'OR di recente non mi piace affatto a causa dell'assenza di meditazioni e catechesi PER I LETTORI (prima se ne facevano molti di articoli cattolici, oggi si pensa solo alla politica corretta, sic!), occorre riconoscere a Vian un ottima uscita sulla situazione Boffo e sull'IMPRUDENTE E VELOCE risposta della CEI a caldo, senza pensare alle conseguenze...

La CEI è stata imprudente...e ringrazio Tornielli per averlo riportato nell'articolo...e con conrdo con anonimo che sottolinea:

La finiscano i Vescovi di dire che sono equidistanti. Non se ne può più della solita frase "ci sono varie sensibilità"

*****************

e la sensibilità dei cattolici che leggono queste faide dove la mettiamo? la cestiniamo?
l'irreprensibilità richiesta da san Paolo per occupare certe cariche, è ancora una virtù ed una costante nella scelta di coloro che devono parlare per i cattolici?

Se si applicasse quanto richiesto dal santo Padre in termine di SERVIZIO da parte della Gerarchia, ci risparmieremo davvero tanti di quegli INUTILI FARDELLI di cui Cristo ammonisce i Farisei...

Fraternamente CaterinaLD

alberto ha detto...

Secondo me Bagnasco appare imprudente ma non lo è stato.
La velina è stata inviata ai Vescovi...avranno letto e verificato? Io penso di sì.
Sicuramente Bagnasco sapeva che trattavasi di una velina...e quindi se hannop reagito lo hanno fatto perché avevano previamente verificato la attendibilità delle accuse a Boffo.
Eppoi, anche se Boffo fosse tutto quello che si pensa, non è ammissibile accettare che i servitori del padrone si incarichino di cannoneggiare chiunque osi metterne in dubbio la moralità.
Insomma, vi rendete conto o no che confezionare articoli e dossier di tal fatta con la classica allusione all'omosessualità di una persona è cosa tipica del KGB di brezneviana memoria?
Feltri sta a Berlusconi come la Pravda sta a Breznev e dunque difronte a un tale che tutto spara indifesa del padrone....ci si può aspettare che se non si difende Boffo appena ci sarà un altro attrito, la prossima bordata di Feltri colpirà qualcun altro, vere e false che siano le accuse.
Ha ragione Cossiga: come cercare appoggio nei cattolici Belgi, Tedeschi, etc?
Il problema è che la Chiesa si è messa nella posizione di far pubblicare i propri valori a un editore spurio. Insomma Berlusconi ha pubblicato Giussani e Harry Potter...così publicizza la famiglia e la mignottocrazia: questo è il punto...ci sono dettagli minori che anche se veicolati da un contesto informativo che li contraddice, passano come casi limite. Ma la famiglia, oppure la vita nella sua integralità non possono essere dati in mano a una persona che nella storia della sua TV ha veicolato messaggi ortogonali ai suddetti valori. Perché in questo caso l'amalgama diventa imperante e l'accusa di ipocrisia pandemica. Ricordiamo poi che il PDL ha moltissimi massoni che hanno nel DNA l'accoglienza di un sunto di valori cristiani e la negazione sotterranea ma pervicace di altri, questa gente vuole un equilibrio dove la Chiesa possa dire solo alcune cose: e le battaglie sulla vita fanno parte di una politica di fidelizzazione del voto conservatore inaugurata da Reagan in America: solo per questo la Chiesa ha ottenuto spazio...un domani che il blocco sociale sognato dai lor signori non si confermasse, oppure che la funzione di novella DC del PDL si lolgorasse pienamente (come dopo le Europee) i lor signori non avendo nessun vantaggio ed essendo massoni si toglierebbero qualche sassetto dalla scarpa. Ma se son tutti come Feltri, il sassetto diventa una slavina di barbarie.

Antonio ha detto...

C’è tanta confusione che la Chiesa non può permettersi. E c’è confusione perché ancora troppe domande sono rimaste inevase, la prima (e forse l’unica summa): Perché i vescovi hanno voluto ingaggiare e loro malgrado fomentare una vera guerra politica contro il governo? Volevano davvero colpire Berlusconi e il suo governo oppure qualcuno molto in alto nel Vaticano. Mi vien da pensare forse lo stesso Benedetto XVI dal momento che è stato messo in forte difficoltà dai suoi vescovi. Sì, qualcosa non funziona nei Sacri Palazzi, troppi cardinali e vescovi, abituati e cresciuti per trent’anni nell’era permissiva wojtiliana, non approvano l’operato del Papa che vuol rimettere ordine, almeno spero, nelle Sacre Cose della Chiesa. Perché tanto braccio di ferro quasi “feroce” con il governo, che tuttavia garantisce alla Chiesa tutto ciò che è giusto le venga garantito (non sto qui a fare l’elenco come ha fatto Famiglia “cristiana?”) che nessun altro governo le garantirebbe (vedasi le sciagurate scelte del governo Prodi e più attualmente le dichiarazioni di Franceschini che oggi difende la Chiesa come ieri affermava che la Chiesa non aveva alcun diritto d’intromettersi nell’affare “Eluana”. Qualche accenno alle affermazioni del solito Sciortino di Famiglia (ancora “cristiana?”: non dobbiamo essere schiavi dell’otto per mille, della difesa della vita umana e così via: questo è un altro problema interno che la Chiesa deve risolvere. Verrebbe da dire a Sciortino, bene, tieniti il governo di sinistra, ma poi, non Famiglia Cristiana, ma i vescovi stessi non vengano a chiedere appoggi morali e materiali (il vil denaro) ai fedeli che pare tengano a queste cose più di loro. Sì, c’è confusione, perché se è giusto difendere i diritti dei migranti è altrettanto giusto difendere i diritti di chi poi con i migranti deve convivere, sopportando davanti la proprio casa ubriacatezze, prostituzioni, stupri delle mogli e delle figlie etc… (problemi questi che i vescovi non hanno nelle loro Sacre Curie). Sì, penso che i vescovi hanno agito con forte esagerazione ed inopportunismo. Sì, io fedele cristiano, sono deluso e smarrito, comincio a non fidarmi più dei vescovi, e tanti, anche sacerdoti, la pensano così, ed è cosa grave per la compattezza dei cattolici! Ritorno alla domanda di cui sopra e alla risposta che ho proposto. Perché?