giovedì 17 settembre 2009
I giornalisti cattolici aderiscono alla manifestazione per la libertà di informazione. Bene, ma attenzione ai compagni di avventura
Manifestazione per la libertà di stampa, l'Fnsi rimanda la manifestazione. La decisione alla luce dei tragici fatti di Kabul
Su segnalazione della nostra Stefania leggiamo:
COMUNICATO STAMPA UCSI
La Giunta Nazionale dell’UCSI, riunita il 15 settembre a Roma ha prodotto il seguente documento:
I giornalisti della Unione Cattolica Stampa Italiana aderiscono alla manifestazione indetta dalla Federazione della Stampa per la libertà di informazione. Una libertà che ancora esiste ma che è minacciata da alcuni poteri forti presenti sia nell'informazione radiotelevisiva - dove si fatica a trovare voci che non rispondano agli ordini di una scuderia politica - sia nella carta stampata, dove le intenzioni di schieramento e di lobby prevalgono ormai sulla autonomia delle imprese editoriali.
L'UCSI segnala il pericolo che anche nel mondo cattolico, dopo la squallida aggressione che ha portato alle dimissioni il direttore di Avvenire, possano trovare forza le voci di chi preferirebbe una stampa asservita e normalizzata. Sarebbe davvero insensato che, mentre i giovani spostano progressivamente su fonti incontrollate i propri bisogni di informazione, le imprese istituzionali si arroccassero sempre più in una informazione governata dalle veline, da qualunque parte provengano; una informazione, questa sì, davvero farabutta.
UCSI Via In Lucina 16/A – 00186 Roma tel. 06/68802874
Manifestare e' un diritto. Benissimo, quindi, la partecipazione dei giornalisti cattolici ad una protesta che condividono, ma attenzione alla scelta dei compagni di avventura.
Provo un po' di disagio nel constatare che l'UCSI manifestera' con giornali come "Repubblica", "L'Unità" e altre testate politiche.
Preferirei che si aderisse all'iniziativa precisando che, andare in piazza sabato, non implica il matrimonio con le idee laiciste di certi quotidiani.
Ha ragione Valli quando scrive: "Essere disgustati dal Giornale non significa essere sulle posizioni di Repubblica, eppure il sistema dà per scontato che sia così e ti impone questa alternativa".
Si precisi allora a chiare lettere che non ci si sta alleando con Repubblica.
I giornalisti cattolici, a mio avviso, dovrebbero mettere ben in chiaro che dissentono con gli attacchi portati quotidianamente al Papa ed alla Chiesa da parte di alcune testate giornalistiche.
R.
Segnalo anche:
Libera stampa cattolica (Aldo Maria Valli)
In piazza la stampa cattolica (Repubblica)
Che tristezza, la stampa cattolica si inginocchia a Madonna Concita (Il Giornale)
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12 commenti:
sono perfettamente d'accordo con te.
E Valli ha ragione, che la manifestazione non sia un avvallo a Repubblica toccherà dirlo e ridirlo perchè la situazione è questa , se non stai da una parte sei d'ufficio arruolato nell'altra. E' un bel pasticcio.
Bisognerà spiegarsi bene.Ricordo la risposta di Boffo a un lettore che si lamentava delle campagna di Repubblica contro la Chiesa e contro il Pontefice: gli diede il consiglio di non comprare più Repubblica. Non dimentichiamo tutto il buano che è stato scaricato su Avvenire e Boffo medesimo in alcune circostanze. A Repubblica hanno la memoria corta. Meglio rinverdire la memoria.
In questa situazione mezza impazzita e in tutta sincerità credo che aderire alla manifestazione sia una tavanata.
approvo totalmente il pensiero espresso da Raffaella in questa introduzione.mi sento di chiedere ai giornalisti di Avvenire e a tutta la stampa cattolica dei chiari "Distinguo" e di precisare bene la loro presenza di fianco a chi ha fatto della lotta contro il cristianesimo uno scopo professionale e di vita,(lotta che ha prodotto danni assai gravi,in primis una già acettata costante disinformazione e falsificazione costante nell'informazione religiosa,strumento questo primario per mettere in difficoltà i cattolici)me lo dovete,non voglio sentirmi a disagio,avere dei dubbi,andando a comperare le mie due copie di avvenire........
esco e vado in edicola,spero che qualche giornalista cattolico che sicuramente accede al blog batta un colpo.
aspettandomi echi chiari nei prossimi giorni......
ciao massimo
Buongiorno a tutti. Sto con Raffaella e Mariateresa e rilancio. Perchè non organizzare una manifestazione di ex lettori delusi...sai che calca ci verrebbe!!
Hai 1000 volte ragione, Raffa.
La partecipazione a questa manifestazione da parte dei media cattolici mi lascia allibita. Repubblica e Unità, non lo dimentichino i giornalisti di Avvenire, F. Cristiana & Co, sono compagni di viaggio infidi per la loro, più volte dimostrata, acredine contro la Chiesa cattolica. E poi vi è il rischio di avallare una manifestazione che ha contorni nettamente antigovernativi, altro che libertà di stampa (sacrosanta!). La stampa cattolica per essere veramente libera non deve essere schierata, non deve far politica. UCSI poteva trovare altre forme di protesta autonone dal carrozzone repubblica.
Dove sta andando Avvenire? E Famiglia Cristiana, non solo da oggi? La CEI avalla questa partecipazione?
Per una volta mi dichiaro in accordo con Pannella quando dice, sul Riformista di oggi, che ..."i paladini della stampa sono gli stessi che hanno creato questo sistema" ... e li accusa di essere assolutamente funzionali a un sistema antidemocratico.
Alessia
Vedi anche sul Foglio, di P. Rodari: Oggi ruini riunisce la stampa cattolica che va in piazza con repubblica
Alessia
Raffaella è acuta come sempre e ha ragione. Ha ragione anche Renato Farina, che maltratta un po' i giornalisti cattolici ma non senza motivi. Ecco, forse bisognerebbe pensare un po' meno a scendere in piazza e a fare politica dai pulpiti e dai bollettini parrocchiali e un po' di più al Paradiso e all'Inferno. Lamento da tempo che molti settimanali diocesani (e lascio perdere per carità la Famiglia cristiana) si sono purtroppo trasformati in brutte copie dei giornali di partito. In tutti i sensi: anche in quello di essere, ahimè, poco letti. Fanno paginoni sui respingimenti degli immigrati e non mettono una parola che sia una sui discorsi del Santo Padre. Infine, mi pare onestamente errata la lettura dell'Ucsi che l'attacco a Boffo sia stato un attacco alla libera stampa cattolica. Semmai era una vendetta personale. Non mi pare che il ruolo di Avvenire (o di Sat2000) sia mai stato messo in discussione, neppure dal Giornale. Una benedizione fraterna e una preghiera per la figlia di Antonio Socci.
La vera questione, a mio avviso, è che i giornalisti cosiddetti cattolici non amano la chiesa, come pure gli architetti che costruiscono le odierne chiese.
Queste sono tutte lotte che hanno odore di politicismo e di partitismo; molto spesso ai vertici di certi movimnenti sono inseriti nemici della chiesa che approfittano della loro posizione.
Si sono d' accoerdo con Raffa al 100%. Infatti scendere in piazza con giornali di partito come Repubbilica e l' Unità può creare confusione.
Non sarebbe meglio fare una manifestazione autonoma della sola stampa cattolica in altro giorno?
Anche perchè spesso sono prporio i suddetti quotidiani che cercano di bloccare la stampa cattolica...
D'accordo con tutti voi.
Voglio solo sperare che non sia vero che la maggioranza dei giornalisti cattolici non stessero aspettando altro per schierarsi dalla parte che risulterebbe loro più connaturale.
Tragicamente, per ora, il problema ha smesso di porsi. La realtà, nel dolore, ha spazzato via qualsiasi finzione.
Sono d'accordo con tutti voi.
concordo
Sono d'accordo a non confondere le motivazioni. E francamente sono pure allergica alle manifestazioni in piazza perchè sono facilmente strumentalizzabili. Basta uno slogan a rovinare tutto. Vorrei sottolineare - ed è bene ricordarlo a tutti i giornalisti, anche a coloro che personalizzano la manifestazione - che l'inziativa è stata promossa dalla Federazione Nazionale della Stampa e non da una sola testata. Suo l'appello a tutte le forze sociali, sindacali, associative e a tutte le cittadine e i cittadini, affinché senza distinzione di parte o di schieramento, vogliano raccogliere questo invito e partecipare a questa grande iniziativa.. La manifestazione si propone, in primo luogo, di rafforzare e di tutelare i valori racchiusi nell’articolo 21 della Costituzione e il diritto inalienabile di ogni cittadino alla conoscenza, alla informazione completa e plurale e alla comunicazione, che per essere tale non può subire forma alcuna di bavaglio."
Sono realista quanto voi: in piazza il 3 ottobre ci saranno anche molti che quella libertà la mettono spesso in un cassetto, per i propri vantaggi. Ma se quella manifestazione fosse disertata allora davvero ci sarebbe da aver paura.
stefania
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