giovedì 17 settembre 2009
La mission impossible dei tre teologi incaricati di ricucire coi ribelli di Econe (Rodari)
Vedi anche:
MOTU PROPRIO "ECCLESIAE UNITATEM" A PROPOSITO DELLA COMMISSIONE ECCLESIA DEI: LO SPECIALE DEL BLOG
Padre Federico Lombardi in Portogallo: Un tempo favorevole per la comunicazione ecclesiale (Osservatore Romano)
Catechesi dell'udienza generale del 16 settembre 2009: traduzione nelle diverse lingue (da Zenit)
Il mistero dell'Incarnazione nel VII canto del Paradiso. Dante risponde alla domanda di Anselmo (Osservatore Romano)
Una preghiera per Caterina, la figlia di Antonio Socci
Benedetto XVI: si conosce Dio attraverso un'esperienza dello spirito (Zenit)
I testi di Benedetto XVI: le novità in libreria
Disponibile in libreria e online il testo latino ufficiale dell'enciclica "Caritas in veritate" (Agi)
Il Papa sa che i fuochi d’artificio non fanno abbastanza luce (Bruno Mastroianni)
Il secondo volume su San Bonaventura, nell'Opera Omnia del Papa, edita in Germania (Radio Vaticana)
La visita del Papa nella nuova sede della Specola Vaticana a Castel Gandolfo (Radio Vaticana)
Il Papa: "Simeone il Nuovo Teologo insiste sul fatto che la vera conoscenza di Dio non viene dai libri, ma dall’esperienza spirituale, dalla vita spirituale. La conoscenza di Dio nasce da un cammino di purificazione interiore, che ha inizio con la conversione del cuore, grazie alla forza della fede e dell’amore" (Catechesi)
«Modernista» E Ratzinger fu costretto a tagliare la tesi (Vecchi)
Il Papa: Dio non si impara sui libri ma amando e perdonando le offese (Izzo)
Sulla nuova storiografia conciliare soffia l’ispirazione di Benedetto XVI (Roberto de Mattei)
Card. Caffarra: “L’etica è la verità circa il bene dell’uomo”
Mons. Piacenza: "Nessun presbitero annuncia se stesso o proprie idee, né interpretazioni personalistiche o soggettive dell’unico eterno Vangelo. Siamo chiamati a riconoscere la suprema “dignità” di Colui del Quale siamo stati resi portatori e, per conseguenza, a compiere in maniera “degna” tale servizio"
Il Papa: avevo pensato di tornare agli studi dopo la pensione (Izzo)
Presentato il secondo volume delle «Gesammelte Schriften» di Joseph Ratzinger: la prefazione di Benedetto XVI (Pubblicata per la prima volta la tesi integrale sul concetto di Rivelazione e sulla teologia della storia in Bonaventura).
La mission impossible dei tre teologi incaricati di ricucire coi ribelli di Econe
di Paolo Rodari
set 16, 2009 il Foglio
Roma. Oltre al segretario della commissione Ecclesia Dei, monsignor Guido Pozzo, sono tre i teologi che il Papa ha scelto per formare la delegazione vaticana incaricata di condurre il dialogo teologico con i tradizionalisti della fraternità sacerdotale San Pio X che ha sede a Econe.
Un dialogo che inizierà a metà ottobre e che dovrebbe portare – anche se nessuno a oggi sa dire come e soprattutto quando – alla piena comunione degli scismatici fondati da Marcel Lefebvre con Roma.
Benedetto XVI ha scelto i tre sentendo il parere del cardinale William Joseph Levada, prefetto della dottrina della fede e presidente di Ecclesia Dei.
Un compito non facile quello affidato ai tre e a Pozzo: perché “piena comunione” vuol dire sanare tutte quelle questioni dottrinali ancora non chiarite, questioni che, a oggi, non consentono alla fraternità di godere di uno statuto canonico nella Chiesa e ai suoi ministri di esercitare in modo legittimo alcun ministero.
Coi lefebvriani, quando si parla di questioni dottrinali, si pensa principalmente, e legittimamente, a una cosa: all’interpretazione che questi danno del Concilio Vaticano II.
In sostanza, e molto semplificando, la loro lettura dei lavori conciliari è opposta a quella della rottura stigmatizzata da Ratzinger dal discorso del 22 dicembre del 2005 in poi.
Per loro, insomma, il concilio non rappresenta un momento di novità perché di rottura col passato, ma più semplicemente un momento da dimenticare perché non in linea con la Tradizione precedente.
Guido Pozzo, per conto di Levada, dirige Ecclesia Dei con equilibrio e discrezione. Non appartengono al suo gergo, insomma, toni eccessivamente trionfalistici e nemmeno il contrario. E queste caratteristiche sono le medesime che formano la personalità dei tre teologi scelti da Ratzinger: il domenicano svizzero padre Charles Morerod, da poco segretario della commissione teologica internazionale; il gesuita tedesco padre Karl Josef Becker, ex docente di teologia all’università gregoriana; il vicario generale dell’Opus Dei, ovvero lo spagnolo padre Fernando Ocariz Brana. Tre teologi di peso, inclini a leggere il Vaticano II in linea con Ratzinger, e che dovranno confrontarsi con una delegazione, quella lefebvriana, della quale al momento si conosce soltanto il nome di colui che la coordinerà: monsignor Alfonso De Galarreta, uno dei quatto vescovi a cui Benedetto XVI ha tolto la scomunica lo scorso inverno.
Charles Morerod, è decano della facoltà di filosofia all’università San Tommaso d’Aquino, l’Angelico, e scrive sull’edizione francese della rivista Nova et Vetera. Per la dottrina della fede ha dedicato parecchi studi all’anglicanesimo e coi lefebvriani ha rapporti avviati: anche lui, infatti, ha partecipato a degli incontri preliminari con esponenti della fraternità. La sua idea di ecumenismo è precisa e ben spiegata in “Tradition et unité des chrétiens. Le dogme comme condition de possibilité de l’?cuménisme”: i motori dello sforzo ecumenico sono il dogma cattolico e quello dell’infallibilità pontificia.
Karl Josef Becker, ha insegnato teologia sacramentale in Gregoriana.
A lui l’Osservatore Romano ha affidato il 5 dicembre del 2006 (e non a caso) un articolo di approfondimento del discorso papale sull’ermeneutica del concilio del 22 dicembre 2005. Infine, Fernando Ocáriz: vicario generale dell’Opus Dei, ha insegnato alla Santa Croce ed è autore di numerosissime pubblicazioni. E’ nei suoi scritti che si è dedicato alla questione dell’interpretazione omogenea della dichiarazione sulla libertà religiosa Dignitatis Humanae, a proposito del punto più sensibile, ovvero l’apparente sostituzione della teologia della tolleranza con quella della libertà in materia di diritto pubblico della Chiesa.
Pubblicato sul Foglio mercoledì 16 settembre 2009
© Copyright Il Foglio, 16 settembre 2009 consultabile online anche qui, sul blog di Paolo Rodari.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
Mission impossible?
Ah ah ah.
A leggere i nomi scelti dal papa mi parrebbe piuttosto una mission very very very possible.
Oremus.
Antonello
Già questo titolo non mi piace. Perchè si da quasi per scontato il fallimento di questo incontro. E' difficile va bene ma, non impossibile. Smettiamola di fare del disfattismo a priori.
Posta un commento