venerdì 4 settembre 2009

La telefonata del Papa dietro la «svolta». Benedetto XVI al presidente Cei: fornite notizie e valutazioni (Vecchi)


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La telefonata del Papa dietro la «svolta»

Benedetto XVI al presidente Cei: fornite notizie e valutazioni

Gian Guido Vecchi

CITTÀ DEL VATICANO

Il segnale che la faccenda era ormai chiusa, che per la Santa Sede andava risolta senza indugi, sta in due parole: «Notizie e valutazioni».
Quelle che Benedetto XVI ha chiesto al cardinale Angelo Bagnasco martedì, al telefono, prima di esprimere «stima, gratitudine e apprezzamento» per l'impegno «della Conferenza episcopale italiana e del suo presidente».
La nota veniva dalla Cei ma era stata soppesata parola per parola in Vaticano, visto che riguardava il Papa: tanto che l'Osservatore Romano l'ha pubblicata a pagina 8, quella riservata alle parole e agli atti del pontefice, e non nelle informazioni internazionali, come la nota Cei di ieri.
Il testo di martedì diceva che Benedetto XVI aveva domandato al cardinale Bagnasco «notizie e valutazioni sulla situazione attuale». In altri termini, si fa osservare ai piani alti della Santa Sede: che cosa è successo? E come intendete muovervi? La Cei aveva già respinto le dimissioni di Dino Boffo, ma la situazione stava precipitando.
E l'attacco «basso e virulento» al direttore di Avvenire stava diventando «un gioco al massacro», l'accusa del Giornale ai cardinali e ai vertici Cei che avrebbero coperto il presunto «scandalo», la percezione di un'offensiva contro la stessa Chiesa e il «tentativo di dividerla», schizzi di fango in una guerra nella quale «si è cercato di coinvolgere perfino il Papa». Proprio martedì il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, era dovuto intervenire per precisare che era stato il cardinale Tarcisio Bertone, in quanto Segretario di Stato, a telefonare a Dino Boffo per manifestargli «la sua vicinanza e solidarietà». Il pontefice va tenuto fuori da queste polemiche, specie mentre volano gli schizzi di fango.
Allo stesso modo — dopo che Vittorio Feltri, mercoledì, aveva detto che «la velina» contro Boffo sarebbe partita dai «servizi segreti del Vaticano» — il portavoce della Santa Sede, chiarito che i «servizi segreti» vaticani non esistono, ha smentito «nella maniera più categorica» che la velina fosse uscita dalla Santa Sede e replicato con durezza: «Viene il sospetto che diffondendo queste false notizie si voglia fomentare il caos».
Il caos, appunto: ormai bisognava finirla. Ambienti vicini alla segreteria di Stato, ieri, invitavano ad osservare semplicemente la successione dei fatti. Anche per respingere, come aveva detto padre Lombardi, «i tentativi di contrapporre la Segreteria di Stato e la Conferenza episcopale», tentativi che «non hanno consistenza». Certo, non è un mistero che la linea recente di Avvenire, dall'immigrazione alle vicende del premier, fosse vista con preoccupazione Oltretevere.
La linea «istituzionale» e aliena da polemiche della Segreteria di Stato è stata definita una volta per tutte dalla lettera che il 25 marzo 2007 il cardinale Tarcisio Bertone inviò al neoeletto presidente della Cei, rivendicando la «guida» nelle relazioni coi governi: «Per quanto concerne i rapporti con le istituzioni politiche, assicuro fin d'ora a Vostra Eccellenza la cordiale collaborazione e la rispettosa guida della Santa Sede, nonché mia personale...».
L'attacco del Giornale berlusconiano, una settimana fa, ha avuto l'effetto di compattare l'istituzione, le tensioni sono state per forza di cose sospese. Ma restavano latenti, se non altro nella gestione della crisi: che fare? L'idea che non fosse il momento, che le dimissioni sarebbero state percepite come «una resa», alle fine ha mostrato la corda: «Si è aspettato sei giorni, ed è stato un massacro», si sospirava ieri ai piani alti del Vaticano.
Quando l'attacco ha colpito la Santa Sede e ha rischiato di coinvolgere il Papa nelle polemiche, i vertici vaticani hanno detto basta.
La telefonata di Benedetto XVI al cardinale Bagnasco era il segnale che bisognava uscire dal «caos» scatenato all'esterno. E nella stessa lettera di Dino Boffo — in questo senso «una lettera bellissima», si riconosce Oltretevere — c'è la consapevolezza che l'istituzione va difesa anche sacrificandosi: «La Chiesa ha altro da fare che difendere a oltranza una persona, per quanto gratuitamente bersagliata».
Tutto finito, dunque? Si vedrà, i tempi della Chiesa sono più lunghi di quelli della politica. Ma certo, Oltretevere, con l'«amarezza» è diffusa anche la convinzione che la «ferita» aperta dall'attacco del Giornale sia destinata a non rimarginarsi. «Si sono esposti con una violenza e una mancanza di scrupoli impressionante», riflette un alto esponente della Santa Sede. «La prepotenza, la mancanza di rispetto umano di fronte a chi si è permesso di criticare, sono manifestazioni alle quali il mondo cattolico è sensibile...C'è da dubitare che chi ha voluto tutto questo possa cantar vittoria».

© Copyright Corriere della sera, 4 settembre 2009 consultabile online anche qui.

La polemica poteva investire la Santa Sede, non il Papa.
R.

10 commenti:

Caterina63 ha detto...

...per l'appunto....e come volevasi dimostrare...credo che la risposta che ho dato qui:
http://paparatzinger2-blograffaella.blogspot.com/2009/09/dimissioni-boffo-laggressione-e-la.html

sia coerente con quanto sopra riportato specialmente dove dice:

Ma restavano latenti, se non altro nella gestione della crisi: che fare? L'idea che non fosse il momento, che le dimissioni sarebbero state percepite come «una resa», alle fine ha mostrato la corda: «Si è aspettato sei giorni, ed è stato un massacro», si sospirava ieri ai piani alti del Vaticano.
Quando l'attacco ha colpito la Santa Sede e ha rischiato di coinvolgere il Papa nelle polemiche, i vertici vaticani hanno detto basta.
La telefonata di Benedetto XVI al cardinale Bagnasco era il segnale che bisognava uscire dal «caos» scatenato all'esterno
.

nel concetto della PRUDENZA, tale atto dimissionario andava fatto subito, non si diventa martiri solo perchè passati di spada con tanto di lama turca o romana o pagana... ma anche attraverso la PAROLA che "può diventare una spada a doppio taglio"....

quel "adesso basta" non serve a nulla... la saggezza del Pontefice è sempre eccellente:
fornite notizie e valutazioni....
perchè, aggiungo io, le chiacchiere stanno a zero...

Grazie santità, meno male che c'è lei a mettece sempre 'na pezza!
^__^

Anonimo ha detto...

Raffa, al di là di tutte le valutazioni, più o meno interessate, dei vari giornali e giornaloni, ti invito ad ascoltare, quando ne hai il tempo, la splendida rasegna stampa di Padre Livio di stamane e le precedenti della settimana.
Non ho assolutamente apprezzato la prima di Libero di oggi, che già ieri aveva dato pessima prova di sè attribuendo, in prima, a Padre Livio affermazioni mai fatte. Figuri oggi con la chiamata in causa del Papa.
Degno di nota, in prima del Foglio: Boffo rassegna la resa alla CEI ... e la Lettera ai moralisti. All'interno i altri 2 pezzi.
Alessia

Anonimo ha detto...

Ancora non vedo emergere con un atteggiamento di sana autocritica in campo cattolico. E lo trovo preoccupante per il futuro. Si ragione ancora in rapporti di forza sul presente governo, nella prospettiva dei prosimi mesi.
Ma attenzione, perche' non vedo molte alternative, e se arrivassero, certo non saranno a favore di una difesa dei valori morali, che almeno sulla carta Berlusconi ha fatto.
DETTI valori morali si difendono piu' che con le parole anche con i fatti............ e un po' di coerenza...... e l'esempio!!!!!!
La Chiesa italiana, ha i seminari vuoti, preti anziani, frequenza alla Messa in calo. In preda a guerre intestine.
Vorrei vederla impegnata a soluzioni "nuove "sulla scia di quella stupenda persona che e' il cittadino piu' famoso di Ars, dovrebbe insegnare in primo al clero e ai zelantissimi laici di apparato.

La sua forza stara' nel recuperare dignita', curare una cathechesi e una liturgia integre.
Permettere che il popolo sia ancora nutrito e educato da una liturgia che ha allevato schiere di Santi, anziche' giocare a proibirla.


Il resto scaturira' naturalmente..

Raffaella ha detto...

Concordo!
Certo, non sara' la liberalizzazione della Messa tridentina a riempire le chiese (forse pero' puo' dare una bella mano ai seminari), ma di una cosa sono convinta: il fedele che chiede la celebrazione della Messa secondo l'antico rito non va trattato la lebbroso, ma accolto, amato e ascoltato.
Mettere molti fedeli alla porta non contribuisce di certo alla crescita della Chiesa cosi' come e' gravissimo mettere i bastoni fra le ruote al Santo Padre.
Il Santo Curato d'Ars e' un grande modello!
In piena crisi attiro' a se' migliaia di pellegrini.
Grazie per questo spunto...forse scrivero' un post in questo senso.
R.

Anonimo ha detto...

Il santo Curato d'Ars, che mi spiace tirare in ballo in questo contesto e' di una attualita' straordinaria. Lui Vinse ad Ars anche i suoi paesani e i vicini che lo innondarono di fanghiglia... perche' era SANTO davvero e non a parole. perche' era limpido. Oggetto di attacchi , ma mai vinto.

Ecco dove sta' la risposta vincente per tutti laici, vescovi e sacerdoti.

Non in altre strade.....

Vinse con la deboleza e un umilta' vera... vinse perfino senza mezzi... ne' quotidiani ne' Sat o altre cose. Che cmq e' bene che esistano.. ma non saranno loro a salvare la barca.

La Messa in latino non riempira' le Chiese subito, ma serve a ricentrarci su Gesu' Cristo, a cui significativamente guardano sacerdoti e popolo nell'antico rito. e' austera e percio' educativa per giovani e vecchi. il Papa non ci ricorda forse sobrieta'??'

Molti chiedono da decenni questa messa, e lei sa, che i vescovi italiani su questo punto ancora disobbediscono faziosamente direi dolosamente.

Chi chiede tale rito non e' un bambino infantile o un ritardat ma gente che generalmente ha capito che la "salvezza dell'umanita' o dell'uomo e' nella liturgia come recentemente il Card. Canizares ha dichiarato.

I ns. vescovi lo stanno capendo???

Ritorniamo al centro, ovvero a cio' che e' essenziale.

Raffaella ha detto...

Il blog ha denunciato in piu' occasioni la disubbidienza al motu proprio Summorum Pontificum.
La Sua ultima frase mi piace moltissimo!
R.

Anonimo ha detto...

Per quanto riguarda i seminaristi, meglio di me sapra' che nonostante vere e prorie persecuzioni di ogni genere i seminaristi francesi che studiano per dire la Messa in rito antico sono ormai il 25 per cento.

Qui c'e' del nuovo che merita attenzione e rispetto.

Sta' cambiando l'aria, il nuovo seminarista non e' interessato a progetti culturali, ma capisce che oggi i bambini e gli adulti non sanno piu' nemmeno recitare le preghiere elementari.
Non sanno che differenza c'e' tra Annunciazione o Visitazione.

Insomma lasciamo affondare le zavorre e partiamo da cose elementari... per il bene di tutti.
di noi cattolici e del mondo che aspetta un po' di speranza.

euge ha detto...

Ma il papa cara Raffaella, deve entrarci sempre e comunque!

Altrimenti come si fa poi a dargli addosso per ogni cosa che succede?

ondeb ha detto...

Personalmente non vedo cosa ci sia di male nel fatto che sia stato il Papa ad _esigere_ le dimissioni di Boffo; io preferisco pensarla così e ne sono felice.

L'incisività dell'azione di un pontefice (e Benedetto XVI è incisivo a dir poco, dato che sta operando in quattro anni più di quello che si è visto in quaranta) si vede proprio in questi affari; la Chiesa non è una democrazia.

Per quanto riguarda la diffusione del rito "tridentino", ne sono felicissimo; sarebbe un buon modo per far partire dalla liturgia il rinnovamento della società e anche per ricatechizzare i fedeli.

Sono di Palermo e oggi è santa Rosalia, la patrona; mi ha impressionato in negativo vedere tanti miei concittadini che a santa Rosalia chiedevano, nelle preghiere, "il benessere". Wow... e se fossimo stati creati per il benessere ci sarebbe stato bisogno della croce? La stessa santa Rosalia si sarebbe mai ritirata da sola in una spelonca sul ripidissimo monte che sovrasta Palermo? Mons. arcivescovo Romeo però sottolineava nell'omelia i pericoli di Internet... hehe... come se tutto fuori Internet andasse bene, con questa bella alfabetizzazione religiosa tra noi fedeli ;)

Un cordiale saluto e un in bocca al lupo a Raffaella e complimenti sempre per l'ottimo e impagabile lavoro.

massimo ha detto...

vorrei lasciare un messaggio per tutti i naviganti,sopratutto ai fratellini cattolici,di qualsiasi appartenenza credano d'aderire.
è di fronte a noi un momento difficile,molto.come chiesa,come realtà viva italiana.europea.
abbiamo di fronte a noi lo spettacolo che hanno dato il giornalismo italiano,persone fisiche concrete,giornalisti e editori,la politica e il mondo della "cutura".
tutti da questa vicenda ne escono a pezzi,anche un pezzo di chiesa,quindi anche noi,ogniuno di noi,volenti o nolenti.
lo schifo toccato dal giornalismo in questi giorni è al culmine,stamattina ho letto subito per caso i due fondi anche qui riportati da repubblica,mi è venuto da vomitare ripensando a come hanno strattonato e solidarizzato in questi giorni,farisei,sepolcri,imbiancati,ipocriti,falsi !!!! che attraverso un moralismo senza etica tentano di moralizzare un paese a cui hanno insegnato in 30 anni che il peccato non esiste,che tutto è lecito,financo far fuori malati improduttivi..........vergogna !!!
che invocano l'ingerenza della chiesa quando fà comodo,fino a chiedere l'anatema pubblico,ma denunciano l'ingerenza della chiesa quando non fà comodo minacciando ritorsioni nelle sedi più impensate.
melliflui ipocriti,untuosi farisei,che odiate e oscurate il papa perchè di lui avete paura,portatore di verità.e questo valga non solo chi del disastro sociale è responsabile,voi repubblichini ma tutti i giornali,giornaloni e foglietti che della chiesa fate il vostro bersaglio preferito di irrisione e sputtanamenti assurdi.tutto si riversa negativamente sulla società tutta,quando la chiesa soffre e il suo messaggio è sfigurato alla lunga chi paga sono anzitutto i giovani,quelli che oggi sono bambini e domani non capiranno in che schifo vivono.
o detto tutto?no
a tutti dico che una frase di Boffo che nessuno o quasi commnenta mi impressiona,ha sottolineato il laicismo e i due fronti che si fronteggiano.
se pensate agli applausi a Fini giunti da ogni dove impensato in questi mesi e i fondi per lui di scalfari capite.se i due fronti di laicismo si alleano ...........
voglio dire a chiare lettere ai fratellini cattolici che ho visto commenti di fuoco contro Boffo.ok ogniuno è libero,ma vi ricordo che la"misericordia"è la misura di Dio con ogniuno di noi.
ricordo che a marzo il papa ci ha tutti richiamati notando che ci "mordiamo e divoriamo a vicenda"
ricordo che mercoledì il papa ha parlato che fonte della gioia è la bontà di Dio.
da qui a chiedervi l'unità a essere meno dispersivi,dobbiamo affrontare tempi amari che devono ancora arrivare,abbiamo bisogno di unità,attorno a Benedetto XVI questo si può fare in maniera formidabile,attenti che nessuno tocchi il papa(ci siamo quasi)ma rimaniamo uniti.
scusatemi.ma ciao a tutti
mas.