martedì 8 settembre 2009

"Stupisce" il silenzio dei giornaloni (e della stampa cattolica) sul discorso del Santo Padre ai vescovi brasiliani

Stupisce, ma non dovrebbe, il silenzio della stampa nazionale (salvo qualche eccezione) sul monumentale discorso del Santo Padre ai vescovi brasiliani.
In realta' non c'e' da meravigliarsi: i nostri giornali (per non parlare della tv) sono troppo impegnati a districare matasse politiche per occuparsi di un discorso dall'alto profilo teologico e culturale.
Pazienza...per fortuna c'e' internet!
Non sono tanti i giornali laici a stupirmi quanto la stampa cattolica: Avvenire dedica un breve articolo a questo tema e l'Osservatore si limita a proporre la traduzione delle parole del Santo Padre con il titolo: "Celibato e austerità nella vita dei sacerdoti".
Ringraziamo ovviamente per lo spazio, ma io vorrei leggere qualche commento
.
R.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Il titolo dell'Osservatore è piuttosto riduttivo, non trovi? Così avrebbe potuto titolare una qualsivoglia agenzia.
Il discorso del Papa è stato infinitamente più ampio, articolato e, a tratti, puntuto e scomodo per molti, intra ecclesia, per la sua estrema chiarezza. Alessia

anonimo ha detto...

Ormai anche la stamapa cattolica è sempre meno attenta all'attività del Santo Padre. Anche l'Osservatore Romano ha cambiato impostazione, purtroppo!

massimo ha detto...

Raffa questo è un silenzio preoccupato,preoccupato che la "gente" percepisca l'alto profilo del pontefice stesso e delle sue analisi e indicazioni,"se se ne venisse a parlare gli darebbero ragione"per questo meglio star zitti,lasciar correre e battere sui soliti luoghi comuni per far passare Papa Benedetto solo per un vecchietto tedesco affetto da senilità e nostalgie devozionistiche.tieni d'occhio Melloni,Politi,Mancuso,in queste ore consultano i loro referenti se decidere se sia più efficace star zitti o scrivere.....
mi auguro che le "eccellenze"(e forse l'O.R.vuole questo) italiane dopo aver letto il discorso riflettano su questi 20 anni e aprano gli occhi ci sono molte macerie intorno a noi.
basta leggere e chi deve capire capisce,chi non capisce o è in mala fede o è decerebrato.

Raffaella ha detto...

Si', il titolo e' molto riduttivo (per questo l'ho riportato).
Siamo grati per la traduzione del discorso, ma avrebbe meritato ben altro risalto, soprattutto sulla stampa cattolica.
Un'occasione persa...
R.

gianniz ha detto...

E' da un pezzo, ormai, che i giornaloni sono riusciti a mettere il bavaglio al Papa (tranne quando possono prendere spunti per fare becere polemiche)!
Perchè questa strategia sia vincente, in fondo, è sufficiente mettersi d'accordo. Niente di più. Nessuno deve rompere la cordata!
E, quindi, tutti, hanno derubricato i discorsi del Papa facendoli passare come "bagatelle" poco interessanti, indirizzate ad altrettante insignificanti "enclaves", ovvero ai soliti "quattro gatti", molto orientati! Nella speranza che questi, poco alimentati, possano diventare prima tre, poi due ecc. ecc. ecc.

Anonimo ha detto...

Non c'e da stupirsi se questo discorso o non viene riportato per niente, o, da quelli che lo riportano per dovere, non viene commentato. E' un dicorso che brucia troppo per i cattolici "adulti" alla Prodi, per i vescovi "conciliari" che sono purtroppo tanti sia nell'episcopato italiano che in quello dell'america latina. Gli dice in sostanza che sono su una strada sbagliata; che il loro approccio verso la societa' moderna, anche se fatto in buona fede, ha rovinato la Chiesa; che si sono impadroniti dell'eredita' del CV2 e l'hanno rivolta verso uno scopo non buono. Queste cose tanti vescovi e tanti laici non se le vogliono sentir dire.

Immaginatevi un po' se i vaticanisti dei giornaloni di sinistra, ora occupatissimi a stracciarsi le vesti per il caso Boffo, dovessero commentare questo discorso! Cosa mai potrebbero dire? Cosa saprebbero commentare quando si parla di trascendenza e del destino finale di ciascuna anima? Il loro vocabolario e' tutto politico. "Reazionario" e' l'unico l'aggettivo che potrebbero trovare per descrivere questo discorso e la persona augusta e santa che l'ha pronunciato.

Rocky

Anonimo ha detto...

La riforma del macello non la fa la bestia da macellare!!!
Per questo sono contenta che stia cadendo l'informazione cosiddetta cattolica che, in verità è quella che rende scipito ciò che dice il papa e il vangelo; non vedete come viene tolta "forza" alle parole del papa? La Provvidenza ci ha aiutati con Feltri!

Anonimo ha detto...

Il Santo Padre è sempre molto e per alcuni nella chiesa TROPPO chiaro, esplicito e diretto; si corre subito a coprire la forza delle sue parole con frasi banali e mai centrate al vero nocciolo della questione.
Vedete da questo chi gestisce la stampa cattolica.
Dobbiamo lamentarci se avviene uno scossone in tale campo? Non credo proprio!

Anonimo ha detto...

Scusa Raffaella, non vedo un link al discorso di Tettamanzi sulle radici e sui frutti, che mi pare molto in linea con il pensiero di Ratzinger. Potresti aggiungerlo?
Un affezionato lettore del tuo blog.

Raffaella ha detto...

Provvedo subito con i link :-)
R.

Fabiola ha detto...

Il discorso di Tettamanzi in linea con Benedetto???
Una polemica "piccolina" con un partito politico paragonabile al magistero del Papa?
E poi, certo, che contano i fiori e i frutti, sono il segno del vigore delle radici.
Ma "Senza radici"?

euge ha detto...

Condivido ciò che scrive massimo. Un modo come un altro, per evitare che le parole del Pontefice chiare, forti e dirette, siano capite per il verso giusto da chi fa funzionare la materia grigia e magari possa scoprire, che a parte tutto, il vecchietto tedesco ha ragione da vendere. Benedetto XVI, deve passare invece come un Papa retrogrado, legato alla tradizione e incomprensibile alle persone come noi. Questo è il gioco di certa stampa e purtroppo della stampa cattolica meglio molto meglio dare spazio alle esternazioni di certi cardinali di nostra conoscenza di cui quasi mai si può fare il nome; volete mettere un intervento di Martini? ( oops mi è scappata la parolina) con una omelia, con un discorso oppure con una lettera del Papa? Molto più d'effetto e molto più nazionalpopolare. Ad onor del vero, la stampa cattolica o almeno certa stampa cattolica, non mi ha mai ispirato; certo dall'Osservatore Romano e dal suo direttore, avrei voluto qualcosa di più.
Comunque, per me l'unico degno della mia totale fiducia e vicinanza spirituale è Benedetto XVI agli altri, lascio la fama di protagonismo, il potere e la voglia incontenibile, di sembrare meglio del Papa. Tutte cose che con l'insegnamento di Cristo non hanno nulla a che vedere. Forse certi spesso lo dimenticano.