mercoledì 11 febbraio 2009

La riproduzione della Grotta di Lourdes donata dal vescovo di Tarbes a Leone XIII: un'oasi mariana nei Giardini vaticani (Osservatore Romano)


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La riproduzione della Grotta di Lourdes donata dal vescovo di Tarbes a Leone XIII

Un'oasi mariana nei Giardini vaticani

di Claudio Ceresa

Dal febbraio al luglio 1858 Bernadette Soubirous, allora quattordicenne, ebbe per diciotto volte la visione di Maria Santissima. Pochi anni prima, l'8 dicembre 1854, era stato proclamato da Pio IX il dogma dell'Immacolata, che è ricordato in piazza di Spagna a Roma dalla colonna sormontata dalla statua della Vergine.
La Madonna, mostrandosi a Bernadette, disse nel linguaggio locale: "Io sono l'Immacolata Concezione"; e volle che nella località di Massabielle fosse eretto un santuario.
Nei Giardini vaticani si trova una riproduzione della grotta di Lourdes, che è spesso meta di incontri e luogo di celebrazioni liturgiche. Si tratta di un dono del vescovo di Tarbes, François Xavier Schoepfer, a Leone XIII, Vincenzo Gioacchino Pecci, Papa dal 1878 al 1903; i due personaggi sono ritratti in medaglioni sul fronte dell'opera, che fu realizzata dall'architetto dei Sacri Palazzi Apostolici Costantino Sneider, grazie ai finanziamenti ricavati da una sottoscrizione aperta dai Missionari dell'Immacolata nel mondo cattolico.
Il 1° giugno 1902 la costruzione fu ammirata dal Pontefice destinatario, ormai novantaduenne. Erano presenti cardinali, vescovi e numerosi invitati, tra i quali l'ambasciatore di Francia Armand Nisard. Il vescovo Schoepfer, nel suo discorso, sottolineò il valore universale del dono: "Il mondo intero - disse - ha contribuito a edificare questa grotta, e i granelli di sabbia che la compongono non sono tanto numerosi quanto gli atti religiosi di cui essa è il prodotto e il luminoso compendio".
In quel 1902, Bernadette aveva concluso da tempo la sua vita terrena; divenuta suora della Carità e dell'Istruzione cristiana, era morta trentacinquenne a Nevers nel 1879. Alla grotta venne presto aggiunta la riproduzione, su scala ridotta, del tempio che era stato realizzato a Lourdes da Edmond Coignet e François Hennebique. Venne perciò a ergersi, nei Giardini vaticani, una guglia di notevole altezza, con vistosi ornamenti neogotici. Essa era fiancheggiata da due rampe di scale che, sovrapassando due arcate, immettevano in una spaziosa terrazza. Il complesso, così ultimato, fu oggetto, il 28 marzo 1905, di solenne inaugurazione da parte del nuovo Pontefice, Pio X, Giuseppe Melchiorre Sarto, che era stato eletto il 4 agosto 1903; mancava però l'ambasciatore di Francia, in quanto il 30 luglio 1904 si era verificata la rottura delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Repubblica transalpina. Le relazioni sarebbero riprese nel maggio 1921. Papa Sarto, nel 1912, volle che alla diocesi di Tarbes fosse aggiunta la denominazione di Lourdes.
Bernadette Soubirous, beatificata nel 1925, fu canonizzata nel 1933; in tale anno, la costruzione, alla quale era stata affiancata un'antiestetica passerella metallica a uso della Specola Vaticana, era ormai fatiscente e necessitava di restauri. Pio XI, Achille Ratti (1922-1939), dispose la demolizione della pericolante guglia; senz'altro, il Papa era a conoscenza delle critiche che l'edificio aveva suscitato.
Negli anni Trenta del secolo scorso, nel piazzale antistante la grotta si svolgeva la festa annuale di uno dei corpi militari pontifici, la Guardia Palatina d'Onore. Nel corso del pontificato di Pio XII (1939-1958), la cerimonia ebbe generalmente luogo nel Cortile del Belvedere; fu particolarmente solenne quella del 1950, per il centenario del Corpo, quando a essa intervenne il Papa.
Pio XII e Giovanni XXIII avevano svolto a Lourdes importanti missioni. Il cardinale Pacelli vi aveva rappresentato il Papa nel 1935, per le celebrazioni conclusive del Giubileo straordinario indetto nel diciannovesimo centenario della Redenzione. Il porporato era partito da Roma il 25 aprile; aveva adempiuto la volontà di Pio XI, che lo aveva nominato Legato Pontificio, nonostante un grave recentissimo lutto: il 22 aprile era deceduto il fratello del cardinale, Francesco Pacelli, Avvocato concistoriale e Consigliere generale dello Stato della Città del Vaticano. Le giornate di Lourdes furono memorabili; per il solenne triduo si recarono nella cittadina dei Pirenei oltre 250.000 pellegrini, al di là delle più ottimistiche previsioni.
Il cardinale Roncalli aveva consacrato nel marzo 1958, a Lourdes, il tempio sotterraneo di San Pio X; certamente, in quella occasione, il porporato aveva potuto richiamare alla mente molti ricordi belli e importanti. Infatti, era stato Rappresentante Pontificio in Francia per circa nove anni, dal 1944 al 1953, e aveva presieduto, come Patriarca di Venezia, il pellegrinaggio triveneto a Lourdes dall'8 al 15 luglio 1954. Tra le memorie più care vi erano anche quelle del viaggio compiuto nel 1905 dal Roncalli, allora giovane sacerdote, con il suo vescovo Giacomo Maria Radini Tedeschi. Il presule, il quale era stato consacrato da Pio X nella Cappella Sistina il 29 gennaio 1905 e aveva fatto ingresso nella diocesi di Bergamo il successivo 9 aprile, aveva voluto dare inizio al suo episcopato con un pellegrinaggio in Francia, durante il quale, dal 30 aprile al 17 maggio, erano state visitate, oltre a Lourdes, le località di Lione, Paray-le-Monial, Montpellier e Ars. Divenuto Papa con il nome di Giovanni XXIII, Angelo Giuseppe Roncalli ricevette in dono nel 1960 dal vescovo di Tarbes e Lourdes, monsignor Théas, l'altare che era stato per un cinquantennio nel luogo delle apparizioni. La sacra mensa venne trasportata nella grotta dei Giardini vaticani, dove si trova tuttora.
Nel 1962, Papa Roncalli decise la demolizione delle due rampe di scale laterali, e si arrivò così all'attuale sistemazione incentrata sull'altare e sulla piccola statua dell'Immacolata. A fianco della grotta è collocata una fontana; accanto, su una lastra marmorea, sono riassunte in latino le vicende del luogo, fino alla ristrutturazione voluta da Giovanni XXIII.

(©L'Osservatore Romano - 12 febbraio 2009)

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