martedì 3 febbraio 2009
Vescovo negazionista, un complotto contro il Papa: ricostruzione incontestabile di Tornielli. Un dossier circola nei Sacri Palazzi
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Vescovo negazionista, un complotto contro il Papa
di Andrea Tornielli
Roma
È un dossier ufficioso, di poche pagine, dedicato alla genesi del caso Williamson, molto letto in questi giorni nei sacri palazzi. Un dossier che ha raggiunto le scrivanie che contano oltretevere e che mette insieme date e circostanze, lasciando intendere che quanto avvenuto nei giorni scorsi non sia solo frutto di una serie di coincidenze. La realizzazione e poi la messa in onda dell’intervista del prelato che negava le camere a gas e la realtà dei milioni di ebrei morti nella Shoah, alla vigilia della revoca della scomunica ai vescovi lefebvriani - secondo il dossier - sarebbe stata in qualche modo «pilotata» da ambienti che volevano mettere in difficoltà Benedetto XVI. Ambienti che sarebbero stati aiutati da qualche oppositore interno, contrario alla riconciliazione con la Fraternità San Pio X.
Nel rapporto non si minimizzano le assurde parole pronunciate da Williamson, né l’ulteriore gravità della coincidenza temporale con il Giorno della Memoria, che ha particolarmente ferito la sensibilità del mondo ebraico, ma si lascia intravedere la possibilità che vi siano stati interventi mirati a creare il caso. Williamson, si legge nel dossier, viene intervistato il 1° novembre 2008 «presso il seminario bavarese della Fraternità San Pio X». Il vescovo si trova a Ratisbona, dov’è giunto per ordinare prete un pastore protestante svedese. Il vescovo viene raggiunto dal giornalista Ali Fegan, della trasmissione televisiva «Uppgrad Gransking» («Missione Ricerca»). Parlano un’ora. A un certo punto, Fegan richiama alla memoria di Williamson certe dichiarazioni negazioniste sulle camere a gas, rilasciate molti anni prima in Canada. Il vescovo risponde dicendo le enormità che sappiamo, sapendo che le sue parole, in quel Paese, rappresentano un reato: «Per le cose che dico potreste portarmi in carcere visto che siamo in Germania...».
L’intervista va in onda il 21 gennaio, lo stesso giorno della firma del decreto di revoca della scomunica. Gli autori del programma assicurano che si è trattato di una coincidenza, mentre il «dossier Williamson» non esclude la possibilità che la notizia della revoca della scomunica sia stata fatta in qualche modo arrivare alla televisione svedese. Nel corso della trasmissione viene intervistata anche la giornalista francese Fiammetta Venner, nota attivista del movimento omosessuale, impegnata in campagne «pro choice». Insieme alla compagna Caroline Fourest – con la quale condivide molte battaglie anticlericali nonché la vicinanza al Grande Oriente di Francia – nel settembre scorso, alla vigilia della visita di Benedetto XVI a Parigi e Lourdes, aveva dato alle stampe un volume intitolato Les Nouveaux Soldats du pape. Légion du Christ, Opus Dei, traditionalistes, durissimo contro Papa Ratzinger e contro i lefebvriani, accusati di connessioni con l’ambiente politico dell’estrema destra francese.
Il dossier insiste sulla genesi francese del caso e sul ruolo avuto da Venner e Fourest nell’intera vicenda. Il 20 gennaio, alla vigilia della messa in onda, il settimanale tedesco Der Spiegel anticipa i contenuti dell’intervista. E arriverà pure a scrivere che «il Consiglio Centrale degli ebrei in Germania» fosse «stato informato» in precedenza delle dichiarazioni negazioniste del vescovo.
Ormai il decreto è già scritto ed è stato personalmente consegnato dal cardinale Giovanni Battista Re nelle mani di monsignor Bernard Fellay, il superiore della Fraternità San Pio X, convocato a Roma per l’occasione. Dunque, quando la notizia dell’intervista di Williamson comincia a diffondersi, non è più possibile correre ai ripari. Il 20 gennaio la diocesi cattolica di Stoccolma e il superiore dei lefebvriani tedeschi pubblicano due distinti comunicati per deplorare le dichiarazioni di Williamson e condannare ogni forma di antisemitismo. La notizia è ormai di dominio pubblico, ma la sua portata e soprattutto le sue conseguenze non vengono avvertite nei sacri palazzi.
Un intricato «giallo», insomma, oppure una serie di coincidenze? Il dossier fatto circolare in Vaticano non contiene prove, si limita a confrontare ipotesi e dati di fatto. Di certo però non sono in pochi, oltretevere, a pensare che il «caso Williamson» non sia stato un caso.
© Copyright Il Giornale, 3 febbraio 2009 consultabile online anche qui.
Leggo:
L’intervista va in onda il 21 gennaio, lo stesso giorno della firma del decreto di revoca della scomunica. Gli autori del programma assicurano che si è trattato di una coincidenza...
aahahahahahahhahahaha grassa risata!
Una coincidenza? Ma la televisione svedese ci prende per stupidi?
Il dossier insiste sulla genesi francese del caso e sul ruolo avuto da Venner e Fourest nell’intera vicenda.
Assolutamente probabile!
Il 20 gennaio, alla vigilia della messa in onda, il settimanale tedesco Der Spiegel anticipa i contenuti dell’intervista. E arriverà pure a scrivere che «il Consiglio Centrale degli ebrei in Germania» fosse «stato informato» in precedenza delle dichiarazioni negazioniste del vescovo.
Interessante...
Ormai il decreto è già scritto ed è stato personalmente consegnato dal cardinale Giovanni Battista Re nelle mani di monsignor Bernard Fellay, il superiore della Fraternità San Pio X, convocato a Roma per l’occasione. Dunque, quando la notizia dell’intervista di Williamson comincia a diffondersi, non è più possibile correre ai ripari.
Giusto! Teniamo sempre presente le date!
La notizia è ormai di dominio pubblico, ma la sua portata e soprattutto le sue conseguenze non vengono avvertite nei sacri palazzi.
Malissimo!
Sono convinta che Tornielli abbia ragione e che il caso sia stato costruito da mesi.
Ricordiamo che la polemica con il mondo ebraico teneva banco da mesi, che il reintegro dei Lefebriani in Francia porterebbe scossoni imprevedibili e che la televisione svedese ha diffuso in una data ben precisa l'intervista al vescovo.
Se fosse stata trasmessa a novembre, come era ovvio, le cose sarebbero andate in altro modo.
Teniamo sempre presente anche chi fu intervistato nello stesso giorno di Williamson e a chi queste persone sono vicine.
A questo punto attendiamo che i Sacri Palazzi si diano una mossa.
R.
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17 commenti:
Cara Raffaella, le coincidenze ci sono e sono anche evidenti, eccone alcune.
1 Novemebre e 21 gennaio sono gorni in cui è sorto il sole? Si. Ecco la prima coincidenza.
Questi 2 giorni non hanno entrambe 24 ore?
Si potrebbe continuare, ma le coincidenze ci sono ed evidentemente innegabili.
Mah, veramente non ho parole!!!
E non dimentichiamo che Fernandez de la Cigona, il 2 novembre, ha scritto http://blogs.periodistadigital.com/laciguena.php/2008/11/02/iesta-proximo-a-resolverse-el-problema-l
mattacchione di un Don Marco. Vorrei tanto avere voglia di scherzare come lei.
Sì, un bel sorriso. migliora la circolazione, la peristalsi e la salute tutta.
No, non sono d'accordo. Chi ha seguito tutta la vicenda sa che le anticipazioni ci sono addirittura da Ottobre, e in questo vi invito a trovarle, sono in rete.
Non credo ne penso sia stato un "complotto". E' semplicemente un caso gestito male, dove si sta cercando di rimediare alla meglio. Il problema è che nessuno vuole metterci la faccia. Le facce sono molte e CONTANO, e "qualcuno" si sta addossando una colpa non sua. Il caso comunque è nato "spontaneamente", nessuna manovra. Solo non ci si aspettava ci fosse una cosi dura reazione sia all'interno della Chiesa, sia da parte dei fedeli. Credo invece altre reazioni siano "state ricercate", e questo si fa parte di un "piano" in vista di una "mossa futura", che se pur dovuta, si potrebbe fare anche in modo più cristallino..
e la mossa futura, di grazia,caro Anonimo quale sarebbe?
La parola "complotto" è oggi ridicolizzata, sopratutto in Italia per la ben notan nostra incapacità a gestire alcunchè. Diciamo che tutta la faccenda non è limpida, è scorretta e sleale verso il Santo Padre. Diciamo anche che non è la prima volta.
Diciamo che le reazioni sproporzionate puzzano. Infine notiamo che vari personaggi che stavano in sonno, si sono scrollati la naftalina da addosso e si sono fatti avanti.
ma quali reazioni dei fedeli? Quelli pilotati o di certi movimenti, o militanti progressisti forse, perchè ho provato a parlarne in giro ma tra la gente semplice, che pure frequenta le messe domenicali (e quando lo fa lo fa per pregare e stop), tutto questo sconcerto non lo vedo
A parte la tesi del complotto, sempre molto suggestiva ed intrigante, ma molto vittimista, visto che oggi siamo tutti degli esperti internauti, bastava andare sul sito del noto negazionista IRVING, condannato a tre anni di carcere in Austria, per scoprire che il Williamson era un frequentatore dei suoi salotti.
Il punto e' un altro: perche' l'intervista e' uscita a gennaio e non a novembre?
Perche' il vescovo non e' stato arrestato quando era in Germania?
Queste sono le domande.
R.
La "mossa futura" è una mossa che già sarebbe dovuta avvenire "tempo fa".
Non credo le riesca difficile capire, e se ha capito, è meglio non lo dica.
Il "complotto" se c'è è in questo ed è "a fin di bene-detto".
caro anonimo, sarà per la menopausa, ma non capisco affatto.
un "bravo" con il cuore a tornielli e a rodari.
al contrario trovo molto brutto il comportamento di accattoli che nel suo blog continua a attaccare il papa mostrando quanto sono cattivi i lefebvriani.
vorrei sapere chi sono i cardinali di cui scrive.
che non sia una coincidenza e' palese,
ma se non ricordo male e' anche la seconda volta che succede un incidente cosi' grave, la prima e' stata per la nomina di un arcivescovo in Polonia dove un dossier di collaborazionismo con il regime nazista era "sparito" dal tavolo del Papa ma apparso sui giornali giusto giusto il giorno dopo la nomina
o sbaglio?
Miei cari, cerco di metterla sul ridere per non piangere. La situazione è davvero difficile, secondo me il Papa il giorno della sua elezione è stato profeta, anzi, più che profeta.
Secondo me è un uomo solo!!!!! Per fortuna che oltre a Dio uni trino ha il nostro piccolo sostegno.
Oltre ai commenti non dimenticatevi di pregare come indicato in un altro post e soprattutto di recitare l'OREMUS PRO PONTIFICE, credo che adesso sia la cosa migliore e sicuramente da lui più gradita.
Caro don Marco dovrei dire meglio soli che male accompagnati....... si perchè se i risultati di chi lavora a stretto contatto oppure soltanto collabora con il Santo padre sono questi...... beh allora ci sarebbe veramente da gettarsi giù dal balcone! Comunque, che la cosa sia stata gestita in maniera pessima è un dato di fatto se poi dovesse esserci ma, credo da quello che ho letto che già c'è la prova di un possibile " complotto 2 contro Sua Santità, allora vedo ancora di più avvalorato purtroppo, il concetto deteleterio che ho di certe gerarchie ecclesiastiche e che ho purtroppo conservato, nonostante, il mio riavvicinamento alla fede. Vorrei ricordare la frase che accompagnava il viaggio in Baviera di Benedetto XVI: " chi crede non è mai solo " quindi, siccome sò e ne abbiamo la prova che la fede di sua Santità è fondata sulla roccia, lui sà che avrà sempre nostro Signore accanto. Come avrà sempre noi che se anche con pochi mezzi, sappiamo sempre dimostragli il nostro amore e la nostra fedeltà.
Per il resto il diavolo fa le pentole e non i coperchi anche questa sua azione è stata o sarà smascherata. Peggio per coloro che lo hanno assecondato magari in nome di una bella nomina di potere.
Ho dimenticato un grazie a Tornielli!
Per ELENA:il vescovo polacco di cui tu parli aveva collaborato con il regime comunista non con quello nazista.
Altimenti eravamo ancora qui a parlarne.
Antonio
Si infatti! E' stato un lapsus...Grazie Antonio!!
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